Sorì, storica azienda casearia di Teano, ha lanciato un podcast dedicato alla pizza che coinvolge undici pizzerie campane. Ogni puntata propone un viaggio tra storia, passioni e ricordi personali dei protagonisti dietro il banco della pizzeria. Il progetto punta a mettere in risalto l’aspetto umano del lavoro del pizzaiolo, svelando volti e voci che spesso restano nascosti dietro un prodotto simbolo della cucina italiana.
Un percorso tra undici pizzerie per scoprire il lato umano del pizzaiolo
Il podcast propone undici episodi, ciascuno dedicato a una pizzeria e ai suoi pizzaioli. La prima puntata è stata affidata a Franco Pepe, fondatore di Pepe in Grani, una vera icona mondiale della pizza artigianale. Seguono le testimonianze di altre realtà di spicco come Pizzeria della Passeggiata, Pizzeria Fermento, Owap Pizzeria e molte altre. Ogni pizzaiolo si racconta partendo dal proprio percorso personale e professionale, rivelando aneddoti, ricordi d’infanzia e le motivazioni dietro una scelta di vita spesso legata alla famiglia. Ci sono chiari riferimenti al ruolo centrale delle figure femminili nelle loro storie, che spesso rappresentano un punto di riferimento significativo o fonte d’ispirazione. Il podcast mette così insieme un mosaico variegato che spazia dai maestri della tradizione ai protagonisti più giovani, trattando temi come la passione per l’impasto, i legami affettivi e i sogni per il futuro.
Storie di famiglia e tradizione raccontate dai protagonisti della pizza
Antonello e Gaetano Sorrentino, alla guida di Sorì, spiegano che il progetto nasce dall’idea di scoprire l’anima nascosta della pizza. Non si tratta solo di tecniche o ricette, ma di mettere in primo piano la dimensione umana del pizzaiolo. Tra le parole più ricorrenti degli intervistati spicca “famiglia”, un elemento fondamentale sia sul piano personale che sociale. Alcuni hanno iniziato fin da bambini, altri hanno trovato nella propria famiglia o in figure femminili come mamme, nonne o compagne, la spinta a seguire questa carriera. I racconti rivelano una pizza capace di unire culture e generazioni, un simbolo che parla a tutti senza distinzioni. Gli intervistati hanno condiviso momenti di tenerezza insieme a episodi più leggeri, confermando il valore affettivo dei luoghi dove si prepara questo alimento.
Leggi anche:
Un’intervista approfondita con il comunicatore Stefano Carboni
A condurre le conversazioni è stato chiamato Stefano Carboni, esperto comunicatore nel campo enogastronomico e docente universitario. Il suo ruolo è stato quello di scavare oltre la superficie professionale per far emergere il senso di appartenenza e la visione comune che lega questi professionisti. Tutti i pizzaioli intervistati vedono la pizza come un veicolo capace di connettere persone e comunità, più che un semplice prodotto da consumare. Carboni ha guidato le storie dando risalto a dettagli e punti di vista che spesso non emergono nelle interviste standard, portando alla luce la complessità e la ricchezza di questo mestiere.
Il ruolo sociale della pizzeria e il valore condiviso della pizza
Luigi Vitale, coordinatore marketing di Sorì, sottolinea come molti di questi pizzaioli abbiano mantenuto saldo il legame con la propria terra diventando punti di riferimento per la comunità locale. Per loro, la pizzeria non è solo un luogo dove gustare un piatto, ma un centro d’incontro dove si costruiscono relazioni e si creano momenti di socialità. Il podcast insiste su questa dimensione, mostrando la pizza come uno strumento culturale che supera la cucina. I professionisti raccontati coltivano valori radicati nel lavoro e nella solidarietà, elementi che rendono la figura del pizzaiolo un vero e proprio protagonista sociale, oltre che culinario.
Sorì e i suoi 150 anni: una famiglia che parla anche dietro le quinte
La narrazione del podcast non si limita al pizzaiolo. Sorì celebra il suo secolo e mezzo di attività dando voce anche alle persone che lavorano dietro le quinte dell’azienda di Teano. I reparti produttivi, il marketing, la logistica, il controllo qualità e i trasportatori si raccontano attraverso brevi interviste che mostrano il contributo di ognuno alla diffusione dell’eccellenza casearia in oltre 60 paesi. Questo racconto corale evidenzia come il lavoro di squadra sia fondamentale per sostenere il prodotto e costruire un’identità solida. Il risultato è un tributo condiviso alla pizza, vista come gesto d’amore e patrimonio culturale, un progetto che unisce realtà diverse sotto un unico segno di passione e dedizione.