Il nuovo consiglio direttivo del cluster lombardo scienze della vita guiderà la rete fino al 2028

Il nuovo consiglio direttivo del cluster lombardo scienze della vita guiderà la rete fino al 2028

Il cluster lombardo scienze della vita si rinnova con un nuovo consiglio direttivo che coinvolge ospedali, università, imprese e associazioni per rafforzare ricerca, innovazione e sviluppo economico regionale.
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Il cluster lombardo scienze della vita si rinnova con un nuovo consiglio direttivo, coinvolgendo ospedali, università, imprese e associazioni per rafforzare ricerca, innovazione e collaborazione nel settore, che vale il 12,6% del PIL regionale. - Gaeta.it

Il cluster lombardo scienze della vita si rinnova con un nuovo consiglio direttivo. La rete coinvolge una vasta gamma di istituzioni, fra cui 20 ospedali e aziende socio-sanitarie, 17 università e centri di ricerca, oltre 50 imprese e 5 associazioni territoriali e di categoria. Questo gruppo rappresenta una parte importante dell’economia regionale, coinvolgendo numerosi attori del mondo sanitario e scientifico. La presidenza verrà nominata nelle prossime settimane.

Il valore economico e sociale della filiera life science in lombardia

Il settore delle scienze della vita in lombardia pesa per il 12,6% del PIL regionale. Questo dato dimostra l’importanza della filiera nel contesto economico locale, influenzando direttamente il sistema paese. La lombardia conta su infrastrutture avanzate, strutture sanitarie e centri di ricerca tra i più attivi. Il presidente uscente, Gabriele Pelissero, ha evidenziato che “la rete del cluster è una realtà decisiva per lo sviluppo della regione”. L’attenzione si rivolge sia alle grandi imprese che alle piccole e medie aziende, fino ai centri di ricerca pubblici e privati.

Le aziende e le istituzioni che compongono il cluster operano in vari ambiti, dalla ricerca biomedica ai servizi sanitari, fino alla produzione di dispositivi medici. Questo scambio continuo favorisce l’avanzamento scientifico e migliora l’efficienza delle cure offerte alla popolazione. Il legame tra industria e mondo accademico, inoltre, facilita la nascita di nuovi progetti e l’applicazione pratica delle scoperte scientifiche, con ripercussioni positive su occupazione e innovazione.

La composizione del nuovo consiglio direttivo: nomi e settori rappresentati

Il consiglio direttivo appena insediato contiene rappresentanti di diversi settori della filiera life science. Tra le grandi imprese compaiono Francesca Brescia di Vivisol e Maurizio Colombo di Biorep. Le piccole e medie imprese sono rappresentate da Massimo Maronati di Grammelot e Luca Ravagnan di Wise. Negli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico , pubblici e privati, siedono Marta Marsilio del Besta e Felice Enrico Gherlone del San Raffaele.

Per gli ospedali, le aziende socio sanitarie territoriali , strutture ambulatoriali e altri enti sanitari operano Gianluca Vago della Fondazione CNAO. Le RSA hanno come referente Sergio Bariani della Gheron. Le organizzazioni di ricerca pubbliche sono rappresentate da Gloria Rita Bertoli del CNR, mentre quelle private da Paola Vella della Fondazione Humanitas. Nel campo accademico la ricerca vede Monica Maria Grazia Diluca dell’Università degli Studi di Milano e Rosa Maria Moresco dell’Università Bicocca.

Le associazioni territoriali o di categoria inserite nel progetto includono Valeria Paola Glorioso di Confindustria Dispositivi Medici. Per la Fondazione per la Ricerca Regionale Biomedica è presente Veronica Comi, con un ruolo di collegamento importante tra ricerca e sviluppo regionale. Questa composizione garantisce un equilibrio tra esperienza industriale, conoscenza scientifica e supporto istituzionale.

La nomina del presidente e le prospettive future del cluster lombardo

Nei prossimi giorni si attende la nomina del presidente che guiderà il cluster lombardo scienze della vita fino al 2028. La scelta del leader assume rilievo, considerato il peso economico e sociale del settore in regione. Il presidente dovrà coordinare le attività tra enti pubblici, università, aziende e associazioni territoriali, creando sinergie e promuovendo iniziative con ricadute concrete.

Il ruolo del nuovo consiglio si estenderà su diversi fronti, tra cui la ricerca scientifica applicata, la collaborazione con le imprese e lo sviluppo di nuovi progetti nel campo della salute. Queste attività sostengono l’obiettivo di mantenere la lombardia tra le regioni italiane più avanzate nelle scienze della vita. Sarà inoltre fondamentale gestire le risorse e favorire scambi fra pubblico e privato, con un’attenzione particolare alle esigenze sanitarie locali e alle innovazioni tecnologiche.

Prepararsi alle sfide future rafforzando la rete territoriale

Con queste basi, il cluster si prepara ad affrontare le sfide imminenti, rafforzando la rete e utilizzando al meglio le competenze diffuse sul territorio. Lo sviluppo del settore riguarda non solo l’economia ma coinvolge direttamente la salute dei cittadini e il progresso scientifico nazionale.

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