File ai Caf per ottenere informazioni sul nuovo Bonus, appena annunciato, da 650 euro al mese: cosa bisogna verificare subito.
A partire dal 16 maggio 2025, il Governo italiano, sotto la guida di Giorgia Meloni, introdurrà un nuovo bonus finalizzato a incentivare le assunzioni di donne nel settore privato.
Questa iniziativa si colloca in un contesto di crescente preoccupazione per la disoccupazione femminile, un fenomeno che ha raggiunto livelli allarmanti in Italia, rendendo il Paese uno dei meno performanti in Europa in questo settore. Il bonus, concepito come uno sgravio sui contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro, rappresenta un passo significativo verso l’uguaglianza di genere nel mercato del lavoro.
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Il bonus, previsto dal decreto legge 60/2024, offre uno sgravio contributivo totale del 100% per i datori di lavoro che decidono di assumere donne in situazioni di particolare difficoltà. L’importo massimo mensile del bonus è fissato a 650 euro, un incentivo non indifferente per le aziende che desiderano ampliare la propria forza lavoro e promuovere la diversità di genere. Per beneficiare di questo bonus, le imprese dovranno assumere donne che soddisfano requisiti specifici. È fondamentale che il contratto di assunzione sia a tempo indeterminato, escludendo quindi contratti di collaborazione, apprendistato, lavoro domestico e contratti a chiamata.
Inoltre, il bonus è riservato esclusivamente ai datori di lavoro privati, escludendo le pubbliche amministrazioni. Il requisito principale per le donne che desiderano accedere a questo bonus è quello di essere disoccupate da almeno 24 mesi. Tuttavia, ci sono delle eccezioni che possono facilitare l’accesso al bonus. Per le donne che si candidano per posizioni in settori con una marcata disparità di genere, il periodo di disoccupazione richiesto si riduce a soli 12 mesi. Questi settori, definiti attraverso un decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, includono:
- Agricoltura
- Industria estrattiva
- Costruzioni
- Gestione delle acque e dei rifiuti
- Industria energetica
- Industria manifatturiera
- Trasporti e magazzinaggio
- Informazione e comunicazione
Questo approccio mira a incentivare l’assunzione di donne in settori storicamente limitati, contribuendo così a ridurre il gap occupazionale di genere. Un aspetto interessante del bonus è la sua applicazione differenziata nelle regioni del Sud Italia. Riconoscendo che la disoccupazione femminile è un problema più acuto in queste aree, la normativa prevede condizioni più favorevoli per le assunzioni. Nelle Zone Economiche Speciali (ZES), che comprendono Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna, il requisito di disoccupazione si riduce ulteriormente a soli 6 mesi per le donne residenti in queste regioni.

Questa misura è progettata per stimolare l’occupazione femminile e favorire la crescita economica del Sud. Per accedere al bonus, la domanda deve essere presentata dai datori di lavoro intenzionati ad assumere. Le aziende potranno compilare i moduli online attraverso il sito dell’INPS, accedendo al Portale delle agevolazioni a partire dal 16 maggio. È fondamentale che le domande contengano informazioni dettagliate, tra cui:
- I dati identificativi dell’azienda e della lavoratrice
- La retribuzione prevista per la nuova assunzione
- Una dichiarazione che attesti di non beneficiare di altri sgravi contributivi incompatibili
È importante notare che il bonus non può essere accumulato con altre misure di alleggerimento dei contributi. Per le assunzioni di donne disoccupate da 24 mesi o da 12 mesi nei settori ad alta disparità di genere, la domanda può essere presentata anche dopo l’assunzione. Tuttavia, per le donne disoccupate da 6 mesi residenti nelle ZES, è necessario presentare la domanda prima dell’assunzione. Questo nuovo bonus rappresenta un tentativo del Governo di affrontare una questione sociale di lungo periodo, cercando di incentivare l’occupazione femminile e ridurre le disuguaglianze di genere nel mondo del lavoro.
Le imprese possono trarre vantaggio da uno sgravo fiscale significativo, mentre le donne in cerca di lavoro hanno l’opportunità di reinserirsi nel mercato in condizioni più favorevoli. Con il supporto di misure concrete come questo bonus, l’Italia potrebbe finalmente muoversi verso una società più equa, dove le donne possano prosperare e contribuire attivamente alla crescita economica del Paese.