Mulino Caputo, storica azienda napoletana, mantiene salde le radici familiari e la tradizione dei mugnai pur spingendo l’attività verso il futuro, con nuovi investimenti e aperture in diverse città italiane. L’azienda conferma la presenza nel quartiere San Giovanni a Teduccio di Napoli e annuncia la realizzazione a Campobasso del mulino più green d’Europa, oltre a uno stabilimento specializzato nella produzione di farine senza glutine a Bergamo. Contemporaneamente, l’azienda si prepara a essere protagonista nella 22ª edizione del Campionato mondiale del pizzaiuolo, evento che ogni anno richiama maestri da oltre cento Paesi.
Radici familiari e nuovi progetti produttivi tra Napoli, Campobasso e Bergamo
Antimo Caputo, amministratore delegato di Mulino Caputo, sottolinea come l’azienda resti fedele ai valori di famiglia, pur espandendo le attività su diversi fronti. La sede originaria si trova a Napoli, più precisamente nel quartiere San Giovanni a Teduccio, un luogo che ha visto crescere la tradizione dei mugnai e l’evoluzione della società. Nel prossimo futuro, però, la multinazionale partenopea punta su Campobasso, dove inaugurerà entro il 2026 un mulino attento all’ambiente, caratterizzato da tecnologie a basso impatto ambientale e capaci di rispettare i criteri di sostenibilità più avanzati.
Investimento e sostenibilità
Il nuovo impianto molitorio, il cui investimento è significativo, porterà alla creazione di cento posti di lavoro nel tempo. Questo, oltre a rafforzare la presenza nel centro-sud Italia, segna anche una svolta verso metodi di produzione orientati alla crescita sostenibile. A Bergamo, invece, Mulino Caputo produce farine destinate a un mercato di nicchia, quello senza glutine, per rispondere a esigenze alimentari sempre più diffuse e specifiche. Questi stabilimenti affiancano così la tradizione consolidata di Napoli, creando un sistema produttivo diversificato e aperto alle nuove sfide di mercati e consumatori.
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Il campionato mondiale del pizzaiuolo: la vetrina globale di Napoli per la pizza
Dal 3 al 5 giugno 2025, Napoli ospita la ventiduesima edizione del Campionato mondiale del Pizzaiuolo-Trofeo Caputo, evento che si svolge nel Padiglione 1 della Mostra d’Oltremare. Questo torneo è una competizione itinerante e unica al mondo, dedicata interamente ai pizzaioli di tutti i continenti. Antimo Caputo racconta come il campionato rappresenti un’occasione per osservare le tendenze più recenti e le nuove necessità del pubblico, intercettate grazie ai pizzaioli napoletani che girano il mondo diffondendo la loro arte e radicando Napoli come capitale gastronomica.
Tradizione e innovazione a confronto
L’evento permette confronti aperti tra tradizione e innovazione. I pizzaioli mantengono l’identità originaria di Napoli ma integrano elementi diversi, contribuendo a restaurare e aggiornare una cultura gastronomica che si evolve costantemente. La Caputo Cup, premio del campionato, ha già cambiato il destino lavorativo di molti partecipanti in passato, lanciandoli verso carriere di successo e riconoscimenti nazionali e internazionali. La manifestazione richiama ogni anno diverse centinaia di maestri pizzaiuoli affermati e giovani talenti, pronti a mostrare tecniche e impasti artigianali.
Una competizione internazionale con centinaia di partecipanti e nuove categorie
L’edizione 2025 si attende particolarmente ricca. Oltre 500 pizzaioli, selezionati tra più di 100 nazioni distribuite tra Europa, Asia e America, si daranno battaglia in 12 categorie di gara. Dopo le selezioni preliminari nei Paesi d’origine, i partecipanti si ritroveranno a Napoli per contendersi il titolo mondiale. Le classi di competizione spazieranno dalla pizza napoletana STG alle nuove varianti contemporanee, incluse le pizze senza glutine, nella versione tradizionale, in teglia o come pizza pinsa e metro.
Novità e ampliamenti della gara
Tra le novità di questa volta spicca la sezione dedicata all’abbinamento “Pizza e vino”, che aggiunge una prospettiva gastronomica più ampia alla competizione. Si apre così al dialogo tra sapori e percezioni diverse, dimostrando quanto la pizza sia un fenomeno culturale e culinario in grado di affermare diverse espressioni. Non manca l’attenzione alle categorie junior e alle pizze acrobatiche, dove abilità di velocità e stile libero si misurano davanti a una giuria tecnica.
I paesi partecipanti e il calendario di gara
Tra i Paesi protagonisti figurano molte nazioni asiatiche come Giappone, Corea, Taiwan e Cina, numerose europee e diverse americane, tra cui Brasile, Messico, Stati Uniti e Argentina. Il 3 giugno alle 12 si alzerà ufficialmente il sipario sul Campionato, con il taglio del nastro affidato ad Antimo Caputo, l’accensione dei forni e le prime gare che segneranno l’avvio della sfida.
Questo richiamo internazionale testimonia l’importanza del ruolo di Napoli come centro nevralgico della cultura della pizza, attrazione per professionisti che adottano la tradizione partenopea come riferimento ma spingono verso ulteriori sviluppi. L’evento si conferma un appuntamento chiave per chi lavora ogni giorno dietro un banco o un forno, e per chi segue dall’esterno l’evoluzione di una pietanza simbolo dell’Italia.