Il monastero di Santa Caterina a San Severino Marche riapre dopo i danni del terremoto del 2016

Il monastero di Santa Caterina a San Severino Marche riapre dopo i danni del terremoto del 2016

La riapertura del monastero di Santa Caterina a San Severino Marche segna un importante passo verso la ripresa della comunità, dopo il terremoto che ha devastato il Centro Italia otto anni fa.
Il Monastero Di Santa Caterina Il Monastero Di Santa Caterina
Il monastero di Santa Caterina a San Severino Marche riapre dopo i danni del terremoto del 2016 - Gaeta.it

A distanza di oltre otto anni dal devastante terremoto che ha colpito duramente il Centro Italia, è finalmente avvenuto un passo significativo verso la ripresa. A San Severino Marche, il monastero di Santa Caterina ha riacquistato la sua agibilità grazie a lavori di riparazione e rafforzamento strutturale, che hanno riportato alla luce la bellezza originaria del luogo. Nonostante i progressi, la chiesa del monastero rimane inagibile, ma la notizia della riapertura offre un raggio di speranza per la comunità locale.

I lavori di recupero e rinascita del monastero

La sindaca di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ufficialmente revocato l’ordinanza di inagibilità che, durante l’emergenza sisma, aveva bloccato l’accesso al monastero sito a Castello al Monte. Questa decisione è stata possibile grazie all’intervento dell’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche, che ha finanziato i lavori per un importo totale di circa 2 milioni e 164mila euro. Il recupero della struttura non rappresenta solo una necessità logistica per la comunità monastica, ma anche un riconoscimento storico di un luogo di grande significato spirituale.

Durante i lavori, le tecniche adottate hanno messo al primo posto la sicurezza della struttura, garantendo così un ambiente protetto per tutti coloro che desiderano accedervi. La riapertura del monastero non è soltanto un passo verso la normalità, ma anche un segno tangibile di quanto sia importante mantenere viva la storia e la cultura di questi ed altri luoghi colpiti dal sisma.

Le origini storiche del monastero di Santa Caterina

Il monastero di Santa Caterina ha radici profonde, essendo stato fondato nel 1544 da una comunità monastica cistercense. Tuttavia, la sua storia è ancora più antica, risalendo fin all’anno Mille, con origini benedettine. Nel corso dei secoli, il monastero ha vissuto una serie di ampliamenti e arricchimenti, trasformandosi in un centro di fervore spirituale. Tra i momenti più significativi, è da ricordare il ritrovamento nel 1580 del corpo incorrotto di Santo Illuminato, un monaco benedettino che è stato riconosciuto come copatrono di San Severino Marche.

Nonostante le sfide, tra cui la confisca dei beni avvenuta nel 1865 da parte del Regno d’Italia, la comunità monastica è riuscita a mantenere viva la sua presenza nel territorio. Dopo aver riacquistato il monastero nel 1904, ha continuato a prosperare, testimoniando un attaccamento profondo alla propria identità e alla vita spirituale. Oggi, la comunità è composta da un mix multiculturale, con monache cistercensi provenienti dal Vietnam, che condividono e vivono secondo la regola benedettina dell’”Ora et Labora“.

Il significato della riapertura per la comunità

La riapertura del monastero di Santa Caterina segna un momento di svolta non solo per la struttura stessa ma anche per l’intera comunità di San Severino Marche. Questo luogo di culto, simbolo di fede e speranza, rappresenta una risorsa culturale e spirituale da cui tutti possono trarre beneficio. La presenza continua della comunità monastica e il loro impegno nella vita quotidiana sono un faro di luce per tutti coloro che hanno affrontato le dure conseguenze del terremoto.

Il monastero, una volta completamente riqualificato, servirà come punto di riferimento per eventi religiosi e culturali, offrendo occasioni di ritrovo e riflessione per i cittadini. L’atmosfera di comunità che si respira al suo interno non è solo una testimonianza della storia passata, ma anche un incentivo per il presente e il futuro. La riapertura è stata accolta con grande entusiasmo, rappresentando la resilienza e la determinazione di una comunità che non si arrende di fronte alle avversità. Il monastero di Santa Caterina si prepara a tornare protagonista nella vita settempedana, contribuendo alla rinascita di un territorio che guarda avanti con speranza.

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