Il Molise si affaccia sul panorama europeo del turismo sostenibile grazie alla partecipazione attiva della Fondazione Turismo e Cultura Molise. In questi giorni, la fondazione sta conducendo una serie di workshop internazionali che coinvolgono Albania e Montenegro, con focus su tematiche legate al turismo responsabile nell’area adriatica. L’iniziativa rientra nel programma Interreg IPA South Adriatic, progetto europeo volto a promuovere la collaborazione tra i paesi rivieraschi con attenzione a sviluppo economico e rispetto ambientale.
La presenza del molise nei workshop internazionali tra tirana, lezhë e ulcinj
Le attività si stanno svolgendo in diverse città chiave: Tirana e Lezhë in Albania, e Ulcinj in Montenegro. Questi incontri si concentrano sul ruolo del turismo sostenibile nelle regioni adriatiche e sul valore attribuito al riconoscimento Bandiera Blu, simbolo di qualità ambientale per località costiere e lacustri. La scelta di questi luoghi risponde all’obiettivo di favorire un confronto diretto tra territori con caratteristiche simili, interessati a migliorare la gestione delle risorse naturali e a incrementare un turismo più attento all’ambiente.
Il ruolo della fondazione turismo e cultura molise
La Fondazione Turismo e Cultura Molise in questo contesto assume un ruolo di ponte tra realtà diverse ma complementari, contribuendo a mettere in evidenza le potenzialità locali molisane nel settore turistico e ambientale. Le sessioni di lavoro prevedono interventi di esperti, momenti di confronto tra stakeholder e tavoli di progettazione per sviluppare azioni comuni che possano tradursi in vantaggi concreti per i territori interessati.
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L’impegno della fondazione turismo e cultura molise per posizionare il molise a livello europeo
Il presidente della fondazione, Paco Manes, sottolinea quanto queste occasioni rappresentino uno strumento indispensabile per far conoscere la visione molisana su un turismo che tenga conto del patrimonio naturale e culturale. Manes ricorda che il Molise possiede risorse uniche, ma senza la partecipazione a questi tavoli europei rischia di rimanere marginale in un mercato globale sempre più competitivo. Per questo, promuovere la presenza del Molise su fronti internazionali serve a cogliere nuove opportunità e a consolidare rapporti con partner esteri destinati a durare nel tempo.
Manes sul valore della bandiera blu
Sul palco di questi workshop, Manes ha evidenziato la necessità di adottare strategie condivise in grado di armonizzare sviluppo e tutela dell’ambiente. In particolare ha citato il valore della Bandiera Blu come volano per attrarre turismo attento e durevole. Questo approccio non mira solo a benefici immediati ma a costruire un’immagine del territorio basata su qualità e sostenibilità, elementi cruciali per il rilancio economico di intere aree.
Ruolo e contributo degli stakeholder molisani nel progetto adriatico
Al fianco di Manes, tra i protagonisti c’è Fabrizio Vincitorio, imprenditore e operatore turistico con radici nel Molise. Vincitorio porta con sé un’esperienza consolidata nella promozione del territorio e partecipa attivamente alle iniziative della fondazione per rafforzare la rete locale di imprese e istituzioni. La sua presenza testimonia l’importanza di un coinvolgimento diretto degli attori privati nei processi di valorizzazione turistica e ambientale.
Internazionalizzazione e strategie partecipate
Il lavoro svolto durante la settimana ha rilanciato la strategia di internazionalizzazione messa a punto dalla fondazione. Nel corso degli incontri, si è insistito su un modello di sviluppo partecipato, che non lasci da parte le comunità locali e gli enti pubblici, elementi fondamentali per la riuscita delle iniziative. Si è voluto evitare scelte calate dall’alto, preferendo un metodo che tenga conto delle diverse esigenze e punti di vista dei soggetti coinvolti.
Lo sprint internazionale del Molise rappresenta così un passo concreto verso un futuro dove il turismo si traduca in una risorsa sostenibile, capace di valorizzare paesaggi, cultura e identità delle zone costiere adriatiche. I prossimi mesi saranno cruciali per trasformare le idee discusse in progetti reali e programmi di intervento capaci di incidere sull’economia urbana e rurale del territorio.