Il Consorzio nazionale per gli oli usati si conferma un punto di riferimento nel campo dell’economia circolare in Italia e all’estero. Nel 2024 ha raggiunto numeri consistenti nella raccolta e rigenerazione di oli lubrificanti, un processo che unisce profitti e tutela dell’ambiente. I risultati ottenuti, insieme alla trasparenza degli standard qualitativi adottati, attirano l’interesse di altri paesi europei che cercano di replicare questo modello.
La gestione efficiente delle risorse e il ruolo del consorzio senza scopo di lucro
Il presidente Riccardo Piunti ha spiegato come si fonda il funzionamento del Conou durante il festival dell’economia di Trento del 2025. Il consorzio opera come arbitro nel sistema della raccolta oli usati, gestendo le risorse con attenzione e senza interessi di lucro. Questo permette di mantenere un controllo rigoroso sul processo, evitando sprechi e inefficienze. La trasparenza è uno dei pilastri del consorzio, che adotta standard chiari e condivisi per distinguere l’olio usato da rigenerare e quello rigenerato pronto per il mercato.
L’apprezzamento internazionale per il modello conou
Piunti ha aggiunto che l’esperienza del Conou è apprezzata oltre i confini nazionali: enti di paesi come la Francia richiedono supporto per mettere a punto sistemi simili. Il modello coniuga gli aspetti economici agli obiettivi ambientali senza creare contrapposizioni, offrendo una soluzione a misura delle esigenze reali degli operatori del settore.
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Numeri e risultati del 2024: una raccolta importante e un’alta percentuale di rigenerazione
Nel corso del 2024, Conou ha raccolto 188.000 tonnellate di oli usati. Da questa massa, il consorzio è riuscito a rigenerarne il 98%, garantendo un prodotto finale con qualità paragonabile a quella dell’olio vergine. Questo dato è significativo perché dimostra come i rifiuti, se trattati correttamente, possano tornare a essere risorse utili senza perdere le caratteristiche necessarie all’uso industriale.
Il risparmio per le imprese non è solo ambientale, ma anche economico. Secondo Cassa depositi e prestiti, l’introduzione di pratiche circolari nel 2024 ha permesso alle aziende manifatturiere italiane di risparmiare 16,4 miliardi di euro. Queste cifre sottolineano il peso concreto che la circolarità può avere sull’economia nazionale, agendo da volano per la competitività e la sostenibilità.
Lotta all’evasione e gestione del contributo ambientale delle imprese
Una parte importante del lavoro di Conou riguarda il controllo dovuto al contributo ambientale obbligatorio che tutte le aziende che immettono oli lubrificanti sul mercato devono versare per legge. Negli ultimi due anni il consorzio è riuscito a recuperare tre milioni di euro di contributi non versati, segno che esistono ancora realtà che cercano di aggirare gli obblighi.
Convenzione con l’agenzia delle dogane per un controllo più rigoroso
La firma di una convenzione con l’Agenzia delle Dogane, nel 2023, ha permesso di rafforzare la gestione e il controllo del contributo ambientale. Grazie a questo accordo Conou ha quasi eliminato il fenomeno degli evasori nel settore, risultando uno dei consorzi più rigorosi e affidabili.
Il monitoraggio puntuale e la trasparenza permangono priorità fondamentali del consorzio, che si impegna a mantenere un sistema di raccolta efficiente e conforme alle norme. In questo modo contribuisce a salvaguardare le risorse ambientali senza penalizzare i soggetti che rispettano gli obblighi di legge.