Il mistero della Madonnina di Civitavecchia: 30 anni di lacrime e speranze

Il mistero della Madonnina di Civitavecchia: 30 anni di lacrime e speranze

Il fenomeno delle lacrimazioni della statuetta della Madonna a Civitavecchia, iniziato nel 1995, continua a suscitare dibattiti tra fedeli e scettici, senza una posizione ufficiale dalla Santa Sede.
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Il mistero della Madonnina di Civitavecchia: 30 anni di lacrime e speranze - Gaeta.it

Civitavecchia è al centro di un dibattito che dura da tre decenni, scaturito dalle presunte lacrimazioni di una statuetta della Madonna. Questo fenomeno ha attratto l’attenzione di fedeli e scettici, ma la Santa Sede non ha mai emesso una pronuncia definitiva. Scopriamo assieme come è iniziata questa storia straordinaria e gli eventi che l’hanno seguita.

Avvistamento e mistero della visita

Il 2 febbraio 1995, un evento particolare si è verificato a Civitavecchia, precisamente davanti alla chiesa di Sant’Agostino nella frazione di Pantano. Un gruppo di guardie svizzere si presenta con l’intento di pregare, ma il vero colpo di scena arriva con l’apparizione di un uomo vestito in modo semplice, che secondo molti era Giovanni Paolo II in incognito. Il Vescovo Girolamo Grillo, testimone di questa apparizione, confermò successivamente che si trattava effettivamente del Papa, sostenuto anche dal suo segretario particolare.

Grillo, scomparso nel 2016, si era sempre mostrato cauto riguardo alle presunte lacrimazioni, raccogliendo ulteriori testimonianze e annotando i suoi pensieri in un diario. La sua figura di uomo di cultura e sociologo contribuì a rendere la situazione ancor più complessa. Era un periodo di forte tensione, con la crescente curiosità da parte del pubblico e il crescente numero di fedeli che cercavano di assistere a quello che si riteneva un miracolo.

Il fenomeno delle lacrimazioni

Il fenomeno si è innescato alle 16:20 del 2 febbraio, quando Jessica Gregori, una bambina di sei anni, avvista delle lacrime che scorrono dalla statuetta della Madonna, un regalo del parroco locale. Questo momento ha dato vita a un flusso ininterrotto di visite e testimonianze, catalizzando l’attenzione di giornalisti, studiosi e curiosi. Le lacrime, descritte dalla bambina come sangue, hanno portato il padre a verificarne la veridicità. Questo episodio si è trasformato rapidamente in un evento di massa, con migliaia di persone accorse per assistere al “miracolo”.

Nei giorni successivi, la statuetta ha mostrato tredici presunti eventi di lacrimazione. Il Vescovo Grillo, inizialmente scettico, ha adottato misure drastiche per indagare più approfonditamente, persino ricorrendo a esperti del Policlinico Gemelli per analizzare la sostanza emessa dalla Madonnina. I risultati hanno rivelato anomalie, ma il Vescovo continuava a vedere il fenomeno con incredulità, ritenendo fosse causato da qualche malfattore.

Il colpo di scena e il sequestro

La svolta è avvenuta il 15 marzo 1995, quando, dopo una breve preghiera, il Vescovo ha assistito a un evento che ha cambiato la sua visione. L’apparizione di una lacrima che colava dall’occhio della statuetta ha sorpreso tutti i presenti e ha portato Grillo a riconoscere che qualcosa di straordinario stava accadendo. Il 6 aprile, tuttavia, il procuratore capo di Civitavecchia ha deciso di sequestrare la statuetta, per evitare confusioni e potenziali problemi di ordine pubblico.

La decisione ha scatenato proteste tra i fedeli, ma la procura ha avviato indagini su possibili frodi. Le indagini hanno avuto sviluppi inaspettati, rivelando che anche agenti di polizia erano stati testimoni delle lacrimazioni. Dopo qualche mese, le autorità hanno archiviato il caso, sostenendo che le lacrime potevano essere spiegate tramite suggestione collettiva o fenomeni di origine naturale.

La posizione della Santa Sede

Nonostante il clamore, la Santa Sede non ha mai preso una posizione ufficiale sulla questione. Nel 1997, una commissione vaticana ha concluso con un’espressione ambigua, definendo il fenomeno “non constat de supernaturalitate“, aprendo così a ulteriori interpretazioni ma escludendo qualsiasi riconoscimento della soprannaturalità.

L’atteggiamento della Chiesa è restato cauto. Anche se Giovanni Paolo II ha pregato privatamente davanti alla statuetta, la mancanza di una comunicazione ufficiale ha mantenuto viva la controversia. Un altro elemento della storia è emerso con la presenza di una seconda statuetta, che continua a trasudare liquidi oleosi, complicando ulteriormente le dinamiche.

La commemorazione a trent’anni dal miracolo

L’anniversario di questo straordinario evento si avvicina e la diocesi ha scelto di non organizzare celebrazioni ufficiali, ma ha comunque previsto un pellegrinaggio notturno. Nonostante l’incertezza e la mancanza di una posizione chiara da parte delle autorità ecclesiastiche, la storia della Madonnina di Civitavecchia continua ad affascinare e a nutrire il dibattito tra credenti e scettici.

La regione e i fedeli attendono con interesse questo giorno significativo, che segnerà tre decenni da un evento che ha catturato l’attenzione internazionale e che continua a sollevare interrogativi sul confine tra fede e realtà.

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