Il ministro per la ricostruzione del Giappone visita il centro protezione civile di Preturo all’Aquila

Il ministro per la ricostruzione del Giappone visita il centro protezione civile di Preturo all’Aquila

Il ministro Sakai Manabu e l’architetto Shigeru Ban visitano il centro di protezione civile a Preturo, L’Aquila, per avviare una collaborazione italo-giapponese su prevenzione e gestione delle emergenze sismiche.
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Il ministro giapponese Sakai Manabu, insieme all’architetto Shigeru Ban, ha visitato il centro di protezione civile di Preturo (L’Aquila) per avviare una collaborazione italo-giapponese nel campo della gestione delle emergenze sismiche, condividendo esperienze e tecnologie per migliorare la prevenzione e la resilienza delle comunità. - Gaeta.it

La visita recente del ministro giapponese per la ricostruzione e la resilienza, sakai manabu, al centro di formazione della protezione civile a Preturo, L’Aquila, ha messo in luce il valore dei sistemi di emergenza locali. Il viaggio, accompagnato da una delegazione istituzionale e dall’architetto shigeru ban, ha aperto nuovi spazi per la collaborazione tra Giappone e Italia sugli interventi post-terremoto. Questo incontro si inserisce nel contesto di strategie condivise per rafforzare la sicurezza e la preparazione delle comunità soggette a calamità naturali.

La delegazione giapponese in visita al centro di formazione della protezione civile di preturo

Il 23 aprile 2025, una delegazione giapponese guidata dal ministro sakai manabu ha raggiunto il centro di protezione civile a Preturo, frazione dell’Aquila. Tra i membri c’era anche shigeru ban, noto architetto autore dell’auditorium del conservatorio “a. casella” dell’Aquila. L’accoglienza è stata curata dal direttore dell’agenzia regionale di protezione civile, andrea cipollone, coadiuvato dal responsabile della colonna mobile, giuseppe fiaschetti, e dai funzionari gabriele pizzi e marco puglielli. Durante il sopralluogo, la delegazione ha avuto modo di osservare da vicino le strutture e i mezzi operativi che compongono il centro di formazione, nodo fondamentale per la preparazione del personale addetto alla gestione delle emergenze.

Interesse del ministro per le dotazioni tecnologiche

Il ministro sakai ha manifestato un notevole interesse per le dotazioni tecnologiche e infrastrutturali, evidenziando come il centro rappresenti un esempio concreto e tangibile di organizzazione e prontezza in ambito protezione civile. La visita ufficiale ha durato diverse ore, con momenti dedicati ad approfondimenti tecnici e confronti sulle metodologie adottate per la formazione degli operatori. Le giornate di lavoro sul campo, la simulazione di scenari e la qualità delle attrezzature hanno contribuito a fare del centro un modello che il Giappone intende considerare nei propri piani di miglioramento.

Significato e risultati dell’incontro tra giappone e protezione civile abruzzese

L’incontro tra la delegazione giapponese e i rappresentanti della protezione civile abruzzese ha avuto un valore simbolico e pratico. Entrambi i territori, Giappone e Abruzzo, portano nel loro vissuto le ferite di terremoti devastanti e hanno sviluppato risposte organizzate per affrontare nuove eventualità. La collaborazione evidenziata nel corso della visita mira a rafforzare le capacità di prevenzione, gestione e intervento durante le emergenze sismiche, attraverso lo scambio di conoscenze e risorse.

Il ministro sakai ha sottolineato il legame profondo tra queste realtà, affermando che l’esperienza abruzzese, in particolare nel campo della protezione civile, può offrire spunti utili al Giappone. A sua volta, l’Italia potrà beneficiare del know-how nipponico in materia di sicurezza territoriale e innovazioni tecnologiche per la ricostruzione. Questo dialogo contribuisce a costruire un ponte tra due culture diverse, ma accomunate dalla stessa urgenza: rendere più sicuri i loro territori e le comunità residenti.

Il ruolo di shigeru ban e l’impatto culturale della collaborazione italo-giapponese

La presenza dell’architetto shigeru ban durante la visita assume un valore particolare. Ban, conosciuto per il suo impegno nella progettazione di spazi capaci di rispondere ai bisogni post-terremoto, ha realizzato a L’Aquila l’auditorium del conservatorio “a. casella”. Quest’opera rappresenta un esempio di come l’architettura possa unire funzionalità, estetica e resilienza. Il coinvolgimento di ban nella delegazione giapponese sottolinea l’importanza di integrare progettazione e protezione civile nella pianificazione urbana, soprattutto in aree esposte a rischi naturali.

Scambio diretto di idee e soluzioni progettuali

Il confronto con tecnici e responsabili del centro di Preturo ha permesso uno scambio diretto di idee e soluzioni progettuali. L’architettura, in questo contesto, si rivela uno strumento fondamentale per evitare nuovi disastri e per garantire spazi pubblici sicuri e adattati alle esigenze della popolazione. Le radici di questa collaborazione affondano in un solido terreno di esperienze comuni, che fanno dell’Italia e del Giappone i protagonisti di un dialogo aperto sulla sicurezza e la prevenzione.

Prospettive future per la cooperazione nella gestione delle emergenze sismiche

L’incontro all’Aquila rappresenta il punto di partenza per nuovi progetti congiunti tra protezione civile abruzzese e istituzioni giapponesi. Le due parti hanno espresso l’intenzione di proseguire con scambi tecnici, corsi di formazione condivisi e sviluppo di strumenti operativi più avanzati. In agenda ci sono attività concrete da realizzare entro i prossimi mesi, con il coinvolgimento di esperti, tecnici e istituzioni di entrambi i paesi.

La cooperazione va oltre la mera osservazione delle strutture, puntando a integrare le rispettive competenze per far fronte a situazioni di crisi. Questo percorso potrà contribuire a migliorare la prontezza degli interventi e ridurre i danni causati dai terremoti. La collaborazione, radicata nell’esperienza reale dei due territori, fa presagire una crescita importante nel campo della protezione civile, con benefici visibili per le comunità più vulnerabili e per la collettività in generale.

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