La politica agricola comune torna al centro del dibattito europeo con richieste precise dal ministro dell’agricoltura e della sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. Nel corso del Consiglio Ue Agrifish tenutosi a Bruxelles, il ministro ha sottolineato la necessità di garantire risorse adeguate alla Pac all’interno del prossimo bilancio dell’Unione europea, puntando a riconoscere il ruolo fondamentale degli agricoltori in un contesto geopolitico ancora incerto.
Il ruolo chiave degli agricoltori nel contesto europeo attuale
Francesco Lollobrigida ha messo in evidenza come la situazione geopolitica mondiale influenzi profondamente il settore agricolo europeo. In questa cornice complessa, gli agricoltori si configurano come attori indispensabili per la sicurezza alimentare e la tutela ambientale. Non soltanto produttori di cibo, ma veri e propri garanti dell’equilibrio ecosistemico sul territorio comunitario.
Il ministro ha richiamato la necessità di un riconoscimento chiaro e concreto del valore sociale ed economico dell’agricoltura. Aiutare gli agricoltori a svolgere questa funzione significa anche rafforzare la stabilità interna e la resilienza dell’Unione europea davanti alle sfide globali che mettono a rischio catene di approvvigionamento e produzioni vitali. Nell’intervento a Bruxelles, Lollobrigida ha evidenziato che un’Europa forte deve ripartire dall’agricoltura e dalla sovranità alimentare, temi inseparabili dal futuro della comunità.
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Il sostegno alla pac come strumento centrale per lo sviluppo agricolo
Secondo Lollobrigida, la politica agricola comune deve restare al centro delle priorità comunitarie. Un sostegno economico congruo garantisce la continuità delle produzioni, la qualità alimentare e la capacità di rispondere alle esigenze ambientali. La Pac, così com’è strutturata, ha un ruolo cruciale anche nei passaggi generazionali delle aziende agricole, molto spesso in crisi per mancanza di partecipazione e supporto adeguato.
Il ministro ha insistito sulla necessità di assicurare alla Pac “spazio e risorse” nel bilancio europeo, per permettere ai produttori di affrontare con strumenti concreti le pressioni di mercato e climatiche. Si tratta di un messaggio diretto ai vertici europei, che al momento sono al lavoro per definire i capitoli di spesa dei prossimi anni. In questo senso, una politica forte per l’agricoltura potrebbe non solo tutelare le attività sul territorio, ma anche favorire la sicurezza economica delle comunità rurali.
La questione della ripartizione dei fondi tra gli stati membri
Un altro punto sollevato nel corso della sessione pubblica a Bruxelles riguardava la distribuzione delle risorse tra gli stati membri. Lollobrigida ha evidenziato la necessità di collegare gli obiettivi della Pac con una ripartizione più coerente e giusta dei pagamenti diretti. Attualmente, le differenze nei criteri di assegnazione rischiano di compromettere l’equità tra agricoltori dei vari paesi.
Secondo il ministro, solo rispettando questa coerenza si potrà garantire un equo accesso alla dotazione finanziaria e promuovere una transizione generazionale efficace. Questa fase, delicata per molte realtà rurali, richiede attenzione da parte delle istituzioni europee per sostenere chi subentra nel lavoro agricolo. La richiesta di Lollobrigida si pone come un appello a non disperdere risorse, ma a incanalarle dove producono maggior impatto.
Rilancio della pac e valorizzazione nazionale
Il rilancio della Pac passa quindi, oltre che dal finanziamento complessivo, dalla sua capacità di rispondere alle specificità nazionali e di valorizzare tutte le aziende agricole all’interno della Unione, evitando squilibri che potrebbero accentuare fragilità economiche e sociali.
Ancora una volta, il Consiglio Ue Agrifish ha confermato come l’agricoltura rimanga un ambito cruciale nel disegno politico europeo. Le parole del ministro Lollobrigida riflettono richieste vigorose che, in vista del bilancio pluriennale, avranno un peso nella definizione delle priorità comunitarie in materia di cibo e ambiente.