La città di Gorizia, insieme a Nova Gorica, è stata protagonista di un evento culturale di rilievo nel 2025, ospitando il festival èStoria in un anno in cui riveste il ruolo di capitale europea della cultura. Il ministro della cultura, Alessandro Giuli, ha sottolineato l’importanza della cultura per superare differenze e tensioni, portando l’esempio del legame tra queste due città confinanti. Le sue parole, pronunciate durante l’evento, hanno aperto un dibattito sul valore della cultura come terreno di dialogo e riconciliazione.
Il ruolo della cultura come veicolo di pace e dialogo
Durante il suo intervento a Gorizia, il ministro Alessandro Giuli ha insistito sull’idea che la cultura rappresenti uno strumento concreto per sanare fratture e favorire la convivenza tra popoli diversi, spesso in conflitto. Egli ha evidenziato come i libri, le idee e il piacere intellettuale possano diventare un terreno neutro e comune, capace di superare divisioni ideologiche o nazionali.
Iniziative concrete per diffondere il modello di gorizia e nova gorica
Il ministro Giuli ha espresso la volontà di esportare l’esempio di Gorizia e Nova Gorica in altre aree caratterizzate da tensioni e divisioni. Il festival èStoria è descritto come un modello che andrebbe adottato in diversi contesti, contribuendo a una più ampia diffusione della cultura come strumento di riconciliazione.
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Questa idea si traduce in iniziative che puntano a moltiplicare eventi culturali simili, coinvolgendo istituzioni, scuole e associazioni per promuovere dialoghi basati sulla storia condivisa e sull’approfondimento di temi comuni. Lo scopo è creare occasioni di incontro, rafforzare la conoscenza reciproca e ridurre incomprensioni.
Non è un caso che proprio il festival èStoria venga definito come un modello che merita di essere diffuso a livello più ampio, per contribuire a formare nuove connessioni tra comunità diverse attraverso la conoscenza del passato e la valorizzazione del patrimonio condiviso.
In oltre, il coinvolgimento diretto delle comunità locali, dei giovani e degli esperti è fondamentale per radicare questi processi e favorire una partecipazione attiva. La replicabilità del modello giuliano-goriziano appare realizzabile soltanto attraverso una rete di collaborazioni che metta al centro la cultura come elemento di pace e crescita sociale.
Il festival èStoria e la doppia anima di gorizia e nova gorica
Il festival èStoria si tiene ogni anno a Gorizia e rappresenta un appuntamento fondamentale per gli appassionati di storia e cultura, richiamando studiosi, esperti e pubblico da diverse città. Nel 2025, la manifestazione ha assunto un carattere particolare grazie al titolo di capitale europea della cultura conferito a Gorizia insieme a Nova Gorica, situata dall’altra parte del confine italo-sloveno.
L’evento ha messo in luce la natura condivisa del territorio, che si presenta come un unico spazio culturale nonostante la divisione politica. Già nel febbraio 2025, il ministro Giuli aveva inaugurato con una cerimonia ufficiale questa nuova fase, evidenziando l’importanza della collaborazione tra i due centri. Il festival ha quindi rappresentato un momento simbolico per rinsaldare relazioni e promuovere scambi culturali, storici e sociali in un’area che per anni ha vissuto tensioni legate ai confini ma che oggi si propone di superarle.
L’esperienza di Gorizia e Nova Gorica indica che quando si valorizza la cultura comune, le differenze si attenuano e si crea uno spazio di scambio che va oltre le categorie tradizionali. Giuli ha invitato a sognare una realtà in cui la parola cultura e la circolazione delle idee diventino strumenti per costruire ponti e favorire la pace in scenari difficili.
Le parole del ministro rivelano quindi un progetto a lungo termine, che parte da un contesto specifico ma mira a influenzare altre realtà europee dove il confronto e la convivenza tra popoli restano questioni aperte. Questo approccio cerca di posizionare la cultura come rifugio sicuro per idee e scambi in un momento storico segnato da tensioni internazionali.