Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha confermato che è in programma una seconda fase di riforme del sistema giudiziario, con un particolare focus sul codice di procedura penale. Le modifiche puntano a rivedere e rafforzare alcuni principi fondamentali del diritto penale.
Ripristinare i principi liberali nel codice di procedura penale
Nordio ha sottolineato che l’obiettivo della nuova riforma è riportare in primo piano i principi liberali originari che ispirarono il codice del 1988-89, elaborato da Giuliano Vassalli. Vassalli, figura rispettata anche come partigiano della Resistenza, aveva disegnato un quadro normativo rispettoso delle garanzie difensive e della presunzione di innocenza. Secondo il ministro, col passare degli anni, quel codice è stato modificato in modo da alterarne la natura e allontanarsi da quei valori. Lo scopo è quindi reintrodurre quelle coordinate giuridiche, con la speranza di completare l’intervento legislativo entro l’attuale legislatura.
Il nodo della separazione delle carriere e la prospettiva di riforma
L’annuncio è arrivato nel contesto delle riflessioni sulla separazione tra magistrati inquirenti e giudicanti. Nordio non ha fornito dettagli precisi, ma ha aperto alla possibilità che il prossimo pacchetto di interventi comprenda anche riforme volte a chiarire e migliorare questo aspetto controverso della giustizia italiana. Una separazione delle carriere più netta potrebbe incidere sull’indipendenza e sull’imparzialità del processo, temi da sempre al centro del dibattito pubblico e politico.
Leggi anche:
Il caso garlasco: un esempio per la riforma penale, secondo nordio
Nordio ha commentato brevemente anche il noto caso Garlasco, considerandolo emblematico per la necessità di un intervento normativo. Pur non volendo entrare nel merito del singolo procedimento, il ministro ha evidenziato che quando un imputato riceve una doppia assoluzione diventa difficile giustificare una condanna che superi ogni ragionevole dubbio. Questo principio sarà tenuto in considerazione nella nuova riforma. Inoltre, la necessità di aggiornare le norme tiene conto delle interpretazioni contrastanti e spesso mutate nel tempo sia della Corte costituzionale sia della Corte di Cassazione, che hanno espresso opinioni diverse su diversi aspetti del procedimento penale.
Le sfide e le aspettative per la nuova stagione di riforme
Il ministro sembra voler imprimere un cambio di direzione netta, ma la strada per modificare il codice di procedura penale non sarà semplice. Cambiare una legge che tocca pilastri cardine del sistema giudiziario richiede tempi lunghi e l’accordo tra molte forze politiche. Nel frattempo, restano aperti i nodi sulle garanzie per gli imputati e sull’effettiva applicazione del principio di innocenza fino a prova contraria. La riforma dal punto di vista legislativo, tuttavia, potrà incidere sull’interpretazione e sull’orientamento della giustizia in Italia per gli anni a venire.