Il ministero della difesa israeliano avverte: l'idf colpirà ancora beirut se hezbollah non si disarma

Il ministero della difesa israeliano avverte: l’idf colpirà ancora beirut se hezbollah non si disarma

Le tensioni tra Israele e Libano aumentano dopo raid israeliani a Beirut contro strutture di Hezbollah, con il ministro Israel Katz che promette interventi continui finché Hezbollah non sarà disarmata completamente.
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Le tensioni tra Israele e Libano si acuiscono con raid israeliani nella periferia di Beirut contro strutture di Hezbollah, mentre il ministro della difesa israeliano Katz promette di continuare le operazioni finché il gruppo non sarà disarmato. - Gaeta.it

Le tensioni tra israele e libano tornano ad aumentare dopo una serie di attacchi israeliani nella periferia di beirut. Il ministro della difesa israeliano israel katz ha sottolineato che l’esercito israeliano non fermerà le operazioni finché hezbollah non verrà disarmata completamente. Queste dichiarazioni arrivano dopo un raid mirato contro strutture ritenute dedicati alla produzione di droni nella capitale libanese.

I raid israeliani nella periferia di beirut e le misure di sicurezza per i civili

Durante la notte tra il 25 e il 26 aprile 2025, l’idf ha condotto bombardamenti mirati in alcune zone periferiche di beirut, capitale del libano. Prima dell’attacco, le autorità israeliane avevano diffuso ordini di sgombero agli abitanti delle aree interessate. Questo per limitare i danni alle persone e per preparare un’azione diretta contro presunte “fabbriche segrete” di droni collegate a hezbollah, gruppo militante sostenuto dall’iran.

Le strutture attaccate erano impianti di assemblaggio di veicoli aerei senza pilota usati per operazioni belliche e spionaggio. Hezbollah avrebbe intensificato negli ultimi mesi la produzione e il perfezionamento di questi droni, rappresentando così una minaccia per la sicurezza israeliana. Fonti militari di tel aviv hanno confermato che gli attacchi hanno avuto l’obiettivo di neutralizzare questa capacità tecnologica prima che potesse essere impiegata in azioni ostili contro israele.

Le conseguenze sul tessuto civile di beirut sono state contenute, ma il clima di tensione resta alto. Le organizzazioni internazionali e le autorità libanesi hanno condannato l’azione militare israeliana definendola una violazione della sovranità del libano, mentre israele ribatte sottolineando l’obbligo di neutralizzare ogni pericolo proveniente da gruppi armati come hezbollah.

Israel katz: l’idf continuerà a intervenire se hezbollah non si disarma

Il ministro della difesa israeliano israel katz ha rilanciato con forza il messaggio di tel aviv. Ha dichiarato che lo stato di israele non potrà garantire la propria sicurezza senza la completa disarmando di hezbollah. Le parole di katz sono arrivate in una nota ufficiale pubblicata pochi ore dopo i raid a beirut.

Katz ha sottolineato che “non ci sarà calma a beirut, né ordine o stabilità in libano, senza la sicurezza per lo stato di israele”. Ha richiamato il rispetto degli accordi di tregua, in vigore dal novembre precedente, ma ha avvertito che qualora il libano e in particolare hezbollah non prendessero misure per disarmarsi, l’idf continuerà a colpire con “grande forza”.

Il riferimento agli accordi di tregua lascia intendere che tel aviv considera violato il patto dal comportamento della milizia libanese e dalle attività militari che continuano all’interno del territorio libanese. Katz ha evidenziato che non saranno tollerati né il rafforzamento tattico di hezbollah né attività che mettono in pericolo israele.

Queste dichiarazioni riflettono la posizione dura del governo israeliano di fronte alla minaccia percepita proveniente dal confine settentrionale e alla situazione politica instabile del libano. La situazione resta delicata, con possibili ripercussioni anche sul piano regionale.

La situazione politica e militare nel libano e il ruolo di hezbollah

Il libano continua a essere teatro di tensioni interne ed esterne che complicano i rapporti con israele. Hezbollah, nato come movimento di resistenza negli anni ’80, è divenuto nel tempo una delle forze politiche e militari più influenti nel paese. Sostenuto dall’iran, il gruppo dispone di un arsenale che israele considera incompatibile con la stabilità della regione.

Negli ultimi mesi, gli avvenimenti hanno fatto uscire la questione dal semplice confronto diplomatico. Gli attacchi a beirut rappresentano tentativi israeliani di contenere l’espansione di capacità militari avanzate da parte della milizia, in particolare armamenti tecnologici come i droni.

Le difficoltà interne e le influenze esterne

Le autorità libanesi si trovano spesso sotto pressione interna e internazionale per gestire questa situazione. Le divisioni politiche e le difficoltà economiche aggravano uno scenario complesso. Hezbollah mantiene un controllo significativo in molte aree e beneficia di un sostegno popolare che ne complica lo smantellamento.

La stabilità del libano dipende anche da fattori esterni, come l’influenza iraniana e le relazioni con stati limitrofi. In questo quadro, le operazioni militari israeliane mirano a prevenire minacce immediate, ma rischiano di alimentare ulteriori conflitti.

Seguire gli sviluppi della situazione resta fondamentale per comprendere le dinamiche nel medio oriente e l’impatto sulle condizioni di sicurezza di entrambi i paesi. Gli scambi di colpi tra israele e libano hanno spesso ricadute trasversali, coinvolgendo comunità locali e attirando l’attenzione delle potenze internazionali.

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