Il settore del tè in Italia raggiunge una cifra superiore ai 600 milioni di euro. Un’analisi recente mostra come i vari segmenti del mercato presentino comportamenti contrapposti, con alcuni comparti in crescita e altri in flessione, raccontando una situazione complessa che riflette i cambiamenti nei gusti dei consumatori e nelle dinamiche dei prezzi delle materie prime.
Andamento positivo del tè sfuso e impatto sul consumo di caffè
Il tè sfuso tradizionale mantiene un buon livello di salute commerciale. Nei dodici mesi chiusi ad aprile 2025, questo segmento ha registrato una crescita sia in valore, del 2,3%, che in volumi venduti, dell’1,7%. Questa tendenza positiva si può spiegare anche con il trasferimento di una parte del consumo dal caffè al tè. Il motivo principale di questo spostamento sembra essere l’aumento del costo della materia prima del caffè, che sta spingendo i consumatori a preferire alternative più economiche o percepite come più salutari. La scelta del tè sfuso, che offre varietà e un’esperienza di infusione più personale, ha così guadagnato terreno nelle case italiane e nei bar.
Varietà e personalizzazione nel tè sfuso
Questa crescita testimonia un interesse non solo verso il bere quotidiano ma anche verso prodotti con caratteristiche uniche e personalizzabili. La diffusione di diversi tipi di tè, dai classici neri ai più delicati verdi o bianchi, spinge ulteriormente la domanda in un mercato che si diversifica. In questo contesto il tè sfuso sembra essere riuscito a mantenere una posizione stabile, nonostante la concorrenza delle bevande pronte e porzionate.
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Ruolo emergente del tè porzionato tra capsule e sistemi di erogazione
Il tè porzionato, ovvero venduto in formati immediati d’uso come capsule o bustine pre-dosate per sistemi di erogazione, registra segnali incoraggianti, anche se i volumi restano limitati rispetto al totale del settore. Tuttavia, la crescita di questo segmento mostra come il mercato stia gradualmente accogliendo soluzioni più comode, adatte agli stili di vita frenetici che richiedono rapidità ma non rinunciano al consumo del tè.
Questi sistemi sono particolarmente diffusi nei contesti lavorativi e domestici, dove la praticità di preparazione si pone come punto di forza. Le capsule, in particolare, offrono un controllo preciso della quantità di tè, uniformità di gusto e rapidità nella preparazione, elementi apprezzati da molti consumatori. L’aumento della domanda, anche se ancora contenuto, indica una tendenza verso formati che uniscono qualità e praticità e che potrebbero presto acquisire quote più importanti nel mercato nazionale.
Accesso facilitato e cultura del tè
Il tè porzionato può inoltre accrescere l’accesso a varietà particolari di tè che, in versione sfusa, richiederebbero una certa esperienza nel dosaggio e nella preparazione. Ciò contribuisce a far crescere anche una cultura più ampia del tè, facilitandone un consumo più frequente e variegato.
Contrazione del mercato delle bevande a base di tè e crescita del senza zucchero
Nell’ambito delle bevande a base di tè già pronte per il consumo la situazione appare più complessa e meno favorevole rispetto ai segmenti precedenti. Nel periodo analizzato la quota complessiva di questo mercato segna un calo sia nei volumi che nel valore. La diminuzione è spinta principalmente dalla flessione delle bevande di tè tradizionali e di quelle deteinizzate, condividendo quindi un trend negativo diffuso all’interno di questa categoria.
Eppure fra le diverse tipologie di bevande pronte a base di tè spiccano i prodotti senza zucchero che ottengono risultati positivi sia in termini di vendite che di valore. Questi prodotti incontrano una domanda crescente da parte di consumatori più attenti alla salute e alla riduzione di zuccheri nella dieta. L’offerta si arricchisce quindi di opzioni che rispondono a questa sensibilità, rilanciando la presenza del tè come alternativa salutare anche nel formato pronto.
Sfide e nuove opportunità nel segmento delle bevande pronte
Il calo globale di questo segmento può essere interpretato anche alla luce della maggiore concorrenza di altre bevande, la curiosità verso nuovi prodotti e forse una certa saturazione del mercato. La versione senza zucchero sembra fornire una risposta a questa crisi, offrendo un gusto più pulito e meno calorico, in linea con le esigenze di una parte crescente di consumatori.
La flessione dell’intero comparto delle bevande a base di tè sottolinea quindi la necessità per le aziende di aggiornare l’offerta, puntando su prodotti più in linea con le abitudini attuali e più sostenibili dal punto di vista nutrizionale.