il maresciallo in congedo renato quaglia celebra 211 anni dell’arma dei carabinieri a cuneo

il maresciallo in congedo renato quaglia celebra 211 anni dell’arma dei carabinieri a cuneo

La cerimonia per il 211° anniversario dell’arma dei carabinieri a Cuneo celebra l’impegno del colonnello Marco Piras e la presenza storica del maresciallo Renato Quaglia, con risultati operativi significativi nel 2025.
Il Maresciallo In Congedo Rena Il Maresciallo In Congedo Rena
La cerimonia per il 211° anniversario dell'Arma dei Carabinieri a Cuneo ha celebrato l'impegno e i risultati ottenuti sul territorio, con la partecipazione del colonnello Marco Piras e del maresciallo Renato Quaglia, carabiniere più anziano d’Italia. - Gaeta.it

La cerimonia per il 211° anniversario dell’arma dei carabinieri si è svolta questa mattina a Cuneo, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni e il contributo attivo delle compagnie della provincia. Il colonnello Marco Piras, alla sua prima celebrazione da comandante provinciale, ha posto al centro dell’attenzione l’impegno quotidiano dei carabinieri nel territorio della Granda, sottolineando i risultati ottenuti negli ultimi mesi. Tra gli ospiti più significativi, spiccava il maresciallo in congedo Renato Quaglia, che con i suoi 107 anni è il carabiniere più anziano d’Italia.

la cerimonia e il ruolo del maresciallo renato quaglia

L’evento di Cuneo, dedicato al 211° anniversario dell’arma, ha avuto un momento di particolare emozione con la presenza del maresciallo in congedo Renato Quaglia. Nato oltre un secolo fa, Quaglia rappresenta un simbolo della storia e della continuità dell’istituzione. Il colonnello Marco Piras ha voluto tributargli un saluto personale e affettuoso, riconoscendo il valore di chi ha dedicato una vita al servizio militare e alla protezione della comunità.

Quaglia è stato protagonista di una testimonianza silenziosa ma significativa, a testimonianza di un legame profondo che lega generazioni di carabinieri. Alla cerimonia erano presenti anche numerosi ufficiali, militari e rappresentanti civili che hanno assistito alle commemorazioni e ai discorsi ufficiali. La presenza del maresciallo ha richiamato l’attenzione sul peso storico dell’arma, che dal 1814 opera come corpo di polizia militare e civile in Italia.

i risultati dell’arma dei carabinieri nella provincia di cuneo nel 2025

Nel suo discorso, il colonnello Piras ha tracciato un bilancio dettagliato dell’attività svolta dalle otto compagnie e dalle 75 stazioni presenti nella Granda. Nel corso dell’ultimo anno, i carabinieri hanno mantenuto alta la presenza sul territorio, impegnandosi in operazioni di controllo e sicurezza volte a tutelare cittadini e proprietà.

Il comandante ha evidenziato che l’arma ha preso in carico circa il 90% delle indagini sui reati denunciati, un dato che indica una forte presenza operativa in ogni ambito di competenza. Sono stati inoltre effettuati 172 arresti e denunciate oltre 4.300 persone, a cui si aggiungono 233 ordini di carcerazione o misure cautelari eseguite in tutta la provincia. Questi numeri segnano l’impegno incessante delle forze dell’ordine per limitare fenomeni criminali e garantire un clima di sicurezza sul territorio.

Accanto a queste statistiche, Piras ha sottolineato il ruolo svolto dai carabinieri forestali, che lavorano fianco a fianco con le unità territoriali per la tutela ambientale. Questa collaborazione si rivela fondamentale per la prevenzione degli incendi boschivi e per contrastare ogni tipo di attività illegale nelle aree naturali.

le operazioni recenti a cuneo e dintorni

Durante la commemorazione, il colonnello ha voluto ricordare due operazioni che nelle ultime settimane hanno avuto un forte impatto in provincia. La prima, condotta ad Alba, ha portato all’arresto di quattro persone coinvolte in un giro di spaccio attivo nei pressi della stazione ferroviaria. All’operazione seguono anche otto misure cautelari disposte per altri soggetti, tutti riconducibili a giovani di origine africana.

La seconda operazione riguarda un’inchiesta denominata “Yeti“, conclusa con l’arresto di 13 esponenti della comunità sinti di San Damiano d’Asti. Le indagini hanno permesso di smantellare una rete dedita a furti in appartamento che interessava diverse aree, tra cui il Cebano, l’Astigiano e alcune province del Veneto, come Vicenza e Verona. Le azioni coordinate hanno permesso di mettere fine a una serie di reati ripetuti, contribuendo a migliorare la sicurezza nelle zone coinvolte.

Il colonnello ha richiamato l’attenzione sulla natura spesso poco visibile del lavoro dei carabinieri. Dietro ogni risultato, infatti, ci sono mesi e anni trascorsi a raccogliere informazioni, svolgere controlli e pianificare interventi. In certi momenti, poche vittorie valgono a ricompensare sacrifici e impegno continuo.

Questi eventi mostrano come l’arma dei carabinieri continui a svolgere una funzione chiave per la tutela della legalità in territori vasti e complessi come la provincia di Cuneo e le aree limitrofe. I risultati raggiunti sono frutto di una presenza radicata e di un’organizzazione capillare, che mira a rispondere a ogni tipo di emergenza o fenomeno criminale.

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