L’aquila si prepara a salutare uno dei suoi volti noti dell’Arma dei carabinieri: il luogotenente Giancarlo Fiore, che domani 23 maggio 2025 festeggerà il congedo per limiti di età, proprio nel giorno del suo 60° compleanno. Un lungo percorso iniziato nel 1984 e proseguito con diversi incarichi nella provincia abruzzese e fuori.
La carriera di giancarlo fiore e i suoi primi passi nell’arma
Originario di Roma, giancarlo fiore ha iniziato la sua carriera nell’Arma nel 1984, arruolandosi con il grado di carabiniere. Due anni più tardi, è arrivato nella provincia dell’aquila, assegnato alla stazione di Cagnano Amiterno. In questa fase ha costruito le basi della sua esperienza sul campo. L’avanzamento a vice brigadiere lo ha portato a prestare servizio per otto anni nella capitale, lavorando prima nella stazione Roma Trastevere e poi nel nucleo operativo della compagnia di zona. Questo periodo dimostra una tradizione consolidata di frequentare ambienti urbani complessi e variegati, sviluppando competenze investigative e di controllo del territorio.
Ritorno a l’aquila e risultati importanti
Il ritorno a L’aquila nel 1999 ha segnato una fase importante della sua carriera: assegnato al nucleo operativo e radiomobile, ha trascorso tre anni raggiungendo risultati importanti, documentati da due encomi ricevuti. Questi riconoscimenti sono legati a operazioni di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti e all’arresto di un latitante, segnando il suo impegno nella lotta alla criminalità organizzata e ai reati di strada. Questi anni rivelano l’attenzione per le dinamiche locali e la capacità di agire con efficacia su problematiche radicate nel tessuto sociale.
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Comando della stazione di cagnano amiterno e impegno internazionale
Nel 2002 fiore ha assunto il comando della stazione carabinieri di cagnano amiterno, incarico mantenuto fino al 2018 a eccezione di un periodo significativo tra il 2007 e il 2008. In quegli anni, il luogotenente ha partecipato alla missione di pace “Althea” in Bosnia-Herzegovina. L’esperienza internazionale ha offerto un contesto differente ma estremamente importante, in cui la sicurezza e il mantenimento dell’ordine richiedono, oltre alla preparazione tecnica, capacità di relazione e gestione di situazioni complesse in ambienti post-conflitto.
Presidio della comunità
Il lungo comando nella piccola comunità di cagnano amiterno ha consolidato la figura di fiore come punto di riferimento per la popolazione locale. Il lavoro quotidiano di presidio, prevenzione e intervento nelle piccole realtà si distingue rispetto ai compiti più complessi delle grandi città, ma richiede stretto rapporto con i cittadini e conoscenza approfondita del territorio. Durante questi anni ha vigilato sulle esigenze della comunità, rispondendo a numerose richieste e garantendo una presenza costante.
Ruolo attuale nella stazione di montereale e riflessioni sul comando di stazione
Dal 2018 giancarlo fiore ricopre il ruolo di comandante della stazione carabinieri di montereale, sempre in provincia di l’aquila. In questa posizione ha continuato a far sentire la propria presenza, offrendo risposte rapide e concrete alla gente del posto. Montereale, comune caratterizzato da realtà montane e una comunità distribuita, richiede un approccio preciso per conciliare sicurezza e vicinanza ai cittadini.
Nel corso dell’ultimo incontro nella caserma “Iafolla” a l’aquila, il colonnello Salvatore Del Campo ha condiviso con fiore alcune riflessioni sull’importanza del comando di stazione, un ruolo delicato ma centrale nel lavoro quotidiano dell’Arma. “Il comandante di stazione vive a contatto diretto con la gente e deve interpretare con prontezza le sue esigenze.” Le stazioni carabinieri, che in Italia superano quota 4500 e rappresentano l’unica presenza di polizia in oltre 3700 comuni, sono il cuore operativo dell’Arma e svolgono funzioni di controllo e prevenzione.
Il ruolo sociale delle stazioni carabinieri sul territorio
Le stazioni assicurano presenza e interventi in vari settori: dalla prevenzione generale fino alle indagini sul territorio. Si trovano ovunque, anche nei piccoli centri, e rappresentano spesso l’unico presidio di sicurezza per la popolazione. Questi presidi, più che uffici, sono punti di riferimento sociali, dove le persone possono rivolgersi in caso di bisogno, richiedere aiuto o semplicemente sentire una voce amica e rassicurante.
In tutto il territorio italiano, l’attività quotidiana delle stazioni carabinieri si basa sul contatto diretto con scenari e problemi specifici. La loro capillarità garantisce un controllo diffuso e un’immediata capacità di intervento che nessun’altra forza riesce a offrire con la stessa efficacia. Per questo motivo la figura del comandante di stazione è fondamentale, personaggio che conosce in prima persona la realtà in cui opera e media tra le necessità della gente e le strategie dell’Arma.