Il lambrusco doc festeggiato a 3466 metri con brindisi e cena stellata tra valdostani e emiliani

Il lambrusco doc festeggiato a 3466 metri con brindisi e cena stellata tra valdostani e emiliani

Il lambrusco Doc celebra il solstizio d’estate con un brindisi a 3466 metri sul monte Bianco, unendo tradizione emiliana, chef stellati e sfide di mercato per rilanciare il vino in chiave moderna.
Il Lambrusco Doc Festeggiato A Il Lambrusco Doc Festeggiato A
Il Lambrusco DOC celebra il solstizio d’estate con un brindisi a 3466 metri sulla vetta del Monte Bianco, unendo tradizione, alta cucina e riflessioni sulle sfide e le nuove prospettive di questo vino emiliano. - Gaeta.it

Nel giorno del solstizio d’estate il lambrusco Doc ha raggiunto un traguardo insolito e spettacolare: un brindisi a oltre 3400 metri, in vetta al monte Bianco. L’iniziativa ha unito cultura enogastronomica, paesaggi alpini e riflessioni sul futuro di questo vino simbolo dell’Emilia-Romagna. Gli chef stellati e i produttori hanno sottolineato il valore di questo prodotto con presenze e abbinamenti di alto livello, nel segno di una tradizione che guarda avanti.

Il brindisi in alta quota a punta helbronner

Il 21 giugno 2025 il consiglio tutela lambrusco, assieme all’enoteca regionale Emilia-Romagna, ha organizzato un evento unico portando il lambrusco Doc sulla vetta del monte Bianco, esattamente a punta Helbronner, quota 3466 metri. Non si è trattato solo di una sfida logistica ma di un gesto simbolico per ricordare il valore e la forza storica del lambrusco.

Sul posto, sommelier dell’AIS hanno guidato un brindisi in alta quota, offrendo agli ospiti un’esperienza che lega il vino alla natura e al territorio. La scelta di punta Helbronner, punto panoramico tra Italia e Francia, ha amplificato il valore simbolico di questo momento, in cui il lambrusco si è ritrovato protagonista in una cornice inedita.

Dopo il brindisi, è stata aperta una forma di parmigiano reggiano, altro prodotto tipico emiliano, che ha sottolineato la sinergia tra i vini dell’area e i formaggi della regione, in un dialogo tra sapori tradizionali e ambienti sorprendenti. La suggestione di mangiare e bere a questa altitudine ha coinvolto i partecipanti in un’esperienza multisensoriale irripetibile.

La cena a quattro mani con chef beck e griffa a oltre 2000 metri

La celebrazione del lambrusco ha proseguito al ristorante alpino, situato a circa 2000 metri di altitudine, con una cena firmata dagli chef stellati Heinz Beck e Paolo Griffa. L’evento ha messo al centro i prodotti della valle d’Aosta, in particolare la fontina DOP e i vini locali che si sono intrecciati con il lambrusco emiliano.

La serata si è trasformata in un confronto tra territori e sapori. Beck e Griffa hanno elaborato un menu capace di esaltare i caratteri di vini e formaggi di montagna, inserendo il lambrusco di contorno con piatti raffinati ma legati alla tradizione. La collaborazione tra due chef di rilievo ha alzato l’asticella, dimostrando la profondità gastronomica che questi prodotti possono raggiungere anche lontano dalle loro zone d’origine.

La scelta di una location a 2000 metri ha richiesto uno sforzo organizzativo notevole, ma ha aggiunto valore all’evento, avvicinando i partecipanti a un mondo più intimo dove il buon cibo e il territorio si fondono con l’ambiente alpino e le sue atmosfere uniche.

Le sfide attuali del lambrusco raccontate da alessandro medici

Tra i protagonisti dell’evento c’è stato anche Alessandro Medici, produttore di lambrusco Doc, che ha illustrato le difficoltà che attualmente affronta il vino italiano e dove il lambrusco si inserisce nel contesto attuale. Secondo Medici, il settore soffre per tre principali motivi.

Il primo riguarda la situazione economica globale, con molti mercati in crisi. Il prezzo del vino è aumentato negli ultimi anni e questo ha complicato la domanda in diverse aree, specie quelle importatrici come gli Stati Uniti. Il secondo problema deriva dai trend salutistici in crescita, che spingono consumatori a modificare le abitudini alimentari e, di conseguenza, ridurre il consumo di alcolici.

Il terzo elemento è legato alla percezione del vino da parte del grande pubblico, che non considera più il prodotto come qualcosa di “cool” o moderno. Qui il lambrusco può contare su una serie di punti a favore: resta tra i vini rossi meno cari in certi mercati chiave, ha un’acidità pronunciata che offre freschezza e facilità di beva, oltre a un grado alcolico contenuto.

Medici ha proposto anche una nuova strada da percorrere, sottolineando l’importanza di aprire il lambrusco a nuove esperienze, come la mixology e i cocktail d’autore. Inoltre, ha ricordato quanto sia prezioso mantenere un legame saldo con la food valley, il territorio di origine che contribuisce alla sua identità più autentica.

La versatilità del lambrusco per freschezza e abbinamenti spiegata da cecilia lombardini

Cecilia Lombardini, produttrice anch’essa, ha puntato l’attenzione sulle caratteristiche di questo vino e sul suo legame con la cucina internazionale. A fronte della notorietà del nome lambrusco, Lombardini ha ricordato che questa etichetta racchiude tante versioni diverse, con sfumature cromatiche e gustative differenti.

Questa varietà consente al lambrusco di abbinarsi con facilità a diversi piatti sparsi nel mondo, dalla cucina orientale a quella sudamericana. Un elemento distintivo è la presenza di effervescenza, che unisce al corpo tipico di un vino rosso una leggerezza che facilita l’accostamento.

La produttrice ha assicurato che continueranno a spingere sulla promozione e il miglioramento della qualità, mettendo al centro la capacità del lambrusco di dialogare con il palato dei consumatori di oggi, attenti a piatti internazionali e a gusti in evoluzione. L’impegno verso la diffusione di una immagine moderna resta uno degli obiettivi principali.

Change privacy settings
×