La questione della fuga dei giovani dall’Italia torna a occupare il dibattito politico e sociale. A fronte delle difficoltà nel costruire un futuro stabile nel paese, il governo ha avviato una serie di iniziative per contrastare questo fenomeno. L’attenzione si concentra su salari, welfare e agevolazioni fiscali pensate per sostenere i giovani sia che restino sia che tornino in Italia. Nel contesto di un convegno al palazzo dell’Informazione di Roma, il sottosegretario al lavoro Claudio Durigon ha illustrato le azioni in corso, insistendo sull’importanza della previdenza complementare come strumento per garantire pensioni dignitose in futuro.
Misure per sostenere i giovani e ridurre la fuga dal paese
Il problema della partenza dei giovani dall’Italia si va aggravando, con molte persone che scelgono l’estero per motivi di lavoro e condizioni di vita più favorevoli. Claudio Durigon ha spiegato che in questo momento serve un intervento diretto che agisca su più fronti: da un lato bisogna aumentare i salari, dall’altro introdurre detrazioni e incentivi adeguati a compensare il carico fiscale su chi decide di restare o tornare in Italia. Servono anche politiche di welfare rivolte a permettere ai giovani di formare una famiglia e trovare un’abitazione accessibile.
Modifiche alla legge di bilancio e il patto fra generazioni
Il progetto su cui sta lavorando il governo prevede una modifica sostanziale della legge di bilancio: l’obiettivo è una tassazione più leggera proprio per chi investe nel proprio futuro sul territorio italiano. Questo tentativo arriva in un momento in cui gli indicatori demografici mostrano un calo netto delle nascite e un aumento dell’età media della popolazione, dati che rendono urgente un “patto fra generazioni”, come è stato definito nel convegno promosso da Adnkronos al palazzo dell’Informazione. Oltre ai meccanismi economici, si punta a un cambiamento culturale e sociale che aiuti i giovani a sentirsi sostenuti e considerati nel lungo periodo.
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Previdenza complementare come strumento per pensioni sostenibili
L’altro tema centrale affrontato da Durigon riguarda la previdenza integrativa, chiamata a giocare un ruolo chiave nella tenuta del sistema pensionistico nazionale. L’attuale modello basato soprattutto sul sistema contributivo comporta il rischio di pensioni meno generose per chi oggi è giovane o lavorerà in futuro. Per questo motivo è fondamentale orientare il trattamento di fine rapporto verso forme di previdenza complementare capaci di assicurare un sostegno economico aggiuntivo durante la vecchiaia.
Valori culturali e incentivi alla previdenza integrativa
Durigon sottolinea come questa scelta non sia soltanto una questione tecnica ma culturale: occorre far capire ai lavoratori il valore della previdenza integrativa e incentivare la sua diffusione. L’anno scorso lo Stato ha compiuto il primo passo significativo consentendo l’interazione fra i due pilastri previdenziali, per permettere a chi aderisce di uscire prima dal mercato del lavoro. Ora l’obiettivo è rafforzare questa opportunità attraverso la defiscalizzazione di alcuni contributi, l’introduzione di obblighi in certi settori e il possibile inserimento del Long Term Care nel sistema integrativo.
Il long term care e la riforma delle tutele sociali
Il Long Term Care rappresenta l’assistenza a lungo termine per persone anziane o non autosufficienti. Durigon ha evidenziato come l’inclusione di questo servizio nella previdenza complementare potrebbe rivoluzionare il modo in cui lo Stato affronta le esigenze delle nuove generazioni di pensionati. In effetti, l’incremento dell’aspettativa di vita e la riduzione della popolazione attiva rendono il tema dell’assistenza sociale sempre più urgente.
Un sistema integrato per pensioni e assistenza sociale
L’idea di affiancare il Long Term Care alla previdenza integrativa punta a un sistema più completo, in cui i risparmi accumulati siano destinati non solo a integrare la pensione ma anche a rispondere a bisogni assistenziali. Ciò richiederà una riforma complessa, ma può rappresentare un passo decisivo nel miglioramento delle condizioni di chi invecchia e nello stesso tempo una spinta per i giovani a considerare il proprio futuro nel paese.
L’incontro al palazzo dell’Informazione ha messo in luce questi nodi cruciali: il governo sembra voler affrontare la questione demografica e sociale con strumenti concreti, offrendo soluzioni fiscali e previdenziali che, se attuate, potrebbero rallentare la perdita di giovani e migliorare la qualità della vita di tutte le generazioni coinvolte. Il percorso è aperto, ma l’urgenza di scelte rapide e precise resta alta.