Il giorno della vittoria in russia nel 2025 tra parate militari e accuse di zelensky

Il giorno della vittoria in russia nel 2025 tra parate militari e accuse di zelensky

Il giorno della vittoria in Russia celebra gli 80 anni dalla sconfitta della Germania nazista con una parata a Mosca, tra tensioni per la guerra in Ucraina e critiche di Volodymyr Zelensky.
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Il 9 maggio 2025 in Russia si celebra l’80° anniversario del Giorno della Vittoria con una parata solenne a Mosca, segnata da tensioni geopolitiche e critiche di Zelensky che denuncia l’uso politico della ricorrenza nel contesto del conflitto con l’Ucraina. - Gaeta.it

Il 9 maggio si celebra in Russia il Giorno della Vittoria, data che ricorda la sconfitta della Germania nazista nella Seconda Guerra Mondiale. Nel 2025 si festeggiano 80 anni da questo evento, e le manifestazioni assumono un carattere particolarmente solenne e politico. Alla parata in piazza rossa prenderanno parte 20 leader mondiali, ma attorno a queste celebrazioni continuano a infuriare tensioni e polemiche, soprattutto nel contesto del conflitto tra Russia e Ucraina.

Il significato storico e politico del giorno della vittoria

Il Giorno della Vittoria è una ricorrenza annuale in Russia che celebra la vittoria dell’Unione Sovietica contro la Germania nazista, sancita l’8 maggio 1945 con la resa tedesca. Dal 1946, questa data è stata ufficialmente riconosciuta come festa nazionale, un momento dedicato a commemorare le vittime e gli eroi del secondo conflitto mondiale, un evento cruciale nella storia del paese.

Oggi però la ricorrenza ha assunto anche una forte valenza politica e simbolica. Dal 2014, anno dell’annessione della Crimea da parte della Russia, le tensioni con l’Occidente si sono riflesse in una profonda divisione sulle celebrazioni. I Paesi occidentali hanno interrotto la tradizione di partecipare alla parata ufficiale, che è diventata sempre più un’occasione per la Russia di riaffermare il proprio orgoglio nazionale e la legittimazione delle sue azioni attuali sul piano internazionale.

Nel contesto della guerra in Ucraina, il Giorno della Vittoria ha assunto un ruolo di strumento propagandistico. Mosca di fatto giustifica l’invasione come una lotta contro una presunta minaccia neonazista, riprendendo linguaggi e simboli legati alla Seconda Guerra Mondiale. Questo ha provocato molte contestazioni e critiche a livello globale, ma in Russia resta una giornata di forte impatto emotivo e patriottico, in cui vengono esaltati valori di unità e resistenza.

La parata militare del 9 maggio 2025 e la partecipazione dei leader internazionali

La parata militare di Mosca rappresenta il momento centrale delle celebrazioni. Si svolge ogni anno in piazza rossa davanti al Cremlino, con sfilate di mezzi militari, uomini in divisa e dimostrazioni di potenza bellica. Nel 2025, con l’ottantesimo anniversario della vittoria sul nazismo, il governo russo ha deciso di accentuare la solennità dell’evento, anche per rafforzare la propria posizione sullo scenario globale.

Nonostante l’assenza ormai consolidata dei leader dei Paesi occidentali, quest’anno sono attesi 20 capi di stato o di governo provenienti da Stati come Bielorussia, Zimbabwe, Cuba, Azerbaijan, Cina, Brasile e alcuni ex Stati sovietici. La partecipazione di paesi come Serbia e Slovacchia, nonostante le pressioni dell’Unione Europea, sottolinea le divisioni geopolitiche ancora in atto.

La presenza di varie delegazioni straniere indica la volontà di Mosca di mostrare una rete di alleanze e sostenitori, anche in un momento di isolamento internazionale. La cerimonia include anche momenti simbolici come la deposizione di corone d’alloro alla Tomba del Milite Ignoto, alla quale hanno partecipato quest’anno Vladimir Putin e Xi Jinping insieme a altri leader.

Le critiche di zelensky contro le celebrazioni russe

Volodymyr Zelensky, presidente dell’Ucraina, ha pronunciato parole molto dure contro le celebrazioni previste per il 9 maggio in Russia. In un video diffuso l’8 maggio, Zelensky ha accusato i leader russi di manipolare la storia e di usare la ricorrenza come copertura per le atrocità commesse durante l’invasione dell’Ucraina.

Il presidente ucraino ha definito la parata “una dimostrazione di cinismo e menzogne”, evidenziando il contrasto tra il ricordo ufficiale della vittoria contro il nazismo e le violenze attuali legate alla guerra in corso. Ha poi sottolineato le responsabilità di Mosca nel blocco di Mariupol e nei crimini di Bucha, eventi che hanno suscitato condanne internazionali.

Zelensky ha respinto l’idea che Putin sia l’erede della vittoria antifascista, ricordando come quella guerra fu un impegno collettivo di alleati di vari paesi, non un successo personale di Mosca. Le sue dichiarazioni evidenziano la complessità di un conflitto che mescola storia, memoria e politica in modo molto acceso.

Rilevanza politica e diplomatica delle celebrazioni

Le celebrazioni del Giorno della Vittoria in Russia restano un evento di grande rilievo, anche per le implicazioni politiche e diplomatiche che comportano. Il 2025 si conferma un anno in cui questa ricorrenza si intreccia alle tensioni internazionali, e la partecipazione di numerosi leader mondiali mostra come lo scontro geopolitico influenzi ancora il modo di ricordare la storia.

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