Il portiere della Nazionale italiana, Gigio Donnarumma, si trova al centro di un acceso dibattito dopo la sconfitta del Paris Saint-Germain in Champions League contro l’Atletico Madrid. Dopo l’incidente verificatosi in occasione del gol decisivo di Correa, le critiche nei suoi confronti sono riemerse con forza, mettendo in discussione la sua posizione da titolare. L’interesse per le prestazioni di Donnarumma ha riaperto l’argomento su chi debba essere il portiere titolare della squadra, in un contesto dove il rendimento nelle competenze europee è sotto strisciante osservazione.
Le critiche al portiere dopo la sfida con l’Atletico Madrid
Dopo la sconfitta contro l’Atletico, i media francesi, in particolare l’Equipe, non hanno risparmiato critiche nei confronti di Donnarumma, assegnandogli un punteggio di 3 in pagella. Questa valutazione ha alimentato il dibattito pubblico sulla sua attuale forma e sul suo approccio alle partite di alta intensità come quelle di Champions League. La valutazione negativa è stata motivata dalla presunta scarsa attenzione e reattività dimostrata nell’azione che ha portato al gol di Correa. Anche se non si può parlare di un errore clamoroso, la prestazione è stata considerata al di sotto degli standard attesi per un portiere di tale calibro.
Il contesto di questa partita ha accentuato le vulnerabilità di Donnarumma, soprattutto in un momento cruciale della competizione. Con alcuni esperti che fanno riferimento a momenti simili già vissuti, la tendenza a sottolineare i suoi errori in contesti decisivi ha sollevato interrogativi sulla sua solidità mentale e sulla capacità di riprendersi.
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Il duello tra Donnarumma e Safonov
Luis Enrique, tecnico del PSG, si trova ora a dover prendere decisioni critiche per il futuro della squadra, incluso chi schierare tra i pali nelle prossime partite. Il portiere russo Matvej Safonov, arrivato quest’estate dal Krasnodar e pagato 20 milioni di euro, si è guadagnato attenzione positiva grazie alle sue prestazioni nelle prime uscite, sia in Champions che in Ligue 1. La competizione sana tra Donnarumma e Safonov ha riacceso i riflettori sul ruolo del portiere e sulle scelte strategiche dell’allenatore.
La crescita di Safonov come opzione valida per la porta ha messo sotto pressione Donnarumma, il quale ha dovuto affrontare la possibilità di perdere il posto titolare. Questo duello evidenzia non solo l’importanza della prestazione ma anche la necessità per ciascun portiere di adattarsi alle richieste del gioco moderno.
Il gioco con i piedi e l’approccio tattico di Luis Enrique
Dal suo arrivo al PSG nel 2023, Luis Enrique ha manifestato la sua intenzione di evolvere il gioco della squadra, puntando su un portiere capace di svolgere un ruolo attivo nella costruzione del gioco. L’ex tecnico della Spagna ha sottolineato la necessità per il portiere di partecipare alla manovra difensiva e offensiva, aspetto nel quale Donnarumma ha storicamente mostrato difficoltà.
L’approccio di Enrique, basato sulla costruzione dal basso e sull’importanza di superare il pressing avversario, ha reso evidente la necessità di un portiere come Safonov, più a suo agio con il pallone tra i piedi. La richiesta di un portiere proattivo che sappia agire con rapidità e precisione ha portato a riflessioni sul ruolo di Donnarumma, che si è trovato a fronteggiare non solo sfide tecniche ma anche tattiche.
L’ombra dell’errore del 2021 pesa sulle spalle di Donnarumma
Le difficoltà di Donnarumma non sembrano limitarsi al presente; osservatori e commentatori hanno sottolineato un episodio specifico che potrebbe aver influenzato psicologicamente il suo approccio attuale. L’errore avvenuto nel 2021, quando una sua disattenzione permise a Karim Benzema di segnare e contribuire all’eliminazione del PSG da un’importante competizione europea, sembra avere un peso significativo sulla sua carriera.
Nonostante le ottime prestazioni in Ligue 1, il portiere ha mostrato, al di fuori del campionato francese, una fragilità che ha sollevato interrogativi sulla sua capacità di risollevarsi da situazioni di alta pressione. Questi fattori complessivi pongono un’importante questione sul futuro di Donnarumma nel progetto del PSG e sul suo possibile sostituto in caso di necessità.