Il futuro della contrattazione collettiva tra nuove tecnologie e tutela del lavoro a genova

Il futuro della contrattazione collettiva tra nuove tecnologie e tutela del lavoro a genova

L’incontro a Genova organizzato da Cifa e FonARCom ha evidenziato il ruolo chiave della contrattazione collettiva nel valorizzare competenze e integrare innovazione digitale nei settori terziario, servizi e commercio.
Il Futuro Della Contrattazione Il Futuro Della Contrattazione
L’incontro al 16° Festival del Lavoro di Genova ha evidenziato il ruolo chiave della contrattazione collettiva per integrare innovazione digitale e tutela dei lavoratori, promuovendo formazione e sviluppo nel nuovo contesto lavorativo. - Gaeta.it

L’incontro organizzato da Cifa e FonARCom durante il 16° Festival del Lavoro ai Magazzini del Cotone di Genova ha messo al centro il ruolo della contrattazione collettiva in un momento di grande trasformazione, dove l’innovazione digitale e i nuovi modelli organizzativi cambiano gli scenari del lavoro. Il dibattito ha coinvolto esperti e rappresentanti istituzionali che hanno esaminato le sfide e le opportunità per i contratti collettivi, specialmente nel settore terziario e servizi, anche in vista dell’accordo intersettoriale Cifa-Confsal.

Un momento chiave per riflettere sul lavoro nell’era digitale

Il tema affrontato ruotava intorno al bisogno di ripensare la contrattazione collettiva, lasciandosi alle spalle una visione esclusivamente difensiva, quella che guarda solo alla salvaguardia dei diritti acquisiti. Il nuovo paradigma richiede un’attenzione più ampia, che comprenda la valorizzazione delle persone e delle loro esigenze, affiancandole a una crescita reale e misurabile della produttività delle aziende. Questo cambiamento emerge proprio in un contesto che vede l’intelligenza artificiale e l’automazione avanzare con decisione. L’evento ha avuto come sfondo il più recente contratto collettivo nazionale intersettoriale firmato da Cifa e Confsal, che riguarda ambiti come terziario, commercio, distribuzione, servizi, turismo e pubblici esercizi.

Valorizzare le competenze dei lavoratori

Gli interventi hanno ribadito che la qualità della contrattazione collettiva non deve più limitarsi a stabilire tutele statiche, ma incentivare percorsi di crescita professionale e personale. Va riconosciuto il valore di un investimento maggiore sulle competenze dei lavoratori, con particolare attenzione al loro aggiornamento continuo. Solo così è possibile promuovere una cultura dell’innovazione partecipata, in cui il progresso tecnologico non diventa un ostacolo, bensì una risorsa da gestire insieme.

I protagonisti del dibattito tra esperti, rappresentanti e sindacati

Il confronto è stato moderato da Antonino Alessi, presidente dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Palermo, che ha guidato i relatori nell’approfondimento delle nuove sfide legate alla digitalizzazione. Andrea Cafà, presidente di Cifa Italia e FonARCom, ha sottolineato l’importanza di un ccnl che metta davvero la persona al centro, non solo come lavoratore ma come individuo con bisogni e aspirazioni.

L’on. Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e oggi presidente del Centro Studi Lavoro e Welfare, ha ricordato come le trasformazioni tecnologiche impongano una riformulazione della contrattazione, tenendo conto anche di temi di welfare e protezione sociale, senza trascurare la necessità di una politica attiva per il lavoro. Paolo Pizzuti, docente di diritto del lavoro all’università del Molise, ha approfondito i profili giuridici legati all’adattamento dei contratti ai nuovi modelli produttivi, evidenziando le sfide normative a cui bisogna far fronte.

Un punto di vista operativo

Infine, Andrea Rapacciuolo, ispettore del lavoro presso la Direzione interregionale del lavoro del nord, ha portato un punto di vista operativo sulle ispezioni e i controlli del rispetto della normativa nei nuovi scenari. Angelo Raffaele Margiotta, segretario generale di Confsal, ha ribadito il ruolo fondamentale della contrattazione come strumento per garantire un equilibrio tra tecnologia e tutela del lavoro.

La contrattazione collettiva come ponte tra tecnologia e lavoro umano

Nel corso del dibattito è emersa una visione precisa: la contrattazione collettiva deve diventare la chiave per costruire un modello di sviluppo in cui il lavoro umano e la tecnologia convivano senza contrapporsi. La paura che le macchine possano ridurre il ruolo dell’uomo in azienda ha spinto i partecipanti a riflettere su come ridefinire gli strumenti di tutela e, al tempo stesso, di crescita.

I contratti collettivi devono offrire strumenti concreti ai lavoratori, ad esempio corsi di formazione su nuovi strumenti digitali o programmi di riqualificazione professionale, superando la logica del mero mantenimento dello status quo. Questo approccio guarda alla persona come soggetto che deve muoversi consapevolmente in un ambiente dove innovazione e lavoro dialogano continuamente.

Promuovere nuove competenze e competitività

Il risultato auspicato è un’opportunità per i lavoratori di sviluppare nuove competenze, migliorare le proprie condizioni e contribuire attivamente alla competitività delle imprese. L’investimento sulla formazione e l’aggiornamento smontano la paura di un futuro dominato dall’automazione, trasformando questo processo in un’occasione di crescita bilanciata.

Il Festival del Lavoro a Genova ha così rinnovato l’attenzione sulla contrattazione collettiva, riaffermandola come strumento cruciale in un mondo che cambia e che richiede risposte nuove, più ampie e concrete, adatte a garantire continuità e innovazione nella vita del lavoro.

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