Il fumo principale fattore di rischio di infarto nei giovani e nelle donne, i dati dal congresso Anmco

Il fumo principale fattore di rischio di infarto nei giovani e nelle donne, i dati dal congresso Anmco

Il fumo, principale causa di infarto nei giovani sotto i 50 anni e particolarmente pericoloso per le donne, aumenta il rischio cardiovascolare anche con sigarette elettroniche e fumo passivo, soprattutto nei bambini.
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Il fumo, soprattutto tra donne e giovani sotto i 50 anni, aumenta significativamente il rischio di infarto, con pericoli anche legati a sigarette elettroniche e fumo passivo, come evidenziato al congresso Anmco. - Gaeta.it

Il fumo si conferma come la causa principale di infarto tra i giovani sotto i 50 anni, con un impatto ancor più grave sulle donne. Le ricerche e le evidenze cliniche emerse nel 56esimo congresso nazionale di cardiologia Anmco, che si è svolto a Rimini, hanno ribadito come il tabacco aumenti drasticamente il rischio di eventi cardiovascolari. Questo articolo approfondisce le ultime evidenze in materia, incluse le conseguenze delle sigarette tradizionali, elettroniche e del fumo passivo.

I rischi specifici del fumo per le donne e i giovani sotto i 50 anni

Secondo Domenico Gabrielli, presidente della Fondazione per il Tuo cuore e direttore di cardiologia all’ospedale San Camillo di Roma, le donne fumatrici affrontano un rischio di infarto sei volte superiore rispetto alle coetanee che non fumano. Il rischio aumenta ulteriormente tra le donne che assumono contraccettivi orali: in questo caso, il rischio di infarto o ictus sale fino a cinque volte rispetto a quelle che non fumano ma usano comunque contraccettivi. Questi dati emergono alla luce di studi presentati durante il congresso Anmco, dove si è discusso di come il fumo influenzi negativamente la salute cardiovascolare soprattutto in questo gruppo demografico.

Nei giovani sotto i 50 anni, il fumo rappresenta ancora una delle cause più rilevanti di infarto cardiaco. La combustione del tabacco danneggia le cellule endoteliali che rivestono le arterie, provocando la formazione di placche aterosclerotiche. Quando queste placche si rompono, possono generare trombi che bloccano il flusso del sangue e scatenano l’infarto. L’aumento del monossido di carbonio nel sangue riduce ulteriormente l’apporto di ossigeno al cuore. Aumenti della pressione e della frequenza cardiaca, provocati dalla nicotina, completano il quadro di pericolo. Nei fumatori che presentano anche altri elementi di rischio, come ipertensione o diabete, il pericolo si moltiplica, rendendo il fumo ancora più letale.

Il fumo di sigaretta, pipa, sigari e sigarette elettroniche: effetti differenti ma pericoli comuni

Gli effetti più gravi si riscontrano nelle persone che fumano sigarette tradizionali, ma anche pipa e sigari aumentano il rischio di malattie cardiache e ictus, seppure in misura minore. Il motivo è legato alla minore quantità di fumo inalato con questi prodotti, ma la pericolosità resta presente. La combustione genera sostanze tossiche che influenzano negativamente le arterie, promuovendo aterosclerosi e coagulazione piastrinica.

Anche il vaping, cioè l’utilizzo di sigarette elettroniche, oggi non va sottovalutato. Le sigarette elettroniche rilasciano nicotina insieme a glicerina e glicole propilenico, sostanze che potrebbero causare effetti a lungo termine sul sistema cardiovascolare. Studi svedesi su giovani hanno evidenziato un aumento dello spessore delle pareti arteriose e un incremento sia della frequenza cardiaca sia della pressione arteriosa già nei minuti immediatamente successivi all’uso della sigaretta elettronica. Questi dati suggeriscono che, benché il rischio sia inferiore rispetto al fumo di sigaretta tradizionale, il vaping non sia privo di conseguenze sul cuore.

Il fumo passivo: una minaccia silenziosa soprattutto per i bambini

Il fumo passivo resta un problema serio per la salute pubblica, in particolare negli ambienti chiusi. Gabrielli ha sottolineato come l’esposizione al fumo di tabacco, anche quando non si fuma direttamente, esponga gli individui a sostanze tossiche provenienti dalla combustione lenta e dal fumo espirato. Chi non fuma ma condivide uno spazio chiuso con fumatori vede aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e tumori polmonari rispettivamente del 25-30% e 20-30%.

I danni più pesanti si registrano nei bambini. Il loro organismo, in fase di sviluppo, è più vulnerabile alle sostanze irritanti e tossiche contenute nel fumo passivo. L’Organizzazione mondiale della sanità stima che almeno 700 milioni di bambini a livello globale respirino un’aria contaminata dal fumo di tabacco, soprattutto nelle abitazioni. I danni a lungo termine per i minori includono non solo problemi respiratori ma anche un aumento del rischio di malattie cardiovascolari da adulti.

Le evidenze presentate al congresso Anmco confermano quindi l’urgenza di politiche più severe per limitare il consumo di tabacco in spazi pubblici e privati, oltre a rafforzare i programmi di prevenzione per le fasce di popolazione più a rischio.

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