Il festival musicale intitolato a Ottorino Respighi riprende la scena a Bologna nel periodo che va da fine settembre a ottobre. La rassegna, giunta alla quarta edizione, prevede una serie di eventi tra concerti sinfonici, performance liriche e omaggi a compositori d’epoca. Prima dell’avvio ufficiale, ci sarà un’anteprima estiva in piazza Maggiore che coinvolge un’orchestra nuova, nata dalla fondazione Luciano Pavarotti.
Anteprima estiva in piazza maggiore con la neonata orchestra fondazione luciano pavarotti
L’appuntamento inaugurale si svolgerà l’8 giugno sulla piazza principale di Bologna, luogo simbolico della città. L’orchestra, fondata di recente e diretta dal cofondatore Matteo Parmeggiani, proporrà un programma misto con composizioni di Respighi e altri nomi come Ravel, De Falla, Chacaturian e Marquez. Sarà presente anche un omaggio al leggendario tenore modenese Luciano Pavarotti, interpretato da Gianluca Terranova, collega noto per la sua carriera nel repertorio lirico. Questa serata rappresenta una vetrina significativa, perché introduce il pubblico locale e i turisti a un progetto musicale fresco, mantenendo tuttavia un collegamento con il territorio e la sua tradizione artistica.
Il debutto avviene in un contesto pubblico, sulla scena all’aperto sotto i portici del crescentone, offrendo un’esperienza accessibile e d’impatto. La scelta dei brani rispecchia la vocazione del festival di valorizzare non solo l’opera di Respighi ma anche quella di compositori che condividono la stessa stagione storica o che hanno influenzato il panorama musicale europeo. Le interpretazioni sono destinate a settori diversi del pubblico, da appassionati esperti agli ascoltatori occasionali.
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Programma principale e apertura con l’orchestra del teatro comunale di bologna
Il cuore del festival si accende il 21 settembre all’auditorium Manzoni con un concerto dell’orchestra del teatro comunale di Bologna. La direzione sarà affidata a Zubin Mehta, alla sua prima guida con questo ensemble. Il programma prevede la celebre suite “I pini di Roma” di Respighi, un pezzo noto per la sua energia e colori orchestrali, e la “Sagra della primavera” di Stravinskij, che con i suoi accenti forti e ritmi complessi segna una pietra miliare della musica del Novecento.
Questa scelta apre il festival con due lavori che richiamano atmosfere e influenze diverse, offrendo al pubblico un viaggio nel tempo e nel linguaggio sonoro. La programmazione riflette la filosofia dell’evento, fortemente ancorato alle collaborazioni con istituzioni culturali locali. Il ruolo del teatro comunale, centro nevralgico della vita musicale bolognese, si conferma strategico per la qualità artistica della manifestazione.
Zubin Mehta porta al festival il suo stile di direzione e una lunga esperienza internazionale, aggiungendo prestigio e richiamo. Il pubblico potrà ascoltare l’orchestra in brani che richiedono capacità tecniche e affiatamento elevati, in grado di restituire la potenza evocativa delle composizioni stesse. Il debutto di Mehta con questo gruppo è un segnale d’attenzione verso la rassegna da parte della comunità musicale globale.
La filarmonica toscanini e la musica del novecento al teatro duse
Il 24 settembre alla sala teatro Duse si esibirà la filarmonica Toscanini, un altro protagonista della stagione musicale bolognese. L’orchestra proporrà pagine di Respighi, come la Berceuse e il Poema autunnale, accostate a pezzi di Stravinskij, in particolare “Pulcinella”. Questo programma mira a mettere in luce i due compositori in un dialogo ideale tra atmosfere e stili particolari.
La filarmonica, da anni attiva nel territorio, conferma il suo posto nel festival con un repertorio che lesina su brevi momenti di alta intensità. Le scelte musicali guardano a un pubblico che apprezza i dettagli orchestrali e le sfumature timbriche in composizioni che richiedono una capacità esecutiva attenta. L’accostamento tra Respighi e Stravinskij offre anche un confronto stilistico tra due grandi autori del primo Novecento.
La programmazione al teatro Duse conferma la cura nella scelta delle sedi e degli interpreti, in linea con la volontà del festival di mantenere un forte legame con il contesto cittadino e i suoi spazi storici dedicati alla musica.
La prima opera lirica di respighi al festival: la bella dormente nel bosco
Uno degli appuntamenti più rilevanti è la messa in scena dell’opera “La bella dormente nel bosco” di Ottorino Respighi. La fiaba musicale in tre atti, ispirata alla favola di Perrault, torna in scena il 25 ottobre al teatro comunale nuovo, dopo un’assenza di vent’anni a Bologna. La produzione è frutto di una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti per scenografie e costumi e il conservatorio Martini per solisti, coro e orchestra.
Questo lavoro segna un passaggio importante per il festival, che amplia il proprio raggio dalla musica sinfonica anche al repertorio lirico poco frequentato di Respighi. La fiaba musicale si caratterizza per un’atmosfera fiabesca, con elementi melodici e orchestrali centrati a evocare incanto e tensione. Il ritorno di quest’opera stimola attenzione sul repertorio raro e sulla capacità della città di ospitare riedizioni di titoli poco rappresentati.
La sinergia tra istituzioni educative e artistiche valorizza il coinvolgimento di giovani musicisti e creativi nel restituire un allestimento scenico attento e curato. La produzione fa leva soprattutto su coerenza con la tradizione e qualità esecutiva, elementi essenziali per il pubblico bolognese.
Concerti e protagonisti: da canino e ballista alla beijing symphony orchestra
Durante il festival sono previsti eventi musicali di rilievo per qualità e peculiarità. Un appuntamento degno di nota si tiene il 16 ottobre alla sala Bossi, con il duo pianistico formato da Bruno Canino e Antonio Ballista. Questa coppia è tra le più longeve della musica italiana e celebra oltre 70 anni di attività, proponendo in programma autori coevi a Respighi come Casella e Malipiero.
Il duo eseguirà brani che permettono di cogliere le tendenze compositive del primo Novecento italiano meno conosciute, suggerendo un approfondimento sui legami culturali tra i diversi compositori di quel periodo. L’ascolto sarà un’occasione per i melomani di apprezzare una rarità interpretativa e un dialogo tra epoche.
Altra presenza attesa è quella della Beijing Symphony Orchestra, in arrivo il 13 ottobre all’auditorium Manzoni. L’orchestra cinese si esibirà in concerto con il violinista Giuseppe Gibboni, vincitore del premio Paganini di Genova. Questa collaborazione internazionale amplia ulteriormente il respiro della rassegna, portando a Bologna un ensemble di prestigio con un solista di primo piano.
L’evento testimonia il ruolo di Bologna come piattaforma per scambi culturali e musicali oltre i confini nazionali. Il concerto evidenzia anche il dialogo possibile tra artisti di varie provenienze in una città che ospita da sempre grandi appuntamenti artistici.