Il festival jazzopen, noto in tutta Europa per la sua lunga tradizione in Germania, arriva a Modena per la prima volta. Dal 13 al 18 luglio 2026 la città emiliana ospiterà un evento musicale di grande richiamo, con concerti all’aperto che coinvolgeranno piazze e giardini storici. L’iniziativa punta a portare in Italia artisti di rilievo internazionale e ad attirare appassionati da varie parti del mondo.
La scelta di modena come sede per la prima edizione italiana
Per il 2026, Jazzopen ha scelto Modena come location per la sua prima edizione fuori dalla Germania. La città emiliana, con il suo centro storico ricco di monumenti e spazi aperti, si presta bene per ospitare concerti all’aperto in luoghi simbolici. Piazza Roma, davanti al Palazzo Ducale, diventerà il cuore pulsante del festival, accogliendo gli eventi principali con palchi e pubblico numeroso. Il Giardino Ducale Estense offrirà invece spazio alle cosiddette “Open Stages”, concerti gratuiti dedicati ai nuovi talenti emergenti nel panorama jazzistico e musicale in generale.
Il sindaco di Modena, Massimo Mezzetti, ha sottolineato come “questo evento rappresenti un salto di qualità per l’offerta culturale della città e dell’intera regione Emilia-Romagna”. La collaborazione con la regione garantisce un supporto istituzionale importante, che punta a rendere stabile nel tempo la presenza del festival in città. Modena si prepara dunque a ospitare una manifestazione capace di valorizzare il proprio patrimonio culturale anche attraverso la musica.
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La storia di jazzopen e il suo percorso in germania
Jazzopen è nato trent’anni fa a Stoccarda grazie all’idea di Jürgen Schlensog, che ha diretto il festival sin dalla sua fondazione. Nel corso degli anni è diventato uno dei riferimenti principali tra i festival estivi europei, grazie a una formula musicale che spazia dal jazz classico al pop, dal soul al rock. Non si tratta solo di un festival jazz nel senso stretto, ma di un evento che include più generi e contaminazioni sonore. La città di Stoccarda si anima ogni luglio con esibizioni in vari spazi all’aperto, trasformandosi in un’arena musicale che attira pubblico da tutto il continente.
L’impronta lasciata da Jazzopen nel panorama musicale è testimoniata dagli artisti che vi hanno partecipato. Nomi come Christina Aguilera, Bob Dylan e Sting si sono mischiati a interpreti storici del jazz come Herbie Hancock e Dianne Reeves. Questo mix di generi e artisti ha definito l’identità del festival e la sua capacità di unire diverse sensibilità musicali in un unico evento estivo.
Gli sponsor e la line-up attesa per modena 2026
La prima edizione italiana di Jazzopen sarà curata direttamente da Jürgen Schlensog, che mantiene la direzione artistica anche per l’appuntamento a Modena. Il festival potrà contare sul contributo di sponsor di rilievo. Tra questi ci sono il Museo Enzo Ferrari, un punto di riferimento per la città; System Ceramics, parte del gruppo Coesia; Mastercard e Sixt. Questi partner apporteranno risorse e visibilità al festival, contribuendo a organizzare una manifestazione di alto livello.
Gli organizzatori prevedono la presenza di oltre 30.000 visitatori, attratti da un programma ricco e variegato. La line-up ufficiale, ancora da svelare, sarà annunciata entro la fine del 2025. L’evento promette di ospitare artisti internazionali di rilievo, seguendo la tradizione di Jazzopen. Ci si aspetta quindi un calendario che mescolerà i talenti affermati con le nuove leve, spaziando in generi differenti grazie al tema “Jazz and beyond”.
L’impatto culturale e turistico previsto per modena
L’arrivo di Jazzopen a Modena rappresenta un’opportunità per ampliare l’offerta culturale cittadina, capace di attrarre visitatori italiani e stranieri. Le zone coinvolte dal festival, Piazza Roma e il Giardino Ducale Estense, acquisteranno nuova vita grazie agli eventi in programma. Questa affluenza potrà portare benefici anche al settore turistico, dagli hotel ai ristoranti, che si preparano ad accogliere migliaia di persone.
Benedetto Vigna, CEO della Ferrari, ha espresso fiducia nelle potenzialità del festival, collegandolo a vision aziendali di qualità e attrattività territoriale. “La presenza di un evento così ricco di nomi e generi diversi contribuisce a dare alla città un respiro internazionale, portando musica e cultura in spazi pubblici simbolo della storia locale”. Modena si prepara così a inserirsi tra le mete di riferimento per gli appassionati di musica estiva nel 2026.
Questi sei giorni di musica sotto il cielo modenese saranno non solo un momento di spettacolo, ma anche un’occasione per mettere in scena un dialogo tra tradizione e contemporaneità musicale, con forti radici nel jazz e ampie aperture verso altri stili. L’attesa resta alta per i dettagli sul cartellone e gli artisti che calcheranno i palchi di Piazza Roma e del Giardino Ducale Estense.