Il festival di milano per le pari opportunità nella musica classica, concerti e iniziative per valorizzare le musiciste

Il festival di milano per le pari opportunità nella musica classica, concerti e iniziative per valorizzare le musiciste

Milano ospita il festival «Il diritto di suonare» per promuovere la presenza femminile nella musica classica, evidenziando le disuguaglianze e valorizzando direttrici d’orchestra e compositrici.
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Il festival «Il diritto di suonare», a Milano il 14-15 giugno, promuove la presenza femminile nella musica classica, affrontando le disuguaglianze di genere attraverso concerti, incontri e iniziative culturali. - Gaeta.it

Il 14 e 15 giugno Milano ospiterà la seconda edizione del festival «Il diritto di suonare», evento dedicato alla promozione della presenza femminile nel mondo della musica classica. L’iniziativa punta a sfidare le convenzioni culturali che ancora limitano le donne nella scelta degli strumenti musicali, nel ruolo di direttrici d’orchestra e in quello, troppo spesso marginale, di compositrici. Molte attività e concerti faranno da cornice a questa due giorni organizzata in collaborazione con l’Accademia Teatro alla Scala, il Comune di Milano e diverse fondazioni.

La presenza delle donne nella musica classica: dati e criticità evidenziate dal festival

Il cuore del festival riguarda le barriere ancora presenti per le donne in ambito musicale. Secondo i dati raccolti dagli organizzatori, la partecipazione femminile nelle grandi orchestre mondiali non supera quasi mai il 20%. Nel caso dei Wiener Philharmoniker, storica orchestra di Vienna, la percentuale si attesta intorno al 15%. Anche nelle sezioni dove la presenza femminile è più consistente, come quella dei violini, i ruoli chiave restano in prevalenza maschili, con incarichi di primo violino che raramente vengono affidati a donne.

Il quadro peggiora ulteriormente quando si guarda alle direttrici d’orchestra, ancora una rarità nelle compagini professionali più importanti. Il dato più preoccupante riguarda le compositrici: nel repertorio proposto in concerti e stagioni orchestrali, solo poco più del 7% dei brani è opera di una donna. Questa disparità evidenzia una situazione che non ha ancora ricevuto un adeguato riconoscimento a livello di programmazione musicale.

L’evento di Milano intende contribuire a far emergere queste diseguaglianze, promuovendo modelli femminili che mostrino un’alternativa concreta. Attraverso concerti, incontri e iniziative, il festival stimola riflessioni sulla composizione del mondo musicale, spingendo verso una maggiore equità nella rappresentanza artistica.

Gli eventi in programma nella due giorni milanese sulla musica e pari opportunità

Il programma dell’evento spazia da concerti sinfonici a momenti informali, passando per incontri di approfondimento. Fra le attività previste, spiccano i concerti dell’orchestra dell’Accademia Teatro alla Scala diretta da Anna Skryleva, una delle figure più importanti emerse nel panorama della direzione d’orchestra femminile. Skryleva si è distinta nel 2024 vincendo l’Opus Klassik ed è promotrice di Classic for Peace, un progetto che coinvolge giovani musicisti provenienti da Paesi in conflitto.

La giornata del 14 giugno prevede proprio il concerto sinfonico di apertura con la sua direzione, che vedrà la partecipazione come solista di Sébastian Jacot, primo flauto dei Berliner Philharmoniker. Una presenza di grande rilievo che arricchisce l’evento. A questo si aggiungono momenti più leggeri e informali, come la «colazione sull’erba» accompagnata da musica da camera, che punta a coinvolgere il pubblico in modo diretto e informale.

Un altro momento particolare sarà il flash mob, un concerto a sorpresa realizzato dai balconi della Galleria Vittorio Emanuele. Questa iniziativa vuole rompere le barriere dell’elitarismo della musica classica, portando la musica direttamente nelle strade e spazi pubblici della città.

Il ruolo di milano e delle istituzioni nella promozione delle pari opportunità in ambito musicale

Milano si conferma città capace di ospitare iniziative a vocazione culturale e sociale, affrontando temi come la parità di genere in ambiti tradizionalmente dominati dagli uomini. L’impegno del Comune, insieme al Teatro alla Scala, dimostra la volontà di non limitarsi alla conservazione di un patrimonio artistico ma di aprirlo al confronto con questioni attuali.

La collaborazione fra soggetti pubblici e privati crea un quadro in cui la cultura diventa strumento per il cambiamento sociale. Il coordinamento tra assessorati, fondazioni e istituzioni culturali rende possibili eventi come “Il diritto di suonare”, che non sono solo performance musicali ma momenti di riflessione collettiva.

L’organizzazione e i soggetti coinvolti nel festival di milano

Il festival nasce dalla sinergia tra l’Accademia Teatro alla Scala, il Comune di Milano e la Fondazione Milano per la Scala. Il sostegno è arrivato da Fondazione Bracco, accanto ai contributi di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia. Le istituzioni coinvolte hanno messo a disposizione risorse e spazi per dare visibilità a un tema che riguarda non solo la musica, ma tutta la società. Il Comune di Milano, attraverso l’assessorato alla Cultura, ha sottolineato il valore di una manifestazione che rafforza l’identità della città come luogo aperto e inclusivo. Il legame con il Teatro alla Scala si manifesta nel coinvolgimento diretto dell’orchestra dell’Accademia e in una partnership con figure di rilievo del mondo musicale.

La presenza di sostenitori come Fondazione Bracco è particolarmente significativa. Diana Bracco, membro del consiglio di amministrazione della Scala, ha evidenziato la volontà di promuovere un empowerment femminile che in questo ambito risulta ancora limitato. Il festival si posiziona quindi come una piattaforma che punta a creare consapevolezza attorno a un problema radicato e al tempo stesso a presentare modelli femminili nel campo della musica classica di altissimo profilo.

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