Nel 2025 si è conclusa l’edizione annuale del festival dell’economia a Trento, evento che anche stavolta ha richiamato l’attenzione su questioni rilevanti per la provincia, ma non solo. La kermesse ha coinvolto autorità, istituzioni e un pubblico attento, raggiungendo numeri importanti soprattutto tra i giovani. I festeggiamenti per i 160 anni di storia proseguiranno fino alla fine dell’anno, segnando un momento di riflessione e celebrazione.
Un dialogo aperto con il pubblico e un approccio popolare alle grandi tematiche
Il presidente della provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, ha sottolineato come il festival si sia caratterizzato per il suo tentativo di rendere accessibili temi complessi al pubblico più ampio, configurandolo così come una sorta di “Davos popolare”. Si tratta di un modello culturale che riesce a veicolare dibattiti importanti al di fuori degli ambienti ristretti degli addetti ai lavori.
Secondo Fugatti, questa apertura verso la popolazione contribuisce a consolidare non solo la reputazione del festival, ma anche a promuovere una partecipazione più consapevole e diffusa su temi economici e sociali. Il carattere critico dell’evento è stato evidenziato come una linea guida per le prossime edizioni, per mantenere il festival come luogo di confronto serio e acceso.
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La grande affluenza, soprattutto dei giovani, e la vitalità della manifestazione
Maurizio Rossini, amministratore delegato di Trentino Marketing, ha commentato con sorpresa e soddisfazione i dati sull’affluenza. Le presenze hanno superato ogni aspettativa, soprattutto nelle sessioni mattutine dedicate ai giovani. Questa partecipazione dimostra come il festival abbia conquistato un pubblico fedele e interessato.
Il cosiddetto “popolo del festival”, costituito soprattutto da ragazzi e studenti, ha mostrato di voler essere protagonista, rendendo l’evento non solo un momento di ascolto passivo ma anche di coinvolgimento attivo. Rossini ha indicato quest’aspetto come un valore aggiunto, confermando che l’energia dei più giovani rappresenta una spinta importante per la manifestazione.
Un festival che ha coinvolto tutta la comunità trentina e più
Fabio Tamburini, direttore di Il Sole 24 Ore, Radio 24 e Radiocor e presidente del comitato scientifico del festival, ha definito l’ultima edizione come un successo notevole. Le giornate di incontri e dibattiti non si sono limitate a soddisfare il gruppo mediatico, ma hanno impattato, in modo evidente, su tutta la città di Trento e suoi abitanti. Secondo Tamburini, attraverso le tematiche affrontate e la loro diffusione, il festival ha contribuito a “fare l’agenda del paese” durante questa settimana.
L’evento ha inoltre assunto il significato di un punto di partenza per una lunga serie di iniziative legate al 160esimo anniversario. Questa ricorrenza impegnerà la città e le istituzioni per molti mesi, con festeggiamenti che accompagnano il cammino lungo l’intero anno solare 2025.
Il ruolo attivo della cittadinanza e il lavoro di squadra tra istituzioni e media
Federico Silvestri, ad del gruppo 24 Ore, ha evidenziato gli sforzi messi in campo dalla sua realtà editoriale in collaborazione con le istituzioni locali. Ha parlato di un lavoro lungo un anno, volto a creare una sinergia tra organizzatori e cittadini. Questo sforzo ha prodotto una manifestazione che ha coinvolto molti, specie i turisti e la cittadinanza trentina.
Un aspetto nuovo ha riguardato il ruolo affidato ai giovani, chiamati a partecipare in modo propositivo. Oltre a essere presenti, i ragazzi hanno avuto l’opportunità di proporre temi e contribuire allo sviluppo di alcune discussioni. Questa scelta dimostra quanto l’organizzazione abbia voluto ascoltare e valorizzare le idee e i desideri della comunità, mantenendo il festival vicino alle persone e ai loro interrogativi.
L’evento si è dunque confermato un momento di forte partecipazione collettiva e confronto pubblico, giocando un ruolo importante nelle dinamiche culturali della città di Trento e oltre.