Il festival della comunicazione a fermo coinvolge 12 comuni e 35 eventi tra cultura, arte e dialogo

Il festival della comunicazione a fermo coinvolge 12 comuni e 35 eventi tra cultura, arte e dialogo

La ventesima edizione del festival della comunicazione nell’arcidiocesi di Fermo ha coinvolto dodici comuni con oltre 35 eventi, promuovendo dialogo, cultura e riflessioni su comunicazione e intelligenza artificiale.
Il Festival Della Comunicazion Il Festival Della Comunicazion
La ventesima edizione del Festival della Comunicazione nell'arcidiocesi di Fermo ha offerto dieci giorni di eventi dedicati al dialogo tra comunità, arte e liturgia, con un focus su comunicazione, speranza e inclusione, annunciando la diocesi di Albano come sede per il 2026. - Gaeta.it

La ventesima edizione del festival della comunicazione ha animato l’arcidiocesi di Fermo per dieci giorni con un programma ricco di eventi e incontri. Dodici comuni hanno partecipato alle iniziative, aperte a un pubblico variegato, con l’obiettivo di riflettere sui temi della comunicazione attraverso esperienze culturali, liturgiche e sociali. L’evento, organizzato dall’ufficio comunicazioni sociali dell’arcidiocesi, ha rappresentato un momento di confronto e scambio tra realtà diverse del territorio, rafforzando il legame tra comunità e vescovato.

Numeri e organizzazione del festival della comunicazione

Il festival si è svolto su un arco di dieci giorni, con oltre 35 eventi programmati che hanno coinvolto otto delle nove vicarie presenti nell’arcidiocesi di Fermo. Dall’inizio dei preparativi fino al completamento del calendario, l’attività di coordinamento ha richiesto mesi di lavoro da parte di un team dedicato, sostenuto dalla guida del vescovo e dalla collaborazione di figure come don Enrico Brancozzi, Chiara Curi, Adolfo Leoni e l’assessore Annalisa Cerretani. Il direttore dell’ufficio comunicazioni sociali, don Michele Rogante, ha sottolineato la fatica ma anche la soddisfazione nell’avere portato a termine un evento stimolante e coinvolgente, che ha stimolato la partecipazione attiva di numerosi cittadini.

Una carrellata sulle attività svolte

Gli eventi si sono dispiegati su più giornate offrendo momenti di formazione e approfondimento sulle tematiche della comunicazione e sulle sue diverse manifestazioni. Questo ha permesso di mantenere un filo conduttore tra tradizione e contemporaneità, approfondendo il ruolo che la comunicazione ha nella società e all’interno delle comunità ecclesiastiche. La varietà delle attività ha interessato sia un pubblico adulto sia giovani, creando punti di incontro dedicati sia all’arte che alla liturgia e al dibattito sociale.

La scelta della diocesi di albano per la prossima edizione nel 2026

La conclusione del festival è stata l’occasione per annunciare la sede della prossima edizione, affidata alla diocesi di Albano. Il vescovo Vincenzo Viva ha accolto la conferma con entusiasmo e intenzione di portare avanti l’eredità del festival in un contesto nuovo ma altrettanto ricco di tradizioni e sfide. La scelta di Albano vuole mantenere viva la combinazione di arte, comunicazione, dialogo e liturgia che ha caratterizzato l’evento a Fermo, inserendosi così in una continuità di scambio tra le diverse comunità.

Parole del vescovo viva

Il vescovo Viva ha richiamato la figura di papa Leone XIV, richiamando le parole di un pontefice che invitava a costruire ponti di fraternità e a promuovere una comunicazione che si liberi da pregiudizi, rancore e odio. L’idea è offrire uno spazio inclusivo e accogliente, in cui la persona venga posta al centro di ogni dialogo e scambio. La presenza di tutto ciò nella diocesi di Albano nel 2026 rappresenta un’opportunità per consolidare l’evangelizzazione attraverso la comunicazione e affrontare temi attuali come i rischi e le potenzialità dell’intelligenza artificiale, ormai presenti nelle sfide del mondo contemporaneo.

Riflessioni dell’arcivescovo di fermo sulla giornata mondiale delle comunicazioni sociali

L’arcivescovo di Fermo, Rocco Pennacchio, ha espresso soddisfazione per il festival, definendolo un’esperienza nuova e utile per la rete territoriale e per il dialogo tra varie realtà. La manifestazione ha permesso di valorizzare la giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che quest’anno è stata caratterizzata dal messaggio pubblicato da papa Francesco il 24 gennaio. L’arcivescovo ha ricordato anche le parole di papa Leone XIV, sottolineando come il festival abbia offerto esempi concreti di modi differenti di comunicare.

Comunicazione e speranza nel festival

Questo evento ha dato spazio a forme di comunicazione capaci di trasmettere speranza e metterla al centro del discorso pubblico e religioso. Attraverso le varie attività proposte, è stato possibile osservare come, anche in un’epoca segnata da sfide tecnologiche e sociali complesse, la comunicazione può restare uno strumento per avvicinare le persone, superare distanze e prevenire malintesi. Il festival ha confermato l’importanza di aprirsi al dialogo, che cerca di ridurre pregiudizi e conflitti attraverso il confronto e l’ascolto.

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