Il dottor Mirko Castellano, farmacista e biologo nutrizionista di Salerno, è stato chiamato a intervenire al congresso internazionale sulla longevità che si svolgerà a Lisbona dal 6 all’8 maggio 2025. L’evento riunisce esperti da tutto il mondo per condividere le ultime scoperte scientifiche sul tema della vita lunga e sana, con un focus particolare sui rapporti fra alimentazione e benessere. Castellano si distingue come unico rappresentante salernitano, portando la sua esperienza in nutraceutica e fitoterapia per approfondire il ruolo della cucina nella salute.
Il percorso professionale di mirko castellano fra ricerca e pratica sul campo
Mirko Castellano è responsabile di nutrizione clinica presso l’ambulatorio polispecialistico di Scafati. È impegnato anche come responsabile in performance nutrition presso cliniche Beiman a Granada, Spagna, e gestisce programmi specifici per la cura dell’obesità a Salerno. Presiede l’associazione A.I.N.C Nutrizionisti in Cucina, che si propone di collegare scienza e pratica culinaria.
La sua attività si estende al lavoro con chef stellati campani, per realizzare corsi di cucina gourmet incentrati sul valore nutrizionale degli alimenti e le tecniche di cottura. Collabora con diversi centri di medicina estetica e supporta società sportive nella preparazione degli atleti. Agisce anche come consulente scientifico per produttori di integratori, settore che ha approfondito nei suoi studi e nella pratica.
Il suo percorso ha una base solida, con una formazione in farmacia e una seconda laurea ottenuta in medicina e chirurgia, specializzazione in nutrizione, conseguita a Firenze. Da sempre si dedica a migliorare le proprie competenze e a trasferire conoscenze aggiornate a chi vuole vivere in salute.
La passione per lo sport e la ricerca applicata sulla nutrizione
Mirko Castellano racconta che, fin da giovane, la passione per farmacia e scienza si è unita al desiderio di sperimentare nel campo della nutrizione applicata allo sport. Ha praticato bodybuilding, nuoto e boxe amatoriali, affrontando gli allenamenti con particolare attenzione alle prestazioni fisiche supportate da integratori creati da lui stesso.
Questa esperienza diretta lo ha spinto ad approfondire la nutrizione a livello accademico per tradurre la sua conoscenza pratica in metodi scientifici. Vuole aiutare persone di ogni età a migliorare la loro salute attraverso approcci personalizzati e fondati su studi. La sua attività di consulenza e formazione mira a rendere più comprensibile e applicabile il legame fra alimentazione e benessere usando metodi provati e concreti.
La scelta di partecipare al congresso di Lisbona è parte di questo percorso. Qui potrà confrontarsi con esperti internazionali, aggiornarsi sulle più recenti scoperte, e portare in Italia i risultati emersi durante l’incontro.
Il ruolo della cucina nei processi chimici che influenzano la longevità
Il dottor Castellano ha illustrato come la cucina possa essere considerata un vero laboratorio chimico. Durante la preparazione degli alimenti si innescano centinaia di reazioni chimiche che modificano la struttura e la biodisponibilità di micronutrienti essenziali. Questi processi impattano direttamente sull’assorbimento nel nostro organismo degli elementi contenuti negli alimenti, variando quindi il valore nutritivo finale e la capacità di questi nutrienti di assicurare una vita più lunga e di qualità. L’attenzione alla scelta degli ingredienti, alla combinazione e alle tecniche di cottura diventa fondamentale per massimizzare l’effetto benefico sul nostro corpo.
Le connessioni fra cibo, chimica e longevità sono al centro delle riflessioni del congresso e delle recenti ricerche scientifiche che Mirko Castellano porta con sé. Secondo lui, comprendere queste relazioni offre strumenti concreti per migliorare la salute attraverso gesti quotidiani che riguardano la preparazione dei pasti.
La ricerca sulla longevità fra genetica e stile alimentare
Negli ultimi anni il tema della longevità ha guadagnato spazio nei dibattiti sulla salute pubblica. Castellano sottolinea come, pur essendo il DNA un fattore determinante, il peso della dieta e del modo in cui trasformiamo gli alimenti nel piatto giochi un ruolo decisivo sulla qualità e durata della vita. Le ricerche indicano che la genetica da sola non basta a spiegare i risultati sulla salute nel lungo termine. L’alimentazione, infatti, sorprende per la sua influenza: sia in senso positivo che negativo può incidere su malattie croniche, infiammazioni, equilibrio metabolico e resilienza cellulare.
La combinazione di conoscenze genetiche con l’analisi degli effetti del cibo cucinato apre nuove prospettive per stili di vita più sani. Castellano porta questa visione dalla ricerca ai luoghi dove ha modo di intervenire concretamente, come ambulatori e comunità sportive.