Nel 2024 l’Agenzia del Demanio ha concentrato investimenti per 4,7 miliardi di euro, puntando a riqualificare gli immobili pubblici soprattutto nelle aree urbane dismesse. Gran parte degli interventi sono stati progettati senza implicare consumo di nuovo suolo, con particolare attenzione all’adattamento ai cambiamenti climatici. La rendicontazione della sostenibilità di queste attività è stata diffusa ufficialmente, rivelando strategie e risultati che delineano il futuro della gestione degli asset pubblici statali.
Investimenti senza consumo di suolo e riqualificazione delle aree urbane dismesse
L’aspetto più significativo di questi interventi riguarda proprio la scelta di non ampliare il consumo del suolo. L’85% dei progetti finanziati si è concentrato su aree urbane già esistenti, abbandonate o in stato di degrado, spesso in contesti difficili dove il riutilizzo dei beni immobili può portare nuova vita e funzionalità. Questo approccio limita l’espansione incontrollata e valorizza il patrimonio immobiliare già presente.
La decisione di evitare il consumo di terreno nuovo risponde a criteri precisi di tutela ambientale e sviluppo sostenibile, mirando a ridurre l’impatto della cementificazione e a promuovere la rigenerazione urbana. Gli interventi non si limitano al semplice restauro. Gran parte di essi include l’adeguamento tecnologico, la riqualificazione energetica e l’adozione di misure per fronteggiare gli effetti del cambiamento climatico.
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Misure di resilienza integrate nei progetti
Il 57% dei progetti ha integrato misure specifiche di resilienza, per esempio sistemi di raccolta delle acque piovane o soluzioni per ridurre l’effetto isola di calore urbano. Questi elementi rivelano un’attenzione crescente verso una gestione che non solo conserva, ma migliora la capacità degli immobili di adattarsi a mutamenti ambientali rilevanti e spesso imprevedibili.
La rendicontazione della sostenibilità e l’asseverazione indipendente
L’Agenzia ha scelto di pubblicare la rendicontazione della sostenibilità delle proprie attività con un processo di asseverazione indipendente, una prima volta per questo tipo di documento. Il report è stato realizzato su base volontaria e mostra l’impegno a rendere trasparente il proprio operato in termini di impatti ambientali e sociali.
Inoltre, la rendicontazione si allinea con i nuovi obblighi introdotti dal Dlgs 125/2024, recepimento italiano della Corporate Sustainability Reporting Directive europea. Questo significa che l’Agenzia prepara il terreno per aggiornamenti futuri che renderanno obbligatori standard ancora più rigorosi nel rendere conto delle attività sostenibili.
Valore e credibilità del documento
Il coinvolgimento di un ente esterno ha dato più valore e credibilità al documento e dimostra un interesse concreto a confrontarsi con gli standard internazionali. Il testo sintetizza dati, obiettivi e risultati sotto una lente che combina misurazioni quantitative e natura qualitativa delle azioni realizzate.
Indicatori di performance in crescita e nuovi strumenti per la gestione pubblica
L’Agenzia impiega un sistema di indicatori di performance, KPI, sempre più dettagliato e coerente con gli standard ESG . Il sistema, nato per valutare singoli interventi edilizi, sta ampliando il proprio ambito per misurare impatti più ampi legati ai piani integrati, detti Piani città.
Questi strumenti di pianificazione consentono di coordinare più progetti legati allo stesso territorio e patrimonio. I Piani città prevedono confronti e sinergie con amministrazioni locali e altri soggetti istituzionali per rifunzionalizzare e valorizzare senza frammentazioni le risorse immobiliari pubbliche.
Risultati osservabili e ricadute positive
L’adozione di indicatori più ampi permette di osservare risultati complessivi, come la capacità degli interventi di migliorare la vivibilità urbana o di sostenere l’economia locale. Il modello punta a generare ricadute positive durature e a consolidare una gestione più corretta e rispettosa della complessità urbana e ambientale.
Ventidue accordi per la valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico
Al 31 marzo 2025 sono stati firmati 22 accordi specifici in tutta Italia, pensati per valorizzare asset pubblici attraverso processi di riqualificazione e gestione condivisa. Questi accordi rappresentano un passo concreto verso una collaborazione più intensa tra Stato e istituzioni locali.
Il direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, ha evidenziato il ruolo che ricopre la rendicontazione asseverata, definendola “uno strumento per monitorare i risultati legati alla sostenibilità e al valore sociale generato”. Il metodo adottato si allinea con le indicazioni del Ministero dell’Economia e Finanze e punta a dare continuità a una politica immobiliare più trasparente e responsabile.
Il cammino intrapreso dall’Agenzia del Demanio mostra una volontà concreta di dare nuova funzione agli immobili pubblici, coniugando esigenze ambientali, urbane e sociali. Quanto emerso dalla rendicontazione del 2024 conferma un impegno costruito su numeri e progetti tangibili, destinati a incidere sul volto delle città italiane.