Il corteo contro il decreto sicurezza anima roma tra movimenti, sindacati e associazioni sociali

Il corteo contro il decreto sicurezza anima roma tra movimenti, sindacati e associazioni sociali

A Roma sabato 10 maggio movimenti, sindacati e partiti come Rifondazione Comunista e Partito democratico manifestano contro il decreto sicurezza, con adesioni anche dal parlamento catalano e l’European civic forum.
Il Corteo Contro Il Decreto Si Il Corteo Contro Il Decreto Si
Roma ospita una grande manifestazione contro il decreto sicurezza, con movimenti, sindacati e partiti uniti per protestare contro le misure ritenute restrittive e divisive. - Gaeta.it

La capitale italiana si prepara ad accogliere una grande manifestazione nazionale contro il decreto sicurezza, che nelle prossime ore approderà al Senato. Movimenti, sindacati, partiti politici e diverse realtà sociali si ritrovano per esprimere dissenso e protestare contro le misure ritenute restrittive e divisive. L’evento di sabato 10 maggio rappresenta una delle più importanti azioni di mobilitazione degli ultimi mesi, con una partecipazione prevista molto ampia.

La partenza del corteo da piazza vittorio e i protagonisti in marcia

I partecipanti si raduneranno alle ore 14 in piazza Vittorio Emanuele II, punto di ritrovo scelto per dare avvio alla manifestazione. La camminata si dirigerà verso piazzale Ostiense, attraversando il cuore di Roma e coinvolgendo diversi quartieri. A guidare il corteo sarà lo striscione della rete A Pieno Regime, una delle principali realtà che da tempo si batte contro il decreto, definito come «decreto Ungheria» per le sue presunte similitudini con norme repressive.

I movimenti sociali e le associazioni in marcia

Dietro lo striscione principale ci saranno centinaia di persone appartenenti a differenti associazioni e movimenti sociali. La conclusione del corteo sarà affidata alla Million Marijuana March, un gruppo che lotta per la depenalizzazione delle sostanze stupefacenti. Tra le formazioni politiche principali, spiccano esponenti di Rifondazione Comunista, che sfileranno con una grande bandiera palestinese. Il Partito democratico, invece, si è concentrato sulla polemica con Fratelli d’Italia, accusata di diffondere sui social messaggi falsi sul sostegno degli oppositori del decreto verso occupazioni abusive di case.

Le voci degli operai, dei movimenti per la casa e delle associazioni contro il provvedimento

Il corteo si colorerà di molte realtà diverse, a cominciare dai lavoratori della Gkn, che porteranno uno striscione con scritto “Insorgiamo”. Accanto a loro, spicca lo spazio dedicato al coordinamento Stop Rearm Europe, che ha lanciato un appuntamento il 21 giugno in piazza Vittorio per chiedere la fine degli armamenti e delle spese militari crescenti. Numerose le anime dei movimenti per la casa, impegnati da anni contro sfratti e precarietà abitativa.

Il manifesto critico del forum disuguaglianze e diversità

Il Forum disuguaglianze e diversità parteciperà con il suo manifesto critico al decreto, denunciando come non aumenti affatto la sicurezza dei cittadini. La loro denuncia si concentra sul fatto che il provvedimento strumentalizza il tema della sicurezza per coprire carenze in ambiti fondamentali come lavoro, sanità, clima e abitazioni. Secondo il Forum il decreto non offre risposte concrete ai problemi reali di chi vive in situazioni di disagio sociale.

Adesioni dall’estero e critiche istituzionali nei confronti del decreto sicurezza

Nei giorni precedenti la manifestazione, si sono moltiplicate le adesioni e le posizioni critiche anche da oltre confine. Le forze di sinistra del parlamento catalano hanno depositato una risoluzione di condanna verso il governo Meloni per l’offensiva normativa sul diritto al dissenso. Quasi cento organizzazioni civili riunite nell’European civic forum hanno scritto al commissario europeo Michael McGrath, chiedendo un intervento rispetto alle derive repressive che si evidenziano nel testo.

La denuncia di samuele ciambriello

Samuele Ciambriello, garante campano dei detenuti e portavoce della Conferenza dei garanti territoriali, ha definito il decreto sicurezza «confuso, irrazionale e con sproporzioni». Secondo Ciambriello il provvedimento contiene elementi repressive e misure incostituzionali che rischiano di limitare diritti fondamentali. La sua denuncia sottolinea il rischio che norme in questo senso creino un clima di tensione e ingiustizie nei confronti di chi vive in condizioni di vulnerabilità.

Il ruolo dei detenuti e le iniziative di protesta programmate a roma

Anche le persone detenute nel carcere di Rebibbia hanno preso posizione sul decreto, attraverso i redattori di Rebibbia Radio/Jailhouse Rock, radio e testata della struttura. I detenuti spiegano che le nuove norme renderanno impossibile manifestare dissenso all’interno e fuori dal carcere. Ricordano che durante la pandemia da Covid, proprio il loro dissenso ha spinto le autorità a intervenire per garantire condizioni di salute migliore nelle carceri.

L’appello dei detenuti e la mobilitazione collettiva

Pur non potendo partecipare fisicamente alla manifestazione, invitano tutta la città a scendere in piazza e portare la loro voce nel corteo. Oltre ai treni e ai pullman provenienti da ogni parte d’Italia, molte automobili hanno raggiunto Roma per l’occasione. La rete A Pieno Regime offre supporto per organizzare passaggi e spostamenti via Telegram, facilitando la partecipazione collettiva.

Nel corso della giornata, gli ecoattivisti di Ultima generazione daranno vita a una serie di azioni di protesta in diverse città italiane, compresa Roma. Le iniziative punteranno a esprimere dissenso in modi non convenzionali, utilizzando arte e provocazione per attirare l’attenzione sulle richieste di tutela dei settori più colpiti dalla crisi economica. Fra queste, spicca la richiesta di abbassare l’Iva sui generi alimentari, già proposta dalla destra quando si trovava all’opposizione.

Change privacy settings
×