La lotta contro il servizio di trasporto lungo la strada parco a pescara si arricchisce di nuovi sviluppi. Il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione della linea verde, dando ragione al comitato locale che chiedeva l’interruzione del servizio per motivi ambientali e di sicurezza. Tuttavia, la decisione è stata vincolata a una garanzia finanziaria da 50.000 euro al mese, una cifra troppo alta per i privati che si sostengono nella causa. La situazione solleva ancora molte tensioni tra istituzioni e cittadini, con un appello forte per il rispetto delle norme e della democrazia.
Conferma della sospensione: cosa ha deciso il consiglio di stato
Il 19 giugno 2025 la quinta sezione del Consiglio di Stato ha emesso l’ordinanza numero 4292, rigettando l’appello cautelare presentato da TUA S.p.A., la società che gestisce il servizio di trasporto. Questa decisione avalla la sospensione già disposta dal TAR Abruzzo, ma con una condizione pesante: il comitato che ha promosso il ricorso deve fornire una fideiussione bancaria da 50.000 euro per ciascun mese di procedura giudiziaria ancora in corso. Il Consiglio di Stato sottolinea che la sospensione rimane valida e che il servizio va fermato, confermando che le ragioni sollevate dal comitato hanno fondamento. Il deposito richiesto rappresenta però un ostacolo economico significativo per coloro che si battono contro la linea verde.
Le critiche al vincolo economico e il ruolo della regione abruzzo
Erika Alessandrini, consigliera regionale del movimento 5 stelle, ha commentato duramente la misura economica imposta dal tribunale amministrativo superiore. Secondo Alessandrini, “richiedere una garanzia così elevata significa caricare le spese solo sulle spalle dei cittadini semplici, rendendo di fatto impossibile sostenere la causa per molti.” La consigliera invita la regione abruzzo, proprietaria dell’infrastruttura e parte della causa, a non nascondersi dietro questo ostacolo economico e ad agire per rispettare la sentenza. Alessandrini sostiene che la regione dovrebbe decidere autonomamente di sospendere il servizio senza pretendere pagamenti che limitano il diritto alla tutela ambientale e dei cittadini. Lo sforzo richiesto appare sproporzionato rispetto ai diritti che si vogliono difendere.
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Motivi alla base della sospensione e rischi segnalati dal giudice
Il punto centrale della vicenda riguarda le preoccupazioni legate alla sicurezza e alla qualità dell’aria lungo la strada parco di pescara, dove transita la linea verde costituita da bus elettrici. Il ricorso del comitato ha evidenziato che il servizio viola atti autorizzativi e manca di adeguati controlli di sicurezza, elementi che hanno spinto il TAR a disporre la sospensione cautelare. Il Consiglio di Stato ha ripreso questa valutazione, segnalando “il completamento dei controlli di sicurezza” come prerequisito essenziale affinché il servizio possa riprendere. Il mantenimento del traffico elettrico sul corridoio verde è considerato una minaccia per la tutela ambientale e la sicurezza pubblica, aspetti che la giustizia amministrativa si impegna a proteggere in attesa di un giudizio definitivo.
L’impegno del movimento 5 stelle e le richieste alla giunta marsilio
Il movimento 5 stelle si pone come sostenitore delle decisioni del Consiglio di Stato e come difensore dei diritti ambientali e civici in questa vicenda. Erika Alessandrini ricorda che la sentenza riconosce il “fumus boni iuris” delle motivazioni del comitato, un principio che conferma la fondatezza della sospensione. La consigliera esorta la giunta marsilio, attuale amministrazione regionale, a non opporsi ulteriormente ma a sospendere immediatamente la linea verde. Chiede anche che venga assicurato un processo equo, eliminando barriere economiche che possono escludere i cittadini dal partecipare alle controversie sul territorio. L’obiettivo è garantire rispetto per il territorio, sicurezza e trasparenza, mettendo da parte interessi economici che al momento sembrano prevalere.