Il Consiglio di Stato conferma il divieto di ricerche minerarie nel parco naturale Beigua

Il Consiglio di Stato conferma il divieto di ricerche minerarie nel parco naturale Beigua

Il Consiglio di Stato conferma il divieto di ricerche minerarie nel parco del Beigua, respingendo il ricorso della società Cet e sostenendo la protezione dell’ambiente e della biodiversità.
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Il Consiglio di Stato conferma il divieto di ricerche minerarie nel parco naturale Beigua - (Credit: www.ansa.it)

Il Consiglio di Stato ha ribadito il divieto di ricerche minerarie nell’area del Monte Tarinè, all’interno del parco naturale regionale del Beigua, attraverso la sentenza n. 8398 emessa il 18 ottobre 2024. La decisione riconferma quanto stabilito dal Tar Liguria nel 2022, respingendo il ricorso della società s.r.l. Cet, che aspirava a effettuare campionamenti anche nell’area protetta. Questa sentenza segna un’importante vittoria per le associazioni ambientaliste come Lega Abolizione Caccia, Lipu e Wwf che hanno partecipato al procedimento legale.

Un ricorso respinto: le motivazioni del Consiglio di Stato

La sentenza del Consiglio di Stato si basa sulla valutazione della natura giuridica della società Cet, che non è stata considerata un ente di ricerca scientifica. Il Tribunale amministrativo ha evidenziato come la ragione sociale della società non possa essere disconnessa dalle sue finalità operative primarie, in particolare considerando che le operazioni minerarie non si allineano con gli obiettivi di conservazione del parco. Questo approccio riflette una crescente attenzione alle esigenze ambientali e alla protezione delle aree naturali nel contesto italiano.

Oltre al ricorso respinto per l’area del Monte Tarinè, il Consiglio di Stato ha anche messo in discussione un decreto del dirigente regionale delle attività estrattive, che nel febbraio 2021 aveva concesso un permesso di ricerca mineraria per il Monte Antenna. Anche quest’area è classificata come Zona Speciale di Conservazione secondo le normative europee che regolano le aree “Natura 2000”, complicando ulteriormente le operazioni minerarie in tali contesti poiché la conservazione della biodiversità deve essere prioritaria.

Le associazioni ambientaliste e il futuro della ricerca mineraria

Le associazioni ambientaliste che si sono costituite in giudizio hanno sottolineato che l’attività della Cet, qualificata come Compagnia Europea del Titanio, appare più come una facciata che un’entità genuinamente interessata alla ricerca scientifica. Infatti, viene descritto come un’organizzazione priva di personale e competenze nel settore minerario e con un capitale sociale relativamente esiguo, suggerendo quindi che le sue operazioni potrebbero essere motivate da interessi diversi dalla vera ricerca.

L’attività di ricerca mineraria contestata è stata definita come un tentativo di rivitalizzare una domanda di concessione mineraria che risale agli anni ’70, con l’idea che qualsiasi sfruttamento di minerali potrebbe comportare la devastazione dell’ambiente locale. Questo ha spinto le associazioni a rimanere vigili nel monitorare le operazioni e a opporsi a qualsiasi forma di sfruttamento minerario, ritenendola non solo insostenibile, ma dannosa per il fragile ecosistema del parco.

Le tensioni tra sviluppo economico e protezione ambientale

Negli ultimi decenni, il dibattito attorno alle concessioni minerarie ha messo in evidenza un conflitto tra gli interessi economici e la necessità di proteggere l’ambiente. Le critiche da parte delle associazioni ambientaliste fanno riferimento a tentativi passati di alcuni politici savonesi di minimizzare le implicazioni delle concessioni minerarie, parlando erroneamente di “miniere sotterranee” e giacimenti strategici. Queste affermazioni, come indicato dalle associazioni, non solo sono fuorvianti, ma mettono in discussione la credibilità delle politiche ambientali della Regione Liguria.

Le alternative proposte dalle associazioni si concentrano sulla promozione di progetti di sviluppo sostenibile che rispettino le valenze ecologiche del territorio, tenendo in considerazione le potenzialità turistiche e la valorizzazione delle risorse naturali senza comprometterle. La complessità della situazione evidenzia la necessità di una pianificazione attenta, che inglobi la sostenibilità come valore fondamentale alle decisioni economiche e ambientali. Le associazioni ribadiscono la loro determinazione a mantenere il parco del Beigua libero da attività minerarie invasive, promuovendo invece pratiche che tutelino e valorizzino l’ecosistema locale.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Armando Proietti

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