Il comune di venezia trasforma la delibera antipaccottiglia in regolamento contro nuovi negozi di souvenir in centro

Il comune di venezia trasforma la delibera antipaccottiglia in regolamento contro nuovi negozi di souvenir in centro

Venezia vieta nuove aperture di bar, negozi di souvenir, take away e distributori automatici nel centro storico per preservare decoro e qualità, diventando modello per altre città d’arte italiane.
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Venezia ha approvato un regolamento che vieta nuove aperture di negozi di souvenir, bar, take away e distributori automatici nel centro storico, per preservarne il decoro e favorire attività di qualità, diventando un modello per altre città d’arte italiane. - Gaeta.it

La città di venezia ha ufficializzato un regolamento che vieta nuove aperture di negozi di souvenir, bar, take away e distributori automatici nel centro storico. La decisione arriva dopo tre anni di sperimentazione e finalmente l’ok della giunta regionale del veneto. Questo provvedimento punta a conservare il decoro del centro lagunare e a limitare la proliferazione di attività ritenute di bassa qualità. Venezia si pone così come esempio per altre città d’arte italiane interessate a seguire un modello più rigoroso nella gestione commerciale dei loro centri storici.

Approvazione definitiva e validità del regolamento antipaccottiglia a venezia

Il percorso per trasformare la delibera in un regolamento definitivo è stato lungo, partito nel 2022 con una validità triennale. Inizialmente la misura era prevista come provvedimento temporaneo per valutare rischi e impatti. Solo adesso, con il via libera della giunta regionale del veneto, la delibera diventa norma stabile. L’assessore comunale sebastiano costalonga, promotore della misura, ha sottolineato come nessun ricorso sia stato presentato in questi anni, segno che la normativa ha basi solide e non è stata contestata legalmente. Per lui si tratta di un passo concreto verso la qualificazione dell’offerta commerciale nel centro storico di venezia, volta a migliorare l’immagine e la qualità della città. In effetti gli effetti positivi della norma si sono già fatti sentire, e la sua applicazione riceve interesse anche da altre città italiane che stanno considerando provvedimenti simili.

L’impatto sulla città storica e la sua immagine

L’approvazione di questo regolamento nasce dalla volontà di proteggere il tessuto urbano e sociale di venezia. Il crescente numero di negozi specializzati in prodotti standardizzati per i turisti aveva causato un peggioramento del decoro e una perdita dell’unicità del centro storico. La norma interviene proprio per fermare questa tendenza e riportare attenzione alla qualità e all’autenticità dell’offerta. Con il controllo su nuove aperture, il comune mira anche a favorire attività artigianali e commerciali con prodotti tipici, migliorando allo stesso tempo l’esperienza di residenti e visitatori. Il regolamento rappresenta quindi un’azione concreta per contenere la diffusione della cosiddetta “paccottiglia” e tutelare patrimoni culturali e architettonici importanti. Pur limitando alcune attività commerciali, il provvedimento intende salvaguardare l’identità e l’equilibrio dell’ambiente urbano lagunare nel lungo periodo.

Contenuti principali del regolamento e categorie coinvolte

Il regolamento specifica il divieto di nuove aperture per certe categorie di attività commerciali. Nello specifico vieta l’apertura di bar, negozi di souvenir, punti vendita take away e distributori automatici ritenuti di bassa qualità nella vasta area del centro storico di venezia. Non si applica retroattivamente, quindi le attività già esistenti possono continuare la loro attività. I criteri per individuare quali attività sono soggette al divieto si basano su codici ateco e caratteristiche merceologiche precise. Questo meccanismo consente di definire chiaramente a quali esercizi si applica la norma e di impedire aperture che possano compromettere l’immagine della città. L’assessore costalonga aveva spiegato in aprile che si tratta della prima normativa in italia, forse anche in europa, ad adottare questo tipo di restrizioni. Inoltre ha rivelato che il governo italiano sta valutando il modello veneziano per una futura legge nazionale dedicata ai centri storici. L’intento è cambiare il modo di concepire il commercio in questi spazi, privilegiando offerte più curate e promuovendo l’artigianato locale a scapito di prodotti di massa o turistici a basso profilo.

L’esempio veneziano per altre città d’arte italiane

Da quando il regolamento “antipaccottiglia” ha iniziato a funzionare, molte città d’arte in italia hanno manifestato interesse. La lettura dei risultati ottenuti a venezia spinge amministrazioni locali a valutare misure analoghe contro negozi e servizi considerati non appropriati nei centri storici. La normativa veneziana sembra indicare una strada per limitare aperture di attività invasive e poco coerenti con il patrimonio artistico e culturale. L’attenzione sulla qualità dell’offerta commerciale è diventata tema centrale anche per salvaguardare l’attrattività turistica. Modelli come quello veneziano potrebbero assumere un ruolo sempre più rilevante, favorendo una gestione più attenta e selettiva degli spazi urbani nelle città storiche italiane. Il dibattito in corso dimostra che il settore del commercio cittadino è pronto a confrontarsi con nuove regole, a vantaggio di un ambiente urbano più ordinato e autentico.

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