Il castello baronale Caracciolo Carafa a Minturno si sta sottoponendo a un importante intervento di restauro. Dopo anni di attesa il monumento medievale avanza verso il recupero con un progetto che cerca di mantenere intatti i dettagli storici. L’attenzione degli esperti si concentra sulle murature, la pavimentazione e le superfici interne, a partire dai sopralluoghi svolti nel mese di aprile per definire meglio le fasi successive dei lavori.
Sopralluoghi e valutazioni per impostare il restauro
Nel corso di aprile, sopralluoghi dettagliati hanno permesso all’amministrazione comunale e ai tecnici di inquadrare con maggiore precisione l’intervento sul castello Caracciolo Carafa. A guidare l’operazione c’è il vicesindaco Elisa Venturo, che si è occupata di coordinare le varie figure coinvolte. Al suo fianco l’architetto Cristiana Altieri, responsabile dell’ufficio Lavori Pubblici del Comune, ha seguito con attenzione ogni aspetto tecnico.
Presente anche l’architetto Alberto La Notte, funzionario della Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio. La sua consulenza è stata fondamentale per salvaguardare gli elementi originari della struttura, rispettando le rigide norme per i beni culturali. Dai rilievi è emersa la necessità di rimodulare alcune strategie, soprattutto dopo la rimozione dell’impalcato e la pulizia dei locali, operazioni che hanno fatto emergere particolari condizioni precedentemente non visibili.
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Ripresa e modifiche dopo la pausa di febbraio
Lavori al castello erano cominciati a dicembre e hanno dovuto affrontare una pausa a febbraio necessaria per la realizzazione di una perizia di variante. Quella pausa è servita a recepire e integrare le indicazioni della Soprintendenza emerse dopo un’ispezione più approfondita dello stato dei luoghi. Il vicesindaco Venturo ha spiegato che “solo con l’apertura del cantiere e l’eliminazione del vecchio impalcato si sono potute valutare bene alcune condizioni strutturali.”
Le modifiche riguardano principalmente il restauro delle pavimentazioni, degli intonaci e delle tinteggiature, oltre al consolidamento delle murature. Verranno usati materiali e tecniche simili a quelli originali per mantenere l’autenticità. La muratura riprenderà la sua forma immediatamente riconoscibile, attraverso metodi tradizionali che garantiscono un intervento fedele all’epoca della costruzione.
Ampliamento del progetto con nuove aree e fondi comunali
Il progetto di restauro si amplia rispetto alle previsioni iniziali. La ristrutturazione ora coinvolge anche l’androne davanti allo scalone della corte, una parte del castello esclusa dalla pianificazione precedente. Questo ha imposto un aumento della spesa, che passa a 162.729,48 euro, circa 27 mila in più rispetto al budget originario. La somma è coperta con fondi comunali messi a disposizione per completare questo lavoro.
Gli interventi già realizzati comprendono la nuova uscita di sicurezza e il recupero della facciata ovest. Inoltre, c’è un finanziamento extra di 70 mila euro destinato alla salvaguardia della Sala Baronale, dove infiltrazioni minacciano la conservazione. L’autorizzazione per questo intervento ha già il via libera della Soprintendenza e a breve si potrà procedere con la messa in sicurezza della sala.
Un restauro che riscopre storia e memoria del territorio
Il vicesindaco Venturo sottolinea come il restauro non consista solo in un lavoro tecnico, ma rappresenti “un ritrovare la storia di Minturno attraverso ogni pietra del castello.” Ogni elemento architettonico racconta una parte del passato locale e la volontà è di mantenere viva quest’eredità.
Nel piano di recupero rientrano anche interventi specifici per la conservazione dell’epigrafe dedicata ad Antonio Carafa, figura di rilievo nella storia del castello. L’attenzione ai dettagli storici rimane al centro dell’operazione, che segue da vicino le direttive della Soprintendenza, impegnata a proteggere il patrimonio culturale locale.