Il casolare di peppino impastato, a cinisi vicino palermo, è stato consegnato in concessione gratuita a tre associazioni impegnate nella memoria antimafia. Il luogo, simbolo storico della lotta contro la mafia, conserva la memoria del giovane giornalista ucciso nel 1978, diventando punto di riferimento per chi vuole ricordare e mantenere vivo il suo impegno civile. Il contratto firmato questa mattina prevede una gestione di sei anni affidata a enti che già si occupano di mantenere viva la testimonianza di peppino impastato.
La consegna della struttura alle associazioni impegnate nella memoria antimafia
Questa mattina a cinisi si è svolta la cerimonia per la concessione d’uso gratuito del casolare a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato Onlus, insieme al Centro siciliano di documentazione Giuseppe Impastato Onlus e l’associazione culturale Peppino Impastato. Questi enti si sono fatti carico storicamente della tutela e promozione della memoria del giovane giornalista e della sua battaglia contro la mafia. La struttura, riconosciuta come luogo della memoria perché teatro dell’uccisione di impastato, rappresenta un nodo importante per i percorsi civili dedicati agli eroi antimafia. La rappresentante della soprintendenza per i beni culturali e ambientali di palermo, selima giuliano, ha spiegato che dietro questa concessione c’è stato un lungo lavoro. “Prima è stato formalizzato il vincolo sul casolare, poi il demanio della regione siciliana ha proceduto esproprio e affidamento, seguito dagli interventi di restauro. Infine, oggi, l’assegnazione della gestione a realtà che custodiscono già da anni quella memoria.”
Il restauro e la tutela della struttura storica
Il casolare è passato sotto il demanio della regione siciliana nel 2020 e affidato alla soprintendenza di palermo, che ha elaborato un progetto di recupero conservativo sostenuto con fondi del Fondo sviluppo e coesione 2014-2020. I lavori di restauro si sono conclusi nel 2023, coinvolgendo sia l’edificio rurale che l’area circostante. Si è lavorato rispettando le caratteristiche originarie del sito, senza alterare l’identità storica e culturale del luogo. L’idea è che questa struttura non diventi un semplice museo, ma un luogo vivo, capace di raccontare attraverso lo spazio il sacrificio di peppino impastato e la sua lotta accesa contro il potere mafioso radicato a cinisi. Il restauro ha consolidato elementi architettonici e ha valorizzato gli spazi esterni, utili anche per accogliere eventi e visite nelle iniziative legate alla memoria attiva.
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Il casolare come luogo di memoria e testimonianza
Situato vicino alla linea ferroviaria palermo-trapani, proprio dove il 9 maggio 1978 fu ritrovato il corpo di peppino impastato, il casolare è da anni meta di pellegrinaggi e visite curevoli. Fa parte di un percorso della memoria dedicato alle vittime della mafia, dove si racconta la storia di chi ha combattuto senza paura, come impastato con le sue trasmissioni su radio aut. Questi pellegrinaggi rappresentano un modo per rinnovare l’impegno civile e conservare la memoria di un momento cruciale della storia italiana recente. Il casolare è più di un monumento: è un punto di partenza per comprendere la violenza mafiosa e allo stesso tempo un invito a difendere i valori di giustizia e legalità. La gestione affidata ora alle associazioni manterrà questo spirito, organizzando interventi culturali e momenti di confronto nella cornice di un luogo che continua a incarnare la resistenza contro la mafia.