La recente elezione di papa leone xiv ha catturato l’attenzione soprattutto per l’esperienza missionaria del pontefice e il suo legame con i territori più difficili come l’Amazzonia. Il cardinale leonardo ulrich steiner, arcivescovo di Manaus, ha condiviso riflessioni sul concistoro che ha eletto il nuovo papa, sottolineando quanto sia fondamentale per la chiesa contemporanea continuare a concentrarsi su poveri, sacramenti e tutela dell’ambiente in questa parte del mondo cruciale e complessa.
L’esperienza del conclave vista dal cardinale ulrich steiner
Il cardinale leonardo ulrich steiner ha raccontato alla stampa vaticana il momento vissuto durante il conclave, definendolo un’esperienza che ha mostrato un’afflato universale dello spirito santo. Steiner, originario del Brasile e arcivescovo di Manaus, ha ricordato la commozione nel cantare le litanie dei santi durante la processione verso la cappella sistina. Quell’attimo ha rappresentato per lui una sensazione tangibile di appartenenza alla chiesa globale. Nel suo racconto, si percepisce come tutto il rito fosse permeato da una forte vocazione comune: la scelta del nuovo papa doveva aprire un cammino missionario.
Sono stati sette i cardinali brasiliani partecipanti, provenienti da varie regioni del paese. Per steiner, il fatto che papa leone xiv porti con sé un passato come vescovo missionario dà un indirizzo chiaro al suo magistero, che probabilmente punterà a essere una chiesa vicina ai poveri e attenta alla salvaguardia del creato. Per lui la chiesa deve essere “samaritana”, capace di guardare con cura anche alle realtà più fragili e di pensare la casa comune a partire dal rispetto dell’ambiente e della dignità umana. In questo senso, la linea del nuovo papa appare coerente con quella del predecessore bergoglio.
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Papa francesco e l’attenzione verso l’amazzonia
Un punto centrale dell’intervista riguarda il legame di papa francesco con l’amazzonia. Steiner ricorda come bergoglio si informasse spesso sulle condizioni di quella regione, anche durante la pandemia, quando la mancanza di ossigeno negli ospedali di manaos aggravava la crisi sanitaria. Francesco, spiega, mostrava vera preoccupazione che la chiesa fosse accogliente e vicino alle comunità più isolate. Nel 2019 il sinodo speciale dedicato all’amazzonia fu un segnale chiaro dell’interesse del pontefice verso questo territorio e le sue popolazioni.
Il cardinale è convinto che papa leone xiv continuerà in questa direzione, soprattutto perché arriva proprio dal mondo missionario. L’amazzonia infatti è sempre stata considerata una regione di missione, con molte comunità lontane dalle grandi città e con una forte presenza di povertà. Nel 2025 il Brasile ospiterà la conferenza COP 30, evento che può amplificare la voce dei popoli amazzonici e le esigenze di tutela ambientale di quella zona. La chiesa locale spera che i leader mondiali tengano presente quest’aspetto fondamentale, che riguarda il destino di questa ricca e complessa area del pianeta.
La sfida dei sacramenti e il bisogno di presenza concreta nelle comunità amazzoniche
Un problema che emerge con forza dal racconto del cardinale è la difficoltà di garantire l’accesso ai sacramenti in amazzonia. L’arcidiocesi di manaos conta circa 1300 comunità con poche centinaia di sacerdoti a disposizione , concentrati soprattutto in città. La maggior parte della popolazione vive in condizioni di povertà, e si fa quindi urgente trovare modi per portare l’eucaristia e altri riti religiosi direttamente nelle comunità più lontane.
Steiner ricorda che la celebrazione della parola di dio è importante e profonda, ma rimane il bisogno irrinunciabile dei sacramenti come momento di incontro con la fede e la comunità. I vescovi cercano di gestire la cresima e altri riti liturgici, ma spesso devono farlo al di fuori del luogo in cui vivono i fedeli, allontanandosi dalle loro comunità. Il porporato auspica che la chiesa possa presto affrontare questa situazione con nuove soluzioni, per garantire una presenza più stabile e frequente del rito eucaristico.
Una chiesa sinodale e la forza dei laici
Questa esigenza si inserisce nella volontà di mantenere una chiesa sinodale che cresce con l’apporto attivo dei laici e delle comunità stesse. Steiner sottolinea che nel corso degli ultimi decenni la partecipazione dei fedeli alla vita comunitaria si è molto rafforzata. L’obiettivo è continuare su questa strada, richiamando le parole di papa francesco che insisteva sul fatto che “l’annuncio deve diventare preghiera e pane”, cioè deve tradursi in gesti concreti e vicinanza reali.
Le parole del cardinale leonardo ulrich steiner delineano un quadro chiaro: il pontificato di papa leone xiv parte da un vissuto missionario e si prospetta attento alle sfide sociali e ambientali della chiesa, soprattutto in luoghi come l’amazzonia, dove la fede si intreccia con condizioni di difficoltà ma anche di grande speranza comunitaria.