Il carcere di aurelia a civitavecchia tra i primi 20 per sovraffollamento in italia: le tensioni fra detenuti e agenti

Il carcere di aurelia a civitavecchia tra i primi 20 per sovraffollamento in italia: le tensioni fra detenuti e agenti

Il carcere di Aurelia a Civitavecchia soffre un sovraffollamento del 177,5%, con gravi tensioni tra detenuti e agenti di polizia penitenziaria; la Fns Cisl Lazio denuncia carenza di personale e limitazioni sulle ferie.
Il Carcere Di Aurelia A Civita Il Carcere Di Aurelia A Civita
Il carcere di Aurelia a Civitavecchia soffre di grave sovraffollamento e carenza di personale, con tensioni crescenti tra detenuti e agenti di polizia penitenziaria, che denunciano condizioni di lavoro difficili e insufficienti ferie estive. - Gaeta.it

Il carcere di aurelia a civitavecchia continua a segnare numeri preoccupanti nel panorama penitenziario italiano per quanto riguarda il sovraffollamento. La questione, emersa con forza in questi mesi, coinvolge sia le condizioni dei detenuti che le difficoltà vissute dagli agenti di polizia penitenziaria. La Fns Cisl Lazio ha recentemente fatto il punto sulla situazione nelle carceri del Lazio, mettendo in luce dati e criticità particolarmente rilevanti anche nel complesso di civitavecchia.

Le difficoltà del personale penitenziario e la questione delle ferie estive

Le difficoltà non si limitano ai detenuti: il personale di polizia penitenziaria vive una situazione altrettanto delicata. La carenza di organico colpisce molte strutture e altera la gestione delle attività quotidiane in carcere. Nel penitenziario di civitavecchia, l’insoddisfazione del personale è cresciuta anche per la gestione delle ferie estive, contestata apertamente dalle rappresentanze sindacali.

Il segretario della Fns Cisl, massimo costantino, ha denunciato che alla direzione del carcere è stato imposto al personale un limite di soli 15 giorni di ferie complessivi, comprensivi dei giorni di riposo. Questa misura è giudicata insufficiente e penalizzante, soprattutto in un contesto di tensioni e carichi di lavoro elevati. Le rappresentanze sindacali locali hanno quindi avviato una protesta per chiedere maggiore attenzione alle esigenze degli agenti e un’assunzione di responsabilità da parte delle autorità competenti.

Il mancato rispetto dei diritti fondamentali dei lavoratori penitenziari rischia di peggiorare ulteriormente l’atmosfera e la capacità di gestione delle criticità quotidiane. La richiesta è che si arrivi al più presto a una revisione della dotazione organica e a una maggiore considerazione delle condizioni di lavoro.

Dati e condizioni del sovraffollamento negli istituti penitenziari del lazio

Secondo i dati aggiornati al 31 maggio 2025 forniti dal Ministero della Giustizia e richiamati dalla Fns Cisl, nei 14 istituti penitenziari del lazio risultano presenti 6.721 detenuti a fronte di una capienza regolamentare di 5.283 posti. Questo induce a un sovraffollamento di 1.438 persone rispetto alla capienza ufficiale, una cifra che crea pesanti difficoltà gestionali. Fra le carceri della regione, alcune sono maggiormente in sofferenza per mancanza di personale, fra cui rebibbia, velletri, rieti, viterbo, frosinone e regina coeli. Le difficoltà nella gestione del sovraffollamento si ripercuotono non solo sulla vita quotidiana dei detenuti ma anche su quella degli agenti, esposti a condizioni di lavoro molto stressanti.

Nel nuovo complesso di civitavecchia, pur presenti criticità, la situazione rispetto ad altre realtà sembra leggermente meno grave, tuttavia le percentuali di presenza oltre la capienza sono ancora molto alte e preoccupanti. Il sovraffollamento riduce la capacità di controllo e rende più complicata la gestione di conflitti interni e l’implementazione di percorsi di recupero per i detenuti.

La situazione critica del carcere di civitavecchia tra sovraffollamento e tensioni interne

Nel caso specifico del carcere di aurelia a civitavecchia, la pressione supera di gran lunga i limiti previsti. Il sindacato sottolinea che il nuovo complesso registra un tasso di occupazione superiore al 177,5% rispetto ai posti regolamentari. Dati del genere aggravano la vita all’interno del penitenziario e contribuiscono a frequenti episodi di violenza. Durante l’anno sono aumentate le aggressioni ai danni del personale di polizia penitenziaria e i danneggiamenti alle celle. In più occasioni, gli agenti sono stati costretti a ricorrere alle cure ospedaliere dopo scontri con i detenuti.

Un episodio particolarmente eclatante ha visto una madre arrestata per aver tentato di consegnare droga al figlio detenuto. Dopo l’arresto, il figlio e un compagno di cella hanno devastato una parte dell’istituto e aggredito un agente con un pugno in volto, aggiungendo sputi all’aggressione. La madre è finita dietro le sbarre, mentre entrambi i detenuti violenti sono stati trasferiti in altre carceri, viterbo e frosinone, per limitare ulteriori disordini.

Questi fatti mettono in evidenza un contesto difficile e fanno emergere l’urgenza di interventi efficaci per riportare una minima serenità dentro le mura della struttura.

Condizioni attuali e impatto sul personale e detenuti

Le condizioni di sovraffollamento e carenza di personale rimangono al centro del dibattito sulle carceri di civitavecchia e del lazio. La situazione segnalata dalla Fns Cisl mette in evidenza una realtà difficile da ignorare, che richiede interventi tempestivi per garantire sia la sicurezza sia il rispetto dei diritti dei detenuti e di chi lavora dietro le sbarre.

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