Il burattini opera festival riporta a pesaro l’antica tradizione del teatro di figura con la sua trentottesima edizione. Dal 2 all’11 luglio, la manifestazione si sposta in piazzale Collenuccio e propone sei serate di spettacoli dedicati soprattutto alle famiglie e appassionati di narrazione teatrale. Questo evento, promosso da Arci Pesaro-Urbino con il Comune di Pesaro e Amat, conferma il suo ruolo nel mantenere viva una forma artistica che parla di storie, emozioni e memoria popolare.
Dove si svolge il burattini opera festival e perché
Quest’anno il BOF si svolge in piazzale Collenuccio, scelta dovuta ai lavori in corso a Palazzo Mazzolari, sede abituale degli spettacoli. Lo spazio all’aperto si trasforma in un palcoscenico naturale, adattato per ospitare comodamente il pubblico e le performance serali che iniziano alle 21.30. Il trasferimento non ha inciso sulla qualità della proposta artistica: anzi, il festival sfrutta la piazza per creare un’atmosfera più coinvolgente, dove teatro, città e spettatori si incontrano sotto il cielo.
Organizzazione e partnership dell’evento
La collaborazione tra Arci Pesaro-Urbino, Comune di Pesaro e Amat garantisce un’organizzazione precisa, con un programma vario e adatto a fasce di pubblico diverse. La rassegna ha conservato il suo spirito originale, puntando su spettacoli di teatro di figura tradizionale e contemporaneo, capaci di catturare sia i più piccoli sia chi già conosce il mondo dei burattini.
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Vari spettacoli per tutte le età
L’apertura del festival il 2 luglio sarà affidata a “Serafina la furba” del Teatrino Pellidò. Questa messa in scena trae ispirazione da una fiaba popolare raccolta da Italo Calvino, raccontando le avventure di una protagonista femminile che si distingue per ingegno e coraggio. La scelta di aprire con questo spettacolo riflette l’intenzione del festival di valorizzare storie radicate nella cultura italiana e di offrire una narrazione al femminile.
Il 3 luglio la Casa dei Burattini porta in scena “Giove Giove”, uno spettacolo che attinge alla tradizione della Commedia dell’Arte. Il tono comico e i personaggi tipici della maschera italiana coinvolgono il pubblico con gag e situazioni brillanti, riaffermando i legami storici tra il teatro popolare e il mondo dei burattini.
Spettacoli originali e reinterpretazioni
Il 4 luglio sarà la volta di “Cappuccetto Rosso e i 2 Lupi” di Politheater, che presenta una versione inedita e ironica della fiaba classica. Questo spettacolo reinterpreta la storia ben nota in modo originale, offrendo una riflessione leggera ma efficace sulle nostre percezioni di eroi e nemici.
Dopo una pausa, il 9 luglio salirà sul palco Nina Theatre con “Mettici il cuore”, uno spettacolo europeo premiato che unisce teatro di figura e poesia visiva senza l’uso delle parole. Qui la recitazione si fa di gesti e immagini, permettendo a chi guarda di immergersi in una dimensione emotiva pura, libera dal linguaggio verbale.
Il 10 luglio torna la Casa dei Burattini con “Cappuccetto Rosso, con i Burattini”, una versione fedele alla tradizione. Questa rappresentazione ripropone il racconto classico con ritmo serrato e momenti comici, confermando la versatilità delle tecniche di manipolazione dei burattini.
A chiudere il festival
A chiudere la rassegna, l’11 luglio, sarà “Due burattini e un bébé” di Vladimiro Strinati. Lo spettacolo prende spunto dal cinema comico muto, con i famosi personaggi Fagiolino e Sganapino, incarnando uno stile che gioca di espressioni fisiche e dinamiche sceniche, tipico del teatro di figura.
Laboratori e attività per i più piccoli
Durante i giorni del festival si svolge, il 2 luglio alle 17, un laboratorio gratuito dedicato ai bambini. Qui i più piccoli possono creare il proprio burattino, scegliendo tra stoffe, colori e materiali diversi. Un’occasione per avvicinare i giovani al mondo del teatro di figura e stimolare la fantasia attraverso la manualità.
Questa attività completa il programma, perché non si limita a mostrare spettacoli, ma vuole coinvolgere attivamente il pubblico, dando spazio anche alla creatività. Il laboratorio si inserisce così in un percorso educativo, accompagnando il pubblico da semplice spettatore a partecipe attivo.
Pesaro e il suo legame con il teatro popolare
Il BOF mantiene la sua capacità di trasformare Pesaro in un luogo dove la memoria si rinnova con il gioco, il racconto e la presenza concreta delle figure di stoffa e legno classiche del teatro popolare.
Sotto il cielo di piazzale Collenuccio, tra la fine di giugno e la prima metà di luglio, ritorna un rito tradizionale che parla di storie antiche e nuove, chiamando a raccolta chi cerca poesia e divertimento in un ambiente familiare e territoriale.