Identificato il graffitaro "Sayer": la Polizia Locale di Milano smaschera l'imbrattatore seriale

Identificato il graffitaro “Sayer”: la Polizia Locale di Milano smaschera l’imbrattatore seriale

Identificato il graffitaro “Sayer”, responsabile di atti vandalici contro edifici scolastici a Milano. Le indagini della Polizia Locale hanno portato alla sua cattura grazie all’analisi dei social media e segnalazioni dei cittadini.
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Identificato il graffitaro "Sayer": la Polizia Locale di Milano smaschera l'imbrattatore seriale - (Credit: www.ansa.it)

È stato identificato il graffitaro conosciuto con il nome di “Sayer”, un imbrattatore seriale che ha preso di mira in particolare gli edifici scolastici di Milano, approfittando della loro recente ristrutturazione e della pulizia dei muri. Le indagini del Nucleo tutela decoro urbano della Polizia Locale hanno portato a scoprire l’identità del vandalo attraverso strumenti investigativi come l’analisi dei social media e la collaborazione con i comitati dei cittadini. L’episodio evidenzia la continua lotta contro il vandalismo in città, con un incremento delle misure per contrastare questi eventi delittuosi.

Le vittime di Sayer: scuole e edifici privati

Il modus operandi di “Sayer” era chiaramente mirato: gli edifici scolastici ristrutturati e con superfici pulite sembravano essere le sue vittime preferite. Recentemente, il writer ha imbrattato la scuola primaria Pimentel in Via Russo e l’Istituto Vespucci in Viale Rimembranze di Lambrate, insieme ad altri edifici privati. Questi atti vandalici non solo hanno danneggiato gli edifici, ma hanno anche suscitato preoccupazione tra genitori e docenti, che si sentono impotenti di fronte a tali atti di vandalismo che colpiscono istituzioni dedicate alla formazione dei giovani.

I graffiti di “Sayer” sono diventati un fenomeno, rintracciabili anche sui social media, dove il graffitaro condivideva le proprie opere. Questa presenza online è stata cruciale per gli agenti della Polizia Locale, che hanno utilizzato i social come uno degli strumenti per rintracciare l’autore delle offese alla comunità. Le segnalazioni dei cittadini hanno permesso di raccogliere informazioni preziose per il proseguimento delle indagini.

L’indagine della Polizia Locale e le prove raccolte

Grazie a un’intensa attività investigativa, la Polizia Locale di Milano ha tracciato le evidenze che hanno portato all’identificazione di “Sayer”. Gli agenti hanno perlustrato la zona e hanno persino trovato la firma del writer sui muri del suo palazzo, un dettaglio che ha creato un collegamento diretto tra il soggetto e i reati commessi. Una volta ottenuta la delega dalla Procura, gli agenti hanno eseguito una perquisizione domiciliare, scoprendo all’interno dell’abitazione bombolette di vernice spray e diversi bozzetti con la tag “Sayer”.

In aggiunta, durante l’ispezione dei dispositivi informatici del graffitaro, sono stati rinvenuti foto e video che documentano le sue azioni vandaliche nel corso degli anni. Questo arsenale di prove ha costretto il writer, un uomo maggiorenne di nazionalità italiana, ad ammettere la propria responsabilità per gli atti di vandalismo.

Il risarcimento e le attività socialmente utili

Dal 2009, il Comune di Milano ha messo in atto misure stragiudiziali per affrontare il problema del vandalismo, cercando risarcimenti finanziari per i danni causati o obblighi per l’effettuazione di attività socialmente utili. Queste iniziative si sono rivelate efficaci nel recuperare parte dei costi di pulizia e nell’impegnare i trasgressori in azioni riparative a favore della comunità.

Ad oggi, il Comune ha conseguito circa 17.000 ore di attività socialmente utili, impiegando indagati e imputati per ripristinare i servizi pubblici e migliorare l’immagine della città. Queste azioni non solo rappresentano uno strumento di giustizia riparativa, ma hanno anche una valenza educativa, incentivando il rispetto per gli spazi pubblici e la responsabilità civica tra i cittadini. Il caso di “Sayer” sottolinea l’importanza di un approccio collaborativo tra le autorità e la comunità nella lotta contro il vandalismo.

Ultimo aggiornamento il 19 Ottobre 2024 da Sara Gatti

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