Il gruppo musicale i tarantolati di tricarico, nato nel 1975, rappresenta una delle realtà più importanti della tradizione popolare lucana. Da 50 anni, la loro musica e le loro performance portano in scena un mix di memoria e innovazione che ha fatto conoscere la cultura della basilicata ben oltre i confini regionali. Oggi, grazie a una mozione presentata dal consigliere regionale di azione nicola morea, si cerca un riconoscimento ufficiale per il valore artistico, culturale e sociale del gruppo, coinvolgendo la comunità locale e le nuove generazioni.
Proposta per il riconoscimento ufficiale
Nicola morea, consigliere di azione in basilicata, ha promosso una mozione indirizzata alla giunta regionale per celebrare i 50 anni del gruppo i tarantolati di tricarico. Questa iniziativa punta a far emergere non solo il valore artistico della formazione, ma anche il ruolo sociale e identitario che essa ha svolto nel territorio. Morea ha sottolineato come il gruppo sia stato un ponte tra la tradizione popolare e le sperimentazioni contemporanee, riuscendo a portare la basilicata su palcoscenici internazionali.
La mozione chiede inoltre che la regione sostenga una serie di iniziative per valorizzare il cinquantesimo anniversario della band. Tra queste, sono previste manifestazioni culturali, attività formative e momenti di divulgazione destinati a scuole, comunità e soprattutto ai giovani. Lo scopo è promuovere il senso di appartenenza alla cultura lucana e rafforzare la conoscenza del patrimonio immateriale della regione.
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Un ponte tra tradizione e innovazione
Fondato nel 1975 nel comune di tricarico, in provincia di matera, il gruppo i tarantolati di tricarico ha costruito un percorso artistico che unisce la musica tradizionale lucana con elementi innovativi. Nel corso degli anni si è imposto come ambasciatore della cultura regionale in italia e nel mondo, portando in concerto il ritmo della pizzica e della tarantella che caratterizzano la tradizione popolare del sud.
Il nome stesso richiama l’antica danza della tarantola, simbolo di una cultura radicata nelle storie e nei riti di guarigione del passato. I tarantolati rappresentano dunque un legame forte con il patrimonio immateriale, ma lo fanno reinventandolo con strumenti e arrangiamenti attuali. Questo equilibrio tra passato e presente ha permesso al gruppo di affermarsi in contesti diversi, dal folk ai festival internazionali di musica etnica.
Ruolo sociale e culturale nella basilicata contemporanea
La musica dei tarantolati di tricarico ha superato da tempo il puro intrattenimento per diventare un segno distintivo dell’identità lucana. La loro attività testimonia l’importanza di conservare e diffondere le tradizioni popolari, radicate nelle comunità, ma sempre aperte a nuove interpretazioni. La proposta di morea mira a dare maggiore visibilità a questa esperienza, coinvolgendo scuole e cittadini in iniziative che favoriscano la conoscenza delle radici culturali.
La celebrazione del cinquantesimo anniversario si presenta come occasione per riscoprire la musica tradizionale e i suoi messaggi sociali. Attività educative e incontri pubblici possono sensibilizzare soprattutto i giovani sul valore del patrimonio regionale. In questo senso, l’approvazione della mozione darebbe impulso a un percorso di valorizzazione che trascende il solo aspetto artistico, puntando a rafforzare il senso di comunità e appartenenza in basilicata.
Basilicata: terra di cultura e tradizione in movimento
Da decenni la basilicata è associata spesso a immagini di paesaggi e storia antica; con i tarantolati di tricarico si aggiunge un volto legato alla vitalità culturale e alla creatività. La regione si presenta così come un luogo dove le radici non sono statiche, ma si intrecciano con la contemporaneità. Il progetto di celebrare il gruppo tramite iniziative pubbliche e formative è un modo per far emergere questa dimensione.
Il cinquantesimo compleanno dei tarantolati diventa un’opportunità per far conoscere a un pubblico più ampio le tradizioni lucane e il loro potenziale di rinnovamento. Eventi, concerti e laboratori possono richiamare attenzione anche fuori regione, offrendo occasioni concrete per il turismo culturale e per riscoprire storie spesso dimenticate. La regione basilicata, così, si conferma come luogo in cui la cultura popolare si mantiene viva e si libera da stereotipi, mostrando una storia sempre in movimento.