I redditi dei tassisti nel 2023 crescono poco ma restano sotto i 18 mila euro annui, con forti differenze tra città

I redditi dei tassisti nel 2023 crescono poco ma restano sotto i 18 mila euro annui, con forti differenze tra città

I guadagni medi dei tassisti italiani nel 2023 aumentano leggermente a 17.904 euro annui, con forti differenze tra città come Firenze, Milano e Napoli; introdotto l’obbligo del Pos per i pagamenti digitali.
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Nel 2023 i tassisti italiani registrano un lieve aumento dei redditi medi annuali, intorno a 18 mila euro, con forti differenze territoriali e nuove normative sui pagamenti elettronici per migliorare la trasparenza fiscale. - Gaeta.it

Dopo la crisi del 2020 causata dalla pandemia, i guadagni medi dei tassisti italiani nel 2023 segnano un lieve aumento rispetto agli anni precedenti, con una media nazionale di poco meno di 18 mila euro l’anno. I dati recenti, elaborati dal Dipartimento delle Finanze del Mef e raccolti da Il Sole 24 Ore, evidenziano però un quadro piuttosto stabile e con variazioni significative da città a città. I valori raccontano di un settore che fatica a superare una soglia reddituale modesta, nonostante segnali di crescita limitata e interventi normativi legati ai pagamenti digitali.

Andamento dei redditi medi dei tassisti nel 2023: cifre e variazioni stagionali

I redditi medi dichiarati dai tassisti italiani nel 2023 si attestano su 17.904 euro l’anno, cioè circa 1.490 euro al mese. Questa cifra segna un incremento modesto di circa 208 euro al mese rispetto al 2022. La ripresa post-pandemia c’è stata, dopo che nel 2020 la media nazionale era scesa sotto i 4 mila euro, con alcuni cali netti nelle grandi città come Firenze e Napoli.

Variazioni significative in alcune città

Firenze, ad esempio, registra un aumento consistente in termini assoluti: il reddito medio annuo nel 2023 è di 24.160 euro, ben 3.509 euro in più rispetto all’anno precedente. Questo aumento del 17% si traduce in poco più di 2.900 euro lordi in più distribuiti sui 12 mesi. Milano segue con un reddito medio di 22.551 euro e un incremento del 15,2%, che porta il guadagno mensile a quasi 1.880 euro. Roma si distingue per la crescita percentuale più alta, ma i redditi medi rimangono sotto i 16 mila euro annui, pari a circa 1.310 euro al mese.

Sul versante opposto, Napoli mostra un miglioramento significativo del 25,4% rispetto al 2022, portando il reddito medio a 12.791 euro annui. Palermo chiude le posizioni con una media di 10 mila euro all’anno, equivalenti a 894 euro mensili, ma anche qui si nota un aumento del 17,8%. Complessivamente, queste differenze non fanno che evidenziare le disparità territoriali nella capacità di guadagno del lavoro nel settore taxi.

Cosa cambia per i tassisti con il pagamento elettronico e nuovi obblighi

Il 2023 segna anche l’introduzione dell’obbligo per i tassisti di dotarsi del Pos a bordo per accettare pagamenti elettronici. Questo passaggio, pensato per incrementare la trasparenza fiscale delle attività, rappresenta un tassello importante, soprattutto in vista delle dichiarazioni dei redditi 2025 che verranno pubblicate nel 2027. Da quest’anno, infatti, ogni corsa deve poter essere pagata via carta o app, riducendo così il rischio di incassi non tracciati.

Criticità legate ai controlli e alla tracciabilità

Per quanto riguarda l’effettiva applicazione, resta però il nodo dei controlli. La ricevuta elettronica o cartacea infatti da sola non basta a garantire che tutti i redditi vengano dichiarati. Serve un monitoraggio fiscale più serrato per evitare che i pagamenti in contanti continuino a sfuggire al fisco. Per il momento, il settore si trova ancora in una fase di attesa e verifica, mentre si attendono i dati futuri per valutare gli effetti interessi di questo nuovo obbligo.

Come sono raccolti i dati sul reddito dei tassisti: metodologia e fonti

Le informazioni sul reddito dei tassisti derivano dalle dichiarazioni fiscali presentate da soggetti che operano sotto il codice Ateco 49.32.10, relativo al trasporto pubblico non di linea con taxi. Queste dichiarazioni comprendono diverse tipologie di attività: lavoratori autonomi, società di persone o capitali, cooperative e contribuenti in regime forfettario.

I dati raccolti dal Dipartimento delle Finanze del Mef rappresentano valori preliminari ma attendibili, in linea con le tendenze emerse negli anni recenti. Il confronto con statistiche passate conferma come il settore taxi si mantenga con guadagni piuttosto contenuti e differenze marcate tra area nord, centro e sud. Le informazioni verranno aggiornate e consolidate il prossimo anno ma quelle attuali già fotografano una situazione stabile, lontana da variazioni improvvise.

Un quadro con margini limitati e segnali deboli di miglioramento

Il quadro tratteggiato dagli ultimi numeri è quello di un comparto con margini limitati e segnali deboli di miglioramento, che sta vivendo importanti cambiamenti nelle modalità di pagamento ma che ancora deve confrontarsi con la sfida della trasparenza fiscale e della sostenibilità economica. L’evoluzione dei redditi sarà da monitorare attentamente negli anni a venire, quando gli effetti delle nuove regole e del mercato si faranno più chiari nei bilanci finali.

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