Le rovine di galeria antica, note come la città dei fantasmi, continuano a suscitare curiosità per le molteplici incognite legate alla loro origine e al loro improvviso abbandono. Situate nella valle del fiume arrone, a nord di roma, queste vestigia rappresentano un raro esempio di insediamento antico che conserva tracce etrusche e romane, accompagnate da storie che si intrecciano tra realtà storica e leggende popolari. L’interesse per galeria antica si concentra non solo sulle testimonianze archeologiche, ma anche sul contesto storico che ha portato a un abbandono rapido e definitivo nel XIX secolo.
La posizione e il contesto geografico di galeria antica
Galeria antica sorge nella valle del fiume Arrone, una zona a nord di Roma che ha sempre rappresentato un punto strategico. Il sito, spesso definito come una “piccola Pompei” per l’importanza e la suggestione dei suoi resti, si inserisce in un territorio ricco di storia e antiche rotte commerciali. La valle fungeva da confine naturale tra territori di diverse popolazioni, in particolare tra le zone controllate da Veio e da Cerveteri, città etrusche di rilievo. La presenza di strutture militari, evidenziate da archi a sesto acuto e costruzioni in opus incertum, testimonia il ruolo difensivo del centro fin dalle epoche più antiche. Questo posizionamento strategico ha condizionato il destino di Galeria, coinvolgendo la città in molteplici fasi di dominazione e influenze culturali.
Un intreccio di epoche e culture diverse
Non a caso, questa area ha attirato l’attenzione degli studiosi per via dei suoi resti romani ben visibili accanto a costruzioni più antiche, probabilmente etrusche. Il particolare intreccio tra epoche diverse rende galeria un campo di indagine importante per comprendere i rapporti tra etruschi e romani nella regione. Inoltre, la vicinanza progressiva a Roma ha favorito il passaggio della città da un controllo autonomo a una progressiva inglobazione nel territorio romano, fino a un ruolo marginale in epoca medievale.
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Le origini incerte di galeria e le ipotesi sull’etnia dei fondatori
La nascita di galeria affonda le radici nel primo millennio avanti Cristo, ma le informazioni rimangono frammentarie e avvolte nel mistero. La fonte storica principale è rappresentata da Tito Livio, che fa riferimento ai Galerii, un gruppo etnico formato durante la riforma agraria di Servio Tullio, re di Roma tra il 578 e il 535 a.C. Secondo Livio, questo popolo potrebbe essere stato il nucleo originario della città. Servio Tullio, prima di essere re, era un generale noto con il nome etrusco Mastarna, a dimostrare il legame tra Roma e la cultura etrusca.
Ipotesi sulla fondazione e l’etnia
Tra le ipotesi più accreditate tra gli studiosi si segnala quella che attribuisce la fondazione a un popolo etrusco, chiamato Rasenna nel loro dialetto. La città era inizialmente nota come Careia, nome poi sostituito da galeria nel corso del tempo. La vicinanza a Roma ha portato a una progressiva romanizzazione, ma anche in epoca medievale la città continuò a mantenere rilevanza attraverso un cambio di proprietà, entrando nelle disponibilità ecclesiastiche. Resta tuttavia oscuro chi realmente fossero i fondatori e in quale preciso momento storico sia nata la cittadina.
La presenza di elementi architettonici come archi a sesto acuto e resti in opus incertum porta a confermare un’origine antica, ma la mancanza di testimonianze scritte dirette limita la possibilità di una ricostruzione certa delle prime fasi. Galeria appare quindi come un nodo tra culture diverse, un avamposto militare e un insediamento civile, ma con un’aura di mistero persistente.
L’abbandono improvviso e la trasformazione in città fantasma nel 1809
Un episodio che segna profondamente la storia di galeria antica è il suo abbandono improvviso nel 1809, fenomeno che ha trasformato il luogo in una vera e propria città fantasma. A quel tempo, pochi abitanti lasciarono l’insediamento in fretta, abbandonando attrezzi da lavoro, suppellettili e perfino i cadaveri dei propri defunti, rinvenuti anni dopo. La decisione di trasferirsi poco distante, a circa un chilometro, per fondare Santa Maria di Galeria Nuova è rimasta avvolta nel mistero.
Le cause dell’esodo e le leggende locali
Le cause di questo esodo sembrano legate a un’epidemia che provocò molte morti inspiegabili già dalla metà del Settecento. Oggi si ipotizza che la zona fosse colpita da malaria, malattia endemica in molte aree dell’agro romano, che potrebbe aver decimato la popolazione. Eventi simili avevano già segnato altre località rurali, spingendo le comunità a spostarsi verso aree più salubri. Le leggende locali, invece, hanno dato origine a racconti di presenze spettrali, in cui si narra di un fantasma che ogni anno torna a cavalcare un destriero bianco per cantare e suonare per la donna amata.
L’abbandono definitivo coincise anche con un periodo di calo demografico e sociale, in un territorio segnato da razzie e guerre, che contribuirono al declino progressivo del borgo vecchio. Le famiglie nobili che ebbero possesso della zona nel medioevo, così come i papi, non riuscirono a recuperare lo status e la vitalità della città originaria.
Galeria antica oggi: un sito di interesse storico e naturalistico tutelato
Dagli inizi del nuovo millennio galeria antica è tutelata come monumento naturale dall’Unione Europea, a riconoscimento del valore storico e paesaggistico che il sito conserva. La natura ha ripreso il sopravvento sulle rovine, avvolgendole tra cespugli, rovi e sterpaglie che rendono la visita particolarmente suggestiva ma anche impegnativa. Il percorso di fine Ottocento e inizio Novecento tracciato dai viaggiatori stranieri definiva la zona come un intreccio di piante selvatiche e ruderi a rischio crollo.
La testimonianza archeologica e l’atmosfera del luogo
Le vestigia presenti spaziano dall’antico romano al medievale, con resti di campanili pontifici che spuntano isolati. Gli archeologi chiamano a raccolta gli esperti per indagare i reperti più nascosti, databili a epoche ancora più remote. La sensazione che si prova visitando questo luogo è quella di un passato congelato nel tempo, a metà tra memoria e assenza.
Galeria antica si presenta oggi come un sito capace di evocare atmosfere surreali, con un’impronta di mistero che attira studiosi ma anche appassionati di storia e archeologia. Le rovine raccontano una vicenda affascinante in cui si intrecciano rovine, leggenda e natura che, insieme, fanno di galeria un ambiente unico nel suo genere.