La ricerca presentata a Roma nella sala polifunzionale della presidenza del Consiglio svela come i giovani adulti italiani fondino la propria sicurezza sulle relazioni familiari e sociali vicine. L’indagine, realizzata su incarico della Fondazione Magna Grecia, ha messo in luce l’importanza attribuita a famiglia, amici e nonni, e ha evidenziato quale sia il vero ostacolo dietro la decisione di avere figli. Le conclusioni arrivano da Emiliana Mangone, docente di Sociologia all’università di Salerno, che ha spiegato con chiarezza il ruolo della fiducia e del supporto sociale nelle scelte di vita di questa fascia d’età.
Il valore delle relazioni di prossimità tra i giovani italiani
I giovani tra i 18 e i 35 anni dimostrano un grande legame con le relazioni a loro vicine: famiglia di origine, amici e soprattutto nonni. Secondo Mangone, queste figure rappresentano una rete di sostegno pratica e emotiva alla quale fanno costantemente riferimento. Non si tratta solo di legami affettivi, ma di una forma concreta di supporto quotidiano, su cui i giovani si appoggiano per affrontare diverse situazioni, comprese quelle di significativa importanza come l’avvio di una famiglia propria.
Lo studio evidenzia che proprio la famiglia di origine costituisce un elemento chiave: è in quel contesto di fiducia che i giovani si sentono maggiormente pronti a compiere scelte di responsabilità. La presenza dei nonni viene spesso indicata come un punto di riferimento fondamentale, poiché garantisce un aiuto concreto nella gestione domestica e educativa dei figli. Questo sistema di relazioni di prossimità, più che le politiche pubbliche o gli interventi economici, favorisce condizioni di sicurezza psicologica e sociale.
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I fattori economici non bloccano la decisione di diventare genitori
Un dato interessante è che la preoccupazione economica, pur presente, non emerge come causa principale nel rinvio o nel rifiuto della genitorialità. Nel campione analizzato da Mangone, il 60% dei giovani ha già un lavoro stabile e introiti sufficienti per mantenere un figlio. Questo fatto smentisce la diffusione comune secondo cui i soldi mancherebbero al punto da scoraggiare la formazione di una famiglia.
Secondo la sociologa, la scelta di diventare genitori nasce da una motivazione interiore: la volontà di prendersi responsabilità e l’essere pronti a gestire un figlio. Il dato economico può avere un certo peso ma non è questa la leva decisiva. Dalle interviste emerge come l’elemento che pesa di più è la capacità di contare su una rete di fiducia personale e familiare, perché crescere un figlio richiede più di una stabilità economica: servono garanzie di supporto e aiuto.
La fiducia come fulcro delle scelte di vita dei giovani adulti
La sociologa Mangone sottolinea il concetto centrale di un “sistema di fiducia” in cui si muovono i giovani. Essi si affidano all’ambito familiare, soprattutto alla famiglia di origine, per poter affrontare scelte radicali come la genitorialità. Questa rete fiduciaria fornisce sicurezza emotiva e aiuto operativo, indispensabili quando si pensa di ampliare la propria famiglia.
I giovani conoscono e valutano anche gli interventi pubblici legati alla genitorialità, come bonus o servizi sociali, ma li considerano solo un supporto integrativo, non una condizione sufficiente. La fiducia nelle relazioni intatte e consolidate nella vita quotidiana è alla base della loro decisione di mettere al mondo un figlio. Il ruolo dei nonni e di altre figure di prossimità si conferma dunque non un optional, ma un elemento imprescindibile delle strategie di vita di questa generazione.