I costumi originali dei film più discussi del momento saranno esposti a Cinecittà da fine giugno, offrendo un’occasione unica per vedere da vicino la sartoria dietro i ruoli iconici di Angelina Jolie, Luisa Ranieri, Jasmine Trinca e altri volti noti del cinema italiano. La mostra include i capi di scena realizzati per il biopic su Maria Callas, il successo di Ferzan Ozpetek diamanti e la miniserie l’arte della gioia, un progetto con la regia di Valeria Golino. Attraverso queste mise si può capire il peso che l’abbigliamento assume nella definizione di un personaggio sullo schermo.
La mostra full di regine a cinecittà e i tour guidati
La mostra full di regine si apre ufficialmente il 27 giugno negli spazi di Cinecittà, il celebre complesso cinematografico romano che da sempre ospita eventi legati al cinema e alla televisione. Da sabato 5 luglio partiranno tour guidati ogni sabato mattina rivolti a un pubblico desideroso di conoscere i dettagli dei costumi esposti. Le visite accompagneranno i visitatori attraverso un racconto curato, per scoprire i segreti dietro la sartoria e le scelte stilistiche adottate per film di grande impatto visivo e narrativo.
Tour guidati e sartoria tirelli trappetti
Ogni sabato, infatti, gli appassionati avranno modo di osservare da vicino i capi originali, apprendere le tecniche adottate dalla sartoria Tirelli Trappetti e soprattutto comprendere come il costume non sia solo vestito ma parte integrante della recitazione e della rappresentazione. È un’opportunità unica per chi segue il cinema con attenzione, soprattutto vista la varietà delle opere presentate, che vanno dal biopic più impegnativo a storie legate alla contemporaneità.
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Il ruolo decisivo dei costumi di scena nei film e l’impegno di massimo cantini parrini
Il costume nel cinema ha una funzione precisa: quella di costruire un’identità visiva del personaggio, dando solidità alla sua figura e facilitando l’identificazione. Angelina Jolie ha sottolineato l’importanza dei costumi nel suo lavoro per maria, il biopic su Maria Callas diretto da Pablo Larrain. Per lei veste il ruolo di una delle cantanti più leggendarie, e gli abiti creati da Massimo Cantini Parrini hanno rappresentato una chiave per entrare in un ruolo che ha definito il “più impegnativo” della carriera.
Bozzetti e sartoria di alto livello
Cantini Parrini ha disegnato oltre 200 bozzetti per il film e realizzato 60 abiti, un numero significativo che dimostra il livello di dettaglio e personalizzazione richiesti. La sartoria Tirelli Trappetti ha confezionato abiti importanti per rappresentare alcune delle performance più famose di Callas, compresi un abito da sera con corpetto avorio ricamato e due costumi storici legati a importanti opere liriche. Questi vestiti non solo rievocano un’epoca e un personaggio ma sono diventati parte integrante del racconto.
Gli outfit di diamanti: il successo di ferzan ozpetek in vetrina
Diamanti, il film campione d’incassi del 2024, prodotto da Greenboo Production, Faros Film e Vision Distribution, conferma la centralità del costume con i capi indossati da Luisa Ranieri e Jasmine Trinca. Entrambe le attrici interpretano le sorelle Alberta e Gabriella Canova, protagoniste e proprietarie di una sartoria. In quest’opera, firmata ancora dalla sartoria Tirelli Trappetti, gli abiti contribuiscono a raccontare la relazione tra le due e la loro storia, riflettendo il contesto in cui vivono.
Dettagli e narrazione visiva
L’attenzione al dettaglio nella scelta degli outfit misura la densità emotiva delle scene e rafforza la trama, introducendo elementi visivi che si legano alla narrazione e alle dinamiche interne alle protagoniste. Diamanti si è imposto come uno dei titoli più visti e discussi, e poter ammirare i costumi originali dà una prospettiva rara sulla produzione cinematografica contemporanea italiana.
I costumi di l’arte della gioia e il premio david di donatello per tecla insolia
La miniserie l’arte della gioia, ispirata al romanzo di Goliarda Sapienza e diretta da Valeria Golino, ha attirato attenzione e premi, tra cui tre David di Donatello. La costumista Maria Rita Barbera ha tradotto in abiti i personaggi chiave, con cinque mise elaborate per la protagonista Modesta Spataro, interpretata da Tecla Insolia. Quest’ultima ha ricevuto il David come migliore attrice a soli ventuno anni, un riconoscimento legato anche alla forza che i costumi hanno dato al suo personaggio.
Evoluzione del personaggio attraverso il guardaroba
Barbera ha creato tre dei cinque abiti indossati da Insolia, mettendo in evidenza l’evoluzione del personaggio attraverso il guardaroba, che racconta varie fasi della vita di Modesta. La cura dei dettagli nei costumi aiuta lo spettatore a immergersi nel periodo storico e nell’atmosfera della storia, unendo la componente estetica alla narrazione con intensità. L’arte della gioia rappresenta un esempio concreto di come la formazione visiva passi anche attraverso il vestiario, capace di dare spessore a ruoli complessi.
L’allestimento a Cinecittà permette di ammirare questi costumi da vicino, approfondendo il lavoro dei professionisti che ogni giorno vestono attori e attrici per trasportarli in mondi lontani o presenti, ma sempre raccontati con cura e consapevolezza. Questa mostra porta al pubblico un pezzo di cinema tangibile, una testimonianza diretta del ruolo decisivo che i vestiti assumono sul set.