I consumatori hanno un ruolo determinante nel promuovere la sostenibilità nelle imprese, soprattutto in Italia dove non tutti sono ancora consapevoli del loro potere. Il voto con il portafoglio può cambiare strategie aziendali e incoraggiare scelte responsabili. Questo tema è stato al centro di un incontro promosso da Adiconsum Marche e Camera di Commercio delle Marche, con la partecipazione del professore Leonardo Becchetti, esperto di economia sostenibile.
Il potere dei consumatori e il voto col portafoglio come strumento di cambiamento
Leonardo Becchetti, docente all’università di Tor Vergata e co-fondatore di Nex Economia, ha spiegato che i consumatori italiani devono prendere coscienza del valore delle loro scelte. In Italia, circa tre persone su dieci adottano comportamenti civici, generativi e partecipativi, ma è fondamentale rivolgersi alle sette persone che non si comportano così per ampliare l’impatto collettivo. Becchetti ha raccontato esempi internazionali per illustrare come i consumatori possono influenzare le aziende. Negli Stati Uniti, ad esempio, le reazioni dei cittadini hanno inciso sulla tenuta di Tesla dopo gli annunci di Trump e Musk. Anche in Canada, alcuni prodotti americani hanno subito boicottaggi per motivazioni simili. Questi casi dimostrano che scegliere dove spendere i propri soldi corrisponde a un vero voto, che può portare a cambiamenti concreti nelle politiche aziendali.
Un approccio che va oltre il semplice acquisto
È un approccio che va oltre il semplice acquisto. I consumatori, scelgono di supportare imprese che investono davvero nella sostenibilità e nella responsabilità sociale. Questo atteggiamento può generare benefici diffusi nel territorio, perché premia chi si impegna a rispettare l’ambiente e promuove pratiche produttive trasparenti. Inoltre, anche il settore finanziario ha iniziato a riconoscere il valore economico di un comportamento sostenibile, premiando le aziende che adottano criteri etici nelle loro attività.
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L’alleanza tra consumatori e aziende per un’economia più sostenibile nelle marche
Il presidente della Camera di Commercio Marche, Gino Sabatini, ha ripreso il concetto di Becchetti sottolineando l’importanza di valorizzare le aziende locali che garantiscono qualità in ogni fase della produzione, prestando attenzione alla sostenibilità. Il focus è sulle realtà produttive che, in particolare nel settore agricolo, esprimono eccellenza senza rinunciare all’attenzione per l’ambiente e il territorio. Sabatini ha indicato come esempio l’olio prodotto nelle Marche, riconosciuto a livello nazionale e internazionale, uno dei simboli della qualità locale.
Criticità e opportunità per l’olio nelle marche
Nel dibattito è emerso però un elemento di criticità e opportunità: nonostante la qualità degli oli sia elevata, nei ristoranti della regione manca una vera e propria carta degli oli. Mentre è normale trovare menù dettagliati e carte vini, gli olii sono spesso trascurati, e questo limita la loro valorizzazione. Sabatini ha ricordato che i consumatori sono fondamentali per sostenere questa filiera, e in questo senso l’alleanza tra imprese e cittadini diventa fondamentale per rafforzare l’economia interna.
La Camera di Commercio delle Marche ha avviato iniziative per aiutare le piccole e micro imprese a entrare nel circuito ESG , puntando a rafforzare la capacità produttiva e la qualità dei prodotti. L’obiettivo è far emergere aziende capaci di coniugare redditività e rispetto dell’ambiente, così da favorire un mercato interno più vivo e attento alle esigenze del territorio.
Consapevolezza e responsabilità: gli ingredienti per un futuro sostenibile
La sfida resta quella di far crescere la consapevolezza dei cittadini rispetto al proprio ruolo nel mercato. Come ha detto Becchetti, “ancora manca la piena cognizione del peso che possono avere come consumatori.” Comprendere quanto si può influire con una scelta d’acquisto consapevole significa, in definitiva, sfruttare una leva potente per orientare le imprese verso comportamenti più responsabili.
Un cambiamento possibile già in atto
Il contesto attuale propone segnali che indicano come il cambiamento sia possibile e già in atto, ma solo se c’è una partecipazione più ampia. Serve dunque accendere il dibattito e spingere chi ancora non apprezza appieno il valore del voto del portafoglio a farsi parte attiva. Le azioni quotidiane, anche quelle che sembrano piccole come una semplice spesa, possono guidare un circolo virtuoso capace di trasformare un territorio e migliorare la qualità della vita.
Questo approccio non riguarda solo l’ambiente, ma anche il tessuto economico e sociale delle comunità, in particolare nelle regioni dove la tradizione produttiva è importante ma deve convivere con nuove sfide. In queste condizioni, far dialogare consumatori e produttori appare una strada concreta per raggiungere un equilibrio più sostenibile e incisivo sul piano reale.