Il gruppo CCCP Fedeli alla linea ha dato il via al suo tour d’addio dalla Cavea dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, con sette concerti inattesi per salutare chi li segue da oltre quarant’anni. Lo spettacolo ha mescolato musica e performance teatrali in un viaggio che abbraccia la lunga carriera della band e la loro indelebile traccia sulla scena musicale italiana.
Il tour d’addio e l’accoglienza nella cavea di roma
La prima tappa del tour è arrivata a Roma, nella suggestiva cornice della Cavea, spazio noto per eventi di rilievo culturale. L’atmosfera, vibrante sia sul palco sia tra il pubblico, ha segnato un momento importante per i quattro membri storici: Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Annarella Giudici e Danilo Fatur. Il concerto è stato descritto come una vera e propria cerimonia di commiato, un modo per concludere un percorso cominciato più di quarant’anni fa.
Dopo aver posticipato la chiusura del progetto l’anno precedente, la band ha deciso di cogliere l’onda di un ritorno inatteso, spinti dalla voglia di esibirsi ancora, anche rivisitando “Emilia paranoica”, una delle loro canzoni simbolo. La tecnica e l’energia sul palco hanno dimostrato che queste canzoni, longeve nei decenni, continuano a chiedere vita e attenzione. Ferretti ha ricordato come per molti fan la musica dei CCCP sia stata il riferimento per entrare nell’età adulta. Nient’altro ha un peso pari a quello del pubblico, senza il quale questo addio non avrebbe avuto senso.
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Un approccio musicale fuori dal comune con mix di generi e performance
I concerti dei CCCP sono più di semplici eventi musicali: dietro allo show c’è un intreccio ogni volta diverso di suoni e gestualità. Non si tratta né di un’unica corrente rock, né un semplice punk o una danza tradizionale: i CCCP mischiano tutto questo creando un risultato difficile da classificare, che sfugge a etichette convenzionali.
Massimo Zamboni ha spiegato che la band non segue un percorso musicale predefinito, ma si muove secondo il bisogno di esprimersi. Le loro esibizioni possono spaziare dal punk al liscio, senza appartenere a uno stile preciso. Questa commistione nasce dal palco, vero cuore pulsante della loro energia artistica. Non considerano la storia del gruppo come una discografia, ma come una serie continua di momenti dal vivo.
La parola “rivoluzionari” invece viene con cautela: la band si dissocia dall’idea di volere un potere o una presa concreta, una definizione che reputano superata. Ciò che hanno espresso, invece, riguarda l’animo umano, con un linguaggio che non si lega a schieramenti politici. Il loro pubblico va oltre le divisioni e non si identifica in bandiere o ideologie.
La scelta della sede e il calendario delle ultime esibizioni
Il gruppo aveva inizialmente previsto un ultimo concerto al Circo Massimo, ma poi ha rivisto le dimensioni dello spazio preferendo la Cavea dell’Auditorium. Questa scelta rifletteva il desiderio di rispettare l’identità e la personalità dei CCCP, evitando un palco eccessivamente grande per la natura dell’evento. A circa due mesi dall’annuncio dello spostamento non si registrano rimpianti da parte della band.
Date e location per gli ultimi concerti
Le date seguenti sono state organizzate in varie località italiane per chiudere la stagione: il 3 luglio a Legnano, l’8 a Napoli, il 12 a Bari, il 18 a Piazzola sul Brenta, il 24 a Rimini e infine il 30 luglio a Taormina. Quest’ultima sarà l’ultima uscita ufficiale, simboleggiando la fine del giro, un cerchio chiuso come auspicato dal gruppo stesso.
I concerti restano l’occasione per respirare ancora quell’atmosfera unica che ha accompagnato i CCCP per decenni e per salutare un progetto musicale che ha segnato un capitolo importante della musica italiana.