L’Arma dei carabinieri spegne oggi 211 candeline, percorrendo un lungo cammino al servizio dei cittadini italiani. A catanzaro, festeggiamenti pubblici e cerimonie istituzionali hanno scandito la giornata, mentre in tutta calabria si sono svolte manifestazioni per ricordare l’impegno dell’Arma nella tutela della sicurezza e della legalità. L’attenzione si è rivolta pure ai giovani, chiamati a diventare protagonisti di un futuro lontano dalle infiltrazioni criminali. I comandanti provinciali hanno illustrato i risultati dell’ultimo anno, con numeri significativi in materia di arresti, sequestri e controlli.
La giornata di celebrazioni a catanzaro: onore ai caduti e cerimonia ufficiale
Questa mattina, davanti al monumento ai caduti nella caserma “Triggiani” situata nel cuore del centro storico di catanzaro, è stata deposta una corona d’alloro. Un momento solenne per ricordare i militari caduti nel corso della storia dell’Arma. La cerimonia ha coinvolto ufficiali, militari in servizio e autorità locali, confermando il legame stretto tra carabinieri e comunità del capoluogo calabrese.
La sera, sempre a catanzaro, si sono riunite numerose autorità civili, militari e religiose nella sede del comando legione carabinieri Calabria per la celebrazione militare ufficiale. Questo appuntamento rappresenta ogni anno un’occasione per far memoria degli eventi passati e per ribadire un impegno quotidiano rivolto alla tutela dei cittadini. Le celebrazioni non si sono limitate al capoluogo, ma si sono estese a tutte le province calabresi, con eventi paralleli e interventi di comando significativi.
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L’impegno rivolto ai giovani: l’istruzione come presidio contro la criminalità
Nel corso delle celebrazioni a reggio calabria, il generale cesario totaro ha sottolineato l’importanza di coinvolgere studenti di tutte le età nelle attività dell’Arma. Ha evidenziato come l’istruzione rappresenti uno strumento fondamentale contro la deriva sociale e criminale, soprattutto in una regione con radici profonde nelle attività mafiose.
Totaro ha rimarcato che i giovani, privati di un percorso educativo adeguato, rischiano di trovarsi ai margini della società, destinati a diventare vittime e contemporaneamente complici di fenomeni illeciti. L’intervento ha ribadito che legalità e formazione vanno di pari passo e costituiscono la base sulla quale costruire il futuro del paese. Questo approccio rappresenta una risposta concreta alle sfide generate dalla povertà educativa e dal disagio sociale presente in molte comunità calabresi.
Alla luce di questi principi, l’Arma ha cercato di rafforzare la presenza nelle scuole, organizzando incontri e attività educative rivolte ai giovani, per promuovere valori civici e sensibilizzare sulla necessità della lotta contro ogni forma di criminalità.
Bilancio operativo a reggio calabria: arresti, sequestri e contrasto alle mafie
Il comandante provinciale di reggio calabria ha fornito un quadro dettagliato dell’attività svolta nel corso dell’ultimo anno. I carabinieri hanno arrestato 903 persone, di cui 134 coinvolte in associazioni di tipo mafioso. L’Arma ha sequestrato e confiscato beni per un valore superiore a quattro milioni di euro.
Questi numeri sottolineano la determinazione con cui l’Arma affronta la presenza della criminalità organizzata, un problema che ancora permea vari settori della vita quotidiana in calabria. Totaro ha segnalato come l’eco mediatica di alcune operazioni importanti, come la recente “millennium”, si scontri con un silenzio altrettanto forte nel resto del territorio, dove la criminalità continua a esercitare le sue influenze.
Il generale ha ricordato che, nonostante gli sforzi e il successo di alcune azioni giudiziarie, il contrasto alla mafia resta una sfida aperta. La resistenza del fenomeno criminale si manifesta anche in un contesto sociale che fatica a vedere un orizzonte condiviso.
L’attività dei carabinieri a crotone tra prevenzione e repressione
A crotone, il comandante provinciale raffaele giovinazzo ha delineato l’identikit del carabiniere attraverso i valori di onore, fedeltà, senso del dovere e coraggio. Ha spiegato come questi principi guidino ogni azione concreta, mantenendo un comportamento rispettoso della legge e della dignità umana, anche a costo di difficoltà personali.
Giovinazzo ha snocciolato alcune cifre significative. Nell’ultimo anno sono stati svolti oltre 12.600 servizi perlustrativi, con quasi 59.000 persone controllate. I reati perseguiti hanno superato il 75% delle denunce presentate sul territorio, con 1.280 denunciati in stato di libertà e 306 arresti.
L’Arma a crotone ha agito su più fronti: dalla lotta alla violenza di genere alla repressione di reati contro gli anziani, fino al contrasto alla criminalità organizzata. Tra i risultati più rilevanti, si segnala l’arresto di tre latitanti legati alla ‘ndrangheta di cirò. Infine, l’attività si è estesa anche alla tutela dell’ambiente, del patrimonio culturale e del mondo del lavoro, confermando un’attenzione ampia e capillare su temi strettamente legati alla vita della comunità locale.