L’inchiesta sui bilanci della ex provincia di Genova, poi trasformata in Città metropolitana, ha portato a otto patteggiamenti e altrettanti rinvii a giudizio per presunte irregolarità contabili dal 2014 al 2018. Le accuse sostengono che i bilanci siano stati falsificati gonfiando gli introiti per un totale di 23 milioni di euro, facendo apparire risultati attivi dove in realtà non c’erano.
Le accuse e le pene concordate per ex dirigenti e tecnici
Otto persone, tra ex segretari generali, tecnici responsabili e revisori dei conti, hanno scelto di patteggiare con pene comprese tra un anno e quattro mesi e un anno di reclusione. Altri otto coinvolti, sempre nell’ambito della stessa indagine, affronteranno il processo.
Il ruolo della pm sabrina monteverde
La pubblica accusa, condotta dalla pm Sabrina Monteverde, sostiene che durante il periodo tra 2014 e 2018 i bilanci della Provincia e poi della Città metropolitana siano stati modificati per mostrare un avanzo che in realtà non esisteva. Questa condotta avrebbe permesso di nascondere le reali condizioni di deficit facendo apparire uno stato finanziario positivo.
Leggi anche:
L’origine e lo sviluppo dell’indagine con la testimonianza di marco bucci
L’indagine ha preso il via dopo un esposto presentato dall’allora sindaco di Genova Marco Bucci alla Corte dei Conti. La segnalazione riguardava proprio la gestione dei bilanci e la loro possibile alterazione. La Corte dei Conti, valutando la questione, ha trasferito gli atti ai pubblici ministeri per approfondire i potenziali reati legati alla gestione della cosa pubblica.
Marco Bucci è stato ascoltato come testimone dagli inquirenti della Procura. All’udienza ha portato una cartellina contenente tutta la documentazione usata per redigere l’esposto originale, offrendo elementi utili alla ricostruzione dei fatti.
Il nodo delle imposte sulle assicurazioni e la contabilizzazione degli introiti
Al centro dell’inchiesta resta la modalità con cui sono state calcolate e inserite a bilancio le entrate derivanti dalle imposte sulle assicurazioni obbligatorie per i veicoli a motore. Secondo l’accusa, queste somme sono state inserite basandosi sul numero teorico dei veicoli immatricolati nella provincia di Genova e non su quelli realmente assicurati.
Questa discrepanza avrebbe generato un falso quadro economico, facendo sembrare i bilanci in attivo. Secondo la Procura e la Guardia di finanza, tale stratagemma contabile ha permesso di nascondere perdite e inadempienze nelle casse degli enti coinvolti.
I professionisti della difesa
I 16 indagati, tra quelli che hanno patteggiato e quelli rinviati a giudizio, sono assistiti da diversi legali di rilievo. Tra gli avvocati che seguono il caso ci sono Giuseppe Sciacchitano, Massimo Boggio, Pietro Bogliolo, Antonio Rubino, Paolo Costa e Luca Rinaldi.
Questi professionisti rappresentano i soggetti coinvolti nelle varie fasi dell’indagine, seguendo attentamente ogni sviluppo processuale e le eventuali procedure successive al patteggiamento o al processo.
L’indagine resta aperta e segue l’iter giudiziario per accertare tutte le responsabilità legate alla gestione dei fondi pubblici di uno degli enti territoriali più importanti nel genovese.