House of Made in Italy si prepara a inaugurare a New York una serie di iniziative che mettono al centro la cultura italiana, lontano dagli stereotipi tradizionali. Il progetto si svolgerà nella storica sede della Columbus Citizens Foundation, nel cuore di Manhattan, in un periodo chiave per le relazioni tra Italia e Stati Uniti. Sarà un luogo dove raccontare la profondità del made in Italy, coinvolgendo professionisti, pubblico e istituzioni, con un programma che durerà più di un anno. L’appuntamento coincide con i mondiali di calcio del 2026, occasione di visibilità mondiale.
La sede e la genesi di house of made in italy
Dal 29 giugno 2025 al 19 luglio 2026, l’edificio neorinascimentale della Columbus Citizens Foundation sull’Upper East Side ospiterà questa iniziativa culturale. Il palazzo, noto per la sua storia e il suo stile architettonico, si trasformerà in un vero e proprio spazio italiano nel cuore della metropoli americana. L’idea nasce dalla collaborazione tra diverse realtà italiane e americane, coordinate dal presidente di I Love Italian Food, Alessandro Schiatti, e da Simone Barazzotto di SB PR.
Una casa italiana viva a new york
Questa casa italiana a New York vuole essere un luogo vivo. Qui confluiranno storie, prodotti, persone e territori in un dialogo continuo che mira a raccontare la diversità dell’Italia. Non si tratta di una semplice esposizione commerciale, ma di un racconto fatto di cultura, tradizione, talento artigiano e innovazione. La sfida è portare una narrazione che superi semplificazioni e cliché, stimolando connessioni reali tra i due Paesi in un momento particolarmente complesso a livello globale.
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Un ponte culturale in un momento di tensioni commerciali
Il progetto si colloca in un periodo storico segnato da tensioni economiche tra Europa e Stati Uniti. Questioni come i dazi doganali e la pressione su prodotti agroalimentari europei mettono in luce la necessità di difendere e valorizzare le eccellenze italiane. House of Made in Italy si propone come risposta culturale a questa esigenza, puntando su autenticità e qualità come strumenti di dialogo e riconoscimento.
Alessandro Schiatti sottolinea che “l’Italia rappresenta una visione del mondo, basata sul saper fare e sulla bellezza, capace di unire oltre gli stereotipi”. Per questo il progetto si inserisce in un contesto strategico, con l’obiettivo di costruire relazioni fondate su contenuti profondi e sinceri. Simone Barazzotto aggiunge che “questa iniziativa permetterà di raccontare un’Italia autentica, andando oltre la promozione commerciale per offrire una lettura culturale ricca e articolata”.
Una risposta culturale alle tensioni economiche
La manifestazione si configura come un ponte culturale che mira a incentivare una maggiore comprensione e collaborazione, superando le difficoltà economiche del periodo.
Il programma e le attività di house of made in italy
Il calendario degli eventi prevede un fitto susseguirsi di appuntamenti a partire dall’estate 2025 fino alla conclusione durante i mondiali del 2026. Tra le attività , si segnalano serate di apertura, incontri formativi, masterclass dedicate a temi specifici come la dieta mediterranea, il benessere, la sostenibilità , ma anche eventi sul design, artigianato, sport e moda italiana.
Un programma ricco e diversificato
Questa programmazione varia e articolata è pensata per attrarre giornalisti, buyer, professionisti del food & wine, opinion leader, designer e rappresentanti della comunità italoamericana. Ogni incontro vuole generare connessioni genuine tra gli operatori italiani e il mercato americano, mostrando con concretezza l’identità territoriale e la competenza dei protagonisti del made in Italy. Il filo conduttore è sempre la capacità italiana di trasformare tradizione e creatività in un prodotto che parla al mondo.
I protagonisti e il sostegno istituzionale e privato
All’evento di presentazione, svoltosi a Milano, hanno partecipato il Console Generale d’Italia a New York Fabrizio Di Michele, l’artista Benito Macerata, che ha prodotto un’opera ispirata al progetto, e rappresentanti di aziende e associazioni come Coldiretti, Italian Trade Agency, e diverse imprese agroalimentari. Il coinvolgimento di queste realtà garantisce al progetto una base solida che unisce cultura, economia e diplomazia.
Il patrocinio di Italian Trade Agency e il contributo di aziende come Agriform, Mulino Caputo, Casa Modena, Parmareggio, tra le altre, confermano la volontà di mettere in luce un segmento chiave dell’economia italiana. I partner tecnici e media, tra cui La Gazzetta dello Sport e Il Newyorkese, amplificheranno la diffusione delle iniziative. L’apporto di Coldiretti e Filiera Italia rafforza ulteriormente il valore del progetto, che segna un momento di dialogo intenso tra Italia e Stati Uniti.
Un evento che unisce molte realtÃ
House of Made in Italy a New York si annuncia così come un appuntamento culturale capace di coinvolgere più livelli e realtà , costruendo intorno al made in Italy un racconto più autentico e sfaccettato, da seguire nei mesi che precedono e accompagnano i mondiali di calcio.