Habitat Lago Maggiore si presenta come un progetto rivoluzionario nel settore dell’ospitalità, situato sul versante svizzero del lago Maggiore. Qui sei tiny house in legno e vetro offrono un’esperienza di soggiorno immersa nella natura, unendo design moderno, materiali sostenibili e comfort. L’iniziativa ha ricevuto riconoscimenti prestigiosi, come l’Hotel Innovation Award, e si distingue per la capacità di combinare innovazione architettonica e attenzione all’ambiente. Questo modello abitativo rappresenta un’opportunità per riscoprire un turismo più attento, capace di interagire con il paesaggio senza devastarlo.
Un nuovo concetto di accoglienza tra natura e architettura leggera
Habitat Lago Maggiore si distingue dalle forme tradizionali di ospitalità grazie a una visione che supera l’idea dell’hotel classico. Le sei tiny house si sviluppano in una perfetta sintesi tra architettura leggera e materiali naturali. Realizzate interamente in legno e vetro, queste abitazioni fanno parte di un ecosistema abitativo che rispetta e valorizza il territorio.
La scelta del legno non è casuale: questo materiale, oltre a garantire un minore impatto ambientale rispetto a strutture convenzionali, assicura un’atmosfera calda e accogliente. Gli interni sono arredati con pezzi firmati LAGO, noto marchio italiano del settore design, che dona un tocco raffinato e contemporaneo. Le costruzioni sono realizzate da Pagano, azienda italiana specializzata in case in legno di lusso, che ha portato in questo progetto tutta la propria esperienza nella lavorazione di materiali naturali combinati a tecnologie moderne.
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Il risultato è un luogo che invita a una pausa dal caos cittadino, un punto di contatto tra Svizzera e Italia, dove la natura circostante è protagonista. Non si tratta solo di un alloggio, ma di un modo nuovo di vivere il tempo durante un viaggio, con un’attenzione particolare alla sostenibilità e al rispetto per l’ambiente.
Un progetto familiare e orientato al benessere
Habitat Lago Maggiore è soprattutto un progetto familiare, gestito da Elia Frapolli con la moglie Adriana e i loro tre figli. La sua presentazione è avvenuta il 16 giugno a Casa Lago, a Milano, e ha avuto l’obiettivo di mostrare al pubblico il modello di turismo sostenibile che propone.
Ogni tiny house si ispira ai sette chakra, dando a ogni ospite un’esperienza differente e un contatto unico con l’energia del luogo. La posizione delle abitazioni è stata scelta seguendo studi specialistici che certificano il valore energetico e naturale del sito. Questa scelta riflette la volontà di offrire un soggiorno che va oltre il semplice relax, portando benessere anche a livello emotivo e fisico.
Secondo Elia Frapolli, il turismo sta cambiando e i viaggiatori cercano spazi che coniughino vita privata, relax e lavoro. La sfida è creare un’ospitalità autentica, dove chi arriva si senta accolto come parte di una comunità. La famiglia Frapolli ha fatto della propria presenza e attenzione il cuore di questa offerta, proponendo un ambiente accogliente e familiare che invita alla riscoperta di ritmi più lenti.
Questa attenzione rende il progetto un esempio tangibile di turismo responsabile, che sa integrare le esigenze del visitatore con quelle del territorio e della natura.
Tiny house tra svizzera e italia, un mix di eccellenze locali
Il complesso di Habitat Lago Maggiore include, oltre alle sei abitazioni principali, anche altri spazi pensati per il soggiorno e la socializzazione. Tra questi una suite multifunzionale per gruppi, un modulo accessibile pensato per accogliere persone con mobilità ridotta, una piazzetta all’aperto e una bottega con prodotti locali. Questi elementi supportano l’idea di un’economia circolare e la valorizzazione delle tradizioni del territorio.
La realizzazione ha ricevuto il sostegno dell’Aiuto svizzero alla montagna, che ha riconosciuto il progetto per la sua capacità di rinnovare l’accoglienza senza danneggiare l’ambiente circostante. La collaborazione tra italiani e svizzeri rende l’esperienza ancora più ricca, fondendo capacità artigianali e attenzione ambientale da entrambe le sponde del lago.
Commenti dagli artefici del progetto
Andrea Pagano, CEO di Pagano, definisce ogni tiny house come un abito su misura che si adatta al paesaggio senza forzature. Il legno viene descritto come materiale vivo e sostenibile, che coniuga tradizione e innovazione. Le tecnologie applicate nelle costruzioni consentono di raggiungere standard elevati di comfort pur mantenendo un’impronta ecologica ridotta.
L’architetto Christian Rivola, fondatore di atelier ribo+, sottolinea quanto il progetto rappresenti la capacità di costruire senza consumare risorse in modo eccessivo. Le abitazioni dalle dimensioni contenute integrano il paesaggio, trovando un equilibrio tra presenza umana e natura circostante.
Il contributo del design lago per un’esperienza abitativa in armonia
La presenza di LAGO, brand importante nel campo del design italiano, completa e arricchisce il progetto di Habitat Lago Maggiore. I pezzi d’arredo sono concepiti per mettere l’occupante al centro, cercando di combinare comfort e un rapporto saldo con la natura e la tecnologia.
Daniele Lago, presidente e responsabile del design di LAGO, ha definito Habitat Lago Maggiore come un esempio di come si possano creare spazi non solo funzionali, ma anche capaci di comunicare un’emozione concreta nel modo di vivere quotidiano. Questo approccio si riflette negli interni delle tiny house, dove ogni elemento è pensato per favorire benessere, semplicità e armonia.
L’unione tra materiali naturali, forme leggere e soluzioni di arredo essenziali fa di questo luogo uno spazio che invita a una vita più autentica, senza eccessi ma con tutti i comfort necessari. Tutto punta a offrire agli ospiti un rifugio che riscopra il valore del tempo e della semplicità.
Habitat Lago Maggiore propone così un nuovo modello che potrebbe riproporsi anche in altre zone, con un’attenzione particolare alle risorse del territorio e al rispetto per l’ambiente. Una sfida concreta per chi cerca di ridisegnare i confini dell’accoglienza senza rinunciare alla qualità della vita.